[ TUTTE LE FOTO ] - Si è tenuta ieri mattina, domenica 31 marzo, in una
Legnano calda e fiorita, la corsa benefica diretta a sostenere la As.Pi. Ass.
Parkinson Insubria Onlus Legnano, associazione che sostiene e contribuisce alla
ricerca per debellare questa tristemente nota patologia.
Il caldo ed i fiori di cui sopra hanno incorniciato
la gara podistica illuminandola di primavera, ma hanno anche fatto sputare il
sangue a tutti quelli che – come la sottoscritta – starnutiscono ed ansimano
fino all’anossia sin dal primo sbocciare di germoglio (e mio marito ci ha
sperato fino all’ultimo…) ed a coloro che, consapevoli della inattendibilità delle
previsioni atmosferiche per la strafottenza del clima di questi tempi, temendo
l’arrivo del vento artico delle steppe russe si sono vestiti come se avessero
dovuto correre la Polar Marathon, con fasce di micropile, cappelli di lana di
vetro, guanti, giubbini, calzettoni e manicotti probabilmente autocombusti a
fine gara.
Ciò che non è mancato è stata l’allegria generale,
dato che quasi 800 persone di tutte le età, razze e falcate hanno affrontato i
poco meno di 10 km dichiarati sul volantino, ignari del fatto che prati,
gincane e sadiche salite avrebbero movimentato il circuito legnanese.
Io, dapprima infastidita dalla notizia che i km da
percorrere non sarebbero stati proprio 10, ho poi ringraziato i numi tutelari
per tale incompletezza, posto che all’atto di percorrere le due salite in fila
ho scritto testamento e prenotato l’urna cineraria riportante le mie iniziali
(e mio marito applaudiva senza ritegno), peraltro ignara del fatto che i giri
di giostra sarebbero stati due (non posso riferire quanto partorito dalla mia
mente triviale in quel frangente perché, nonostante tutto, resto una signora di
mezz’età).
In ogni caso, correvano tutti: donne, uomini,
bambini, giovani e vecchi (armati di bastoncino da montagna brandito a mò di
fiocina che in un paio di occasioni mi ha fatto temere), grassi, magri, troppo
grassi e troppo magri, alti, bassi (tra i quali annovero con vendicativo
orgoglio anche il mio consorte), prestanti o meno.... insomma, tutti i presenti
non si sono lasciati pregare e si sono lanciati verso l’altalenante ed impervio
percorso, mossi – oltre che dal fine benefico – anche dal miraggio della
probabile mangiata domenicale che sempre rimedia ad ogni male.
Non c’erano chip per misurare prestazioni e
percorsi; non c’è stato lo sparo e si è partiti sulla fiducia; in realtà non
c’erano neppure le spillette per appuntare il pettorale e, vi giuro signori, ho
visto rimedi per affiggere il numero che voi umani non potete neanche
immaginare.
Ma c’è stata la condivisione, l’allegria, la
soddisfazione e c’era il fotografo del cuore, conosciuto in ogni angolo del
globo terracqueo e da tutti gli abitanti del pianeta e provincia, che nella sua
immensa monelleria, ci fa ridere proprio tutti e ci sfotte con fotografie
inimitabili.
Ragazzi, io mi sono proprio divertita… segnatevi
sto nome (come dice Achille Lauro, che non è una nave da crociera) che l’anno
prossimo mi sa che ci rivediamo.
E voi? Che state aspettando?
Mirta
Marando
Grazie Mirta per la tua testimonianza.
RispondiEliminaper Aspi Legnano
Enzo Tesoro