Premessa: io che sono riuscito a
correre una mezza maratona in 1h 26’e 51” ed una maratona in 3h 10’ e 48” non mi considero più un
tapascione (categoria di runners peraltro simpaticissimi), ma nemmeno uno che
corre forte. Secondo me, io corro bene. I podisti che corrono forte, invece,
sono quelli che fanno registrare tempi che vanno dalle due ore e 30’ alle tre ore in una 42 km . Quelli che ci mettono
meno di due ore e mezza, poi, sono i marziani: solo loro sanno come fanno a
correre così. Bravissimi !
Detto questo, si può forse meglio
capire perché , superata ormai la bella età di 50 anni, non ho ancora capito se
amo o se odio il Giro del Varesotto che mi obbliga -ad ogni tappa- a correre
fortissimo, come non saprei fare
altrove.
Ma se questa è una considerazione
che vale per ognuna delle singole gare del Giro, devo anche riconoscere che
durante la tappa di Somma Lombardo, invece, è scoppiato un amore senza se e
senza ma tra me ed il Giro del Varesotto. Certo, molto hanno fatto gli
organizzatori impeccabili come sempre (ad Antonio Puricelli e agli amici
dell’Atletica Casorate non verranno tributati mai abbastanza grazie da tutti
noi runners); qualcosa pure lo si deve al nuovo percorso bello nervoso e al clima
di festa che sempre serpeggia tra i podisti, prima e dopo la gara.
Ma soprattutto la gioia vera,
ieri sera, è venuta dalla mia splendida gara (splendida per i miei standard,
s’intende!) corsa tutta insieme a Cin Cin che, per chi non la conoscesse, è la
mia fortissima amica di Podismo e Cazzeggio, Cinzia Rinvenuto. Non avevo mai
provato a correre un intera gara insieme a qualcuno, ma devo dire che averlo
fatto proprio insieme a Cin Cin è stato esaltante. Lei mi ha sempre ispirato,
ho sempre invidiato la sua determinazione e la sua grinta. Una forza, la sua,
camuffata in un corpo esile ma capace di performance davvero notevoli. Ebbene,
essere arrivato insieme a lei dopo soli 19 minuti e 4 secondi, mi ha regalato
un’emozione nuova, mai provata prima. Aver avuto bisogno di lei che mi ha
tirato nell’ultimo chilometro, mi ha confermato quant’è bello saper correre
forte. Soprattutto per me, che non sono certo uno Stefano Baldini!
Unica nota stonata, in tutta la
serata, la caduta che alla partenza ha coinvolto un gruppo di runners partito
tra i primi. Spero davvero che nessuno si sia fatto male, mi auguro di
rivederli tutti a Quinzano, già fra tre giorni. Altrimenti quella di ieri non
sarebbe stata una festa per tutti, e questo sarebbe davvero un peccato.
Francesco De Palo
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Grandissimo Francesco e splendido racconto :)
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