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1 aprile 2019

Run for Parkinson: correre fa bene (fa bene qui e fa bene qui.. ognuno poi stabilisca dove). M. Marando

[ TUTTE LE FOTO ] - Si è tenuta ieri mattina, domenica 31 marzo, in una Legnano calda e fiorita, la corsa benefica diretta a sostenere la As.Pi. Ass. Parkinson Insubria Onlus Legnano, associazione che sostiene e contribuisce alla ricerca per debellare questa tristemente nota patologia.
Il caldo ed i fiori di cui sopra hanno incorniciato la gara podistica illuminandola di primavera, ma hanno anche fatto sputare il sangue a tutti quelli che – come la sottoscritta – starnutiscono ed ansimano fino all’anossia sin dal primo sbocciare di germoglio (e mio marito ci ha sperato fino all’ultimo…) ed a coloro che, consapevoli della inattendibilità delle previsioni atmosferiche per la strafottenza del clima di questi tempi, temendo l’arrivo del vento artico delle steppe russe si sono vestiti come se avessero dovuto correre la Polar Marathon, con fasce di micropile, cappelli di lana di vetro, guanti, giubbini, calzettoni e manicotti probabilmente autocombusti a fine gara.

14 maggio 2018

13/5/ 2018, Samarate (VA) - Helirunner 4.0: istruzioni per l’uso, di M. Marando

[ Tutte le Foto ] - Per comporre una buona prestazione agonistica e confezionare una giornata con i controfiocchi (sto cercando di limitare al massimo il mio essere naturalmente sboccata, ma non so quanto durerà…) si prega di seguire le istruzioni di seguito indicate. Meglio se con ironico spirito autolesionista.
1: prendi un pazzo riccioluto, mettilo in una cascina e dagli un milione di tubi da tagliare (il testimone), un frigorifero da riempire di birra, gatorade e the al limone (ripartiti con le seguenti percentuali: 97%, 2%, 1%), una strada da tracciare ed una bicicletta per fare da apri pista e sputare l’anima;
2: riprendi il pazzo di cui sopra, mettigli a disposizione Facebook e consentigli di distribuire canottiere stampate, le cui foto sono state pubblicate e visualizzate più di qualsiasi concorso di “miss maglietta bagnata” da parte del maschio medio italiano;
3: parla con l’Altissimo (o chi per lui) e chiedigli per cortesia di aspettare a far piovere che altrimenti il pazzo di cui ai precedenti punti mi va in depressione e poi con la messa in piega dei riccioli siamo fottuti…

16 aprile 2018

15 aprile 2018, Legnano: la mia città che corre, di M. Marando

Che io sia una patita del podismo è risaputo.
Che io faccia più rumore di una fanfara durante la festa patronale pure.
Ma che la mia amatissima città, Legnano, sia in grado di dare vita – tramite alcuni eroici condottieri – ad una manifestazione sportiva mirabolante forse non tutti lo sanno: e allora questa storia ve la racconto io, ovviamente a modo mio (parolacce, doppi sensi e minchiate inclusi).
C’era una volta un pazzo: si, la storia comincia così.
C’era uno che si chiamava Alessandro e, salvo non sia in lizza per il pontificato, penso abbia mantenuto lo stesso nome.
Questo rubicondo signorotto, riccioluto, occhialuto, pluricellularato e ciclomunito aveva una passione, anzi ne aveva due: la corsa e le persone. Credo che   in realtà tra i suoi interessi rientrassero anche Vasco Rossi, la beneficienza e la gnocca, (forse non in quest’ordine) ma ne parleremo un’altra volta.
Un bel giorno il pazzo decise di organizzare una gara podistica per le vie della sua città, per dar vita ad una corsa che facesse divertire i partecipanti e valorizzasse non solo questo sport, divenuto appannaggio degli over quaranta per puro spirito suicida, ma anche le meraviglie legnanesi e le rovine storiche, tra le quali sento di potermi annoverare in qualità di reduce dell’epica battaglia. Anzi, credo che tra un po’ insieme al Crocione del Carroccio trasleranno in processione fino a piazza San Magno anche me…
Dunque, inforcati gli occhiali (che un po’ mette, un po’ toglie, un po’ gli cadono e un po’ non gli servono), a cavallo della bici Alessandro ha misurato l’urbe centimetro per centimetro, valutando percorsi, salite, discese, curve e rettilinei: meno male che la capacità di camminare sulle acque è riservata ai vip, altrimenti ci avrebbe fatto fare un passaggio anche sull’Olona.

26 marzo 2018

Stramilano 2018… come fai a non divertirti? di M. Marando

[Servizio fotografico] - Correva l’anno 2018, giorno del Signore 25 marzo, alle ore 10.30 circa… ma non era solo l’anno a correre in questa domenica milanese, perché con lui c’ero io ed altre cinquantamila persone (runner più, runer meno), una masnada di fotografi oltre al fotografo malandrino (cui tributare ogni onore e gloria), Stefano Baldini che come sempre mi è sfuggito, i bersaglieri e le loro trombe (ed io ripenso a Baldini…).
Il tempo è stato clemente e, come sempre, quando c’è tranquillità nell’aria, io sbaglio tutto:
l’abbigliamento, dato che ho indossato il completo per correre in Lapponia, ingannata dal resoconto del meteo del cellulare, quando invece avrei fatto meglio a cacciare la testa fuori dalla finestra, ma comunque fiera ed orgogliosa

14 febbraio 2018

11 feb 2018, Cinque Mulini - Io sono Marco Ascari. di M. Marando

https://andocorri.blogspot.it/2018/02/11-febbraio-2018-san-vittore-olona-mi.htmlAllora, io penso che nella vita a tutti può capitare di dire una cazzata, magari due. E dai, ammettiamolo, magari sta cazzata l’abbiamo detta nel momento più sbagliato dell’universo, nel luogo peggiore: ma avevamo un punto a nostro favore. Non eravamo microfonati, nè facevamo i cronisti di un evento sportivo di caratura internazionale. Guarda tu, a volte il destino gioca dei tiri beffardi. E invece è capitato che un fenomeno della cronaca sportiva abbia deciso di dar fondo a tutta la propria maschia superiorità sbeffeggiando un podista amatoriale intento ad affrontare una delle gare più impegnative del circondario. E passi che si sia sentito incredibilmente spiritoso, passi pure che abbia tentato un intrattenimento goliardico fuori dall’ordinario: ma ciò che non può

5 febbraio 2018

Aranciolona: storia d’amore e di tradimenti, di M. Marando

( FOTO ) - Ah che domenica meravigliosa! Ah che sole, che aria frizzantina, che allegria! L’allegria che solo quelli di Podismo e Cazzeggio riescono a diffondere nell’aria, come le girandole da giardino. Ondate di arancioni che il Dalai Lama ha pensato per un attimo di dover venire in valle con gli scarpini da corsa! Bello, bellissimo! Tutto meraviglioso. I percorsi fantastici, tanto quanto lo è la Valle. Io ho fatto dignitosamente la 19 km (e qualche etto in più... che faccio, lascio?) e sono stata felicissima di essere arrivata viva al traguardo (non ho trovato le arance ma sono in overdose da tiramisù...). Ho superato (fingendo una prestanza atletica evidentemente inappropriata) il primo ristoro e pure il secondo, abbandonando a malincuore l’idea di trastullarmi

6 gennaio 2018

6 gennaio 2018, S.Giorgio su Legnano - Il “mio”, in realtà, primo Campaccio. di M. Marando

(FOTO) - Il “mio” sessantunesimo Campaccio 
(preciso che il numero ordinale l’ho scritto in lettere solo perché non so dove diavolo si trovi sulla tastiera lo strafottutissimo cerchiolino che dimostra competenza).
Dicevo: 
il “mio”, in realtà, primo Campaccio. 
Alla tenera età di 46 anni ho partecipato in qualità di spettatrice e sostenitrice alla gara campestre più nota del circondario (circondario che, evidentemente, lambisce i confini del Kenya e dell’Uganda... chissà come fanno con i mezzi pubblici... ah, già, questi corrono!). 
Preciso che avrei voluto, ma non mi sono sentita di partecipare alla gara per un sentore di evidente indegnità, confermata dalla prestanza fisica e dalla giovane età (...tacci loro) dei partecipanti.
In ogni caso, pur essendo rimasta con le zampe inchiodate, ho potuto godere (Capasso non dire niente) di una gara che, realtà, è stata una festa grandiosa. Gente che andava e gente che veniva, tutti con il sorriso che solo lo sport regala indistintamente, che tu sia bianco, nero, verde, bello, brutto, giovane o stagionato o da internare come me.