L’ansia di quei cinque o forse
quattro km in più da aggiungere ai miei 10km standard, dopo oltre sette mesi di
quasi totale immobilismo indotto dalla pigrizia invernale, mi disturba le poche
ore di sonno che sono riuscita a ritagliarmi la notte prima della corsa… ore
3e45… ore 5e15… ore 5e45, devo alzarmi…
Forte è la voglia di restare al
calduccio del letto e di lasciar perdere tutto, ma poi immagino i commenti di
Giò -Conosce qualcuno questa tipa che mi
ha scritto via e-mail di anticiparle i soldi per la gara e non è venuta????- e
anche la risposta di Fabrizio -Io sì! Ha
fatto un caos per venire e poi non si è svegliata… Lasciamo perdere, va….- e
mi convinco di non dover mancare: devo darmi una mossa se non voglio fare
aspettare Alfredo che passa a prendermi! Solo allora mi viene
in mente di non avergli lasciato il mio numero di cellulare e, ancora avviluppata nel caldo del letto, trovo il coraggio di trascinarmi alla scrivania per avviare il pc e glielo invio via facebook.
in mente di non avergli lasciato il mio numero di cellulare e, ancora avviluppata nel caldo del letto, trovo il coraggio di trascinarmi alla scrivania per avviare il pc e glielo invio via facebook.
Sono terribilmente tesa, oltre
che assonnata e vado a buttarmi in doccia: l’acqua bollente mi rilassa un po’,
e un profumo di the caldo al limone che viene dalla cucina mi ristora… Mio
fratello “parigino”, di passaggio da Milano, si è alzato presto per prepararmi
la colazione: che gioia, la giornata sta prendendo la piega giusta!
Finito di sgranocchiare
l’ultimo biscotto vado a prepararmi: il cielo terribilmente grigio mi far
venire una voglia irresistibile di un tocco di colore: indosso pantaloni
fucsia, magliettina verde a maniche lunghe con sopra la maglia gialla dei
marziani a maniche corte, e, come tocco finale, prendo la giacca a vento gialla
fosforescente con il logo marziano… Travestita da arcobaleno, raccolgo in un
sacchetto sciarpa, cappellino, giacchetta da pioggia e chiavi di casa e proprio
quando sto per sedermi mi squilla il telefono: Alfredo non trova l’indirizzo
sul navigatore e gli indico una strada per arrivare nei paragi. Arrivato in
zona mi richiama, ed io, al terzo inutile tentativo trovare dei riferimenti da
dargli per farmi raggiungere, gli dico -fermati
là, arrivo io- e penso -meno male che
ho l’attenuante della mattina presto… Alfredo penserà che sono cerebrolesa… -.
Raccolti gli in bocca al lupo e
le raccomandazioni di rito di mio fratello, con voglia zero di camminare esco
di casa e, fortunatamente, mi imbatto nell’auto di Alfredo avanti al cancello
di ingresso!
Abbozzo un sorriso, almeno mi
auguro di averlo abbozzato…, a questo Marziano gentilmente passato a prendermi
con la sua “astronave” e tra un –grazie-
e un -che cielo grigio-, un -pioverà???- e un -farà freddo???- e un -che
percorso fai tu??- la strada scivola veloce fino ad Abbiategrasso, ancora
addormentata sotto una leggera foschia, come me…
Tra l’altra gente al punto di
ritrovo ci sono i primi marziani: il Compa, Sergio e dopo un po’ arriva anche
la famosa Ylenia, che cerca supporto emotivo per la sua prima imminente
maratona. Osservo ammirata il suo fisico atletico e vorrei incoraggiarla adeguatamente,
ma sono troppo imbarazzata e assonnata per esclamare di più di un banale -stai tranquilla: andrà tutto bene!!!-.
Appena vedo da lontano Capasso
che arriva gli corro incontro per rubargli un abbraccio e tramutare il suo
broncio in un sorriso e, forse, ci riesco anche!
Ci si avvia a prendere un caffè
con le poche magliettine marziane già presenti e si ritorna fuori in attesa
degli altri: i riccioli di Giò non si fanno attendere molto e via via arrivano
gli altri marziani, i primi scatti, i tagliandi, la bandiera…
Tra i partecipanti intravedo
anche il primo marziano che ho conosciuto quasi un anno fa: Massimo Frattini!
Che gioia salutarlo dopo tutto questo tempo e che bella gente i Marziani!!!!
Riconosco tra gli altri anche
Luca Podetti: mi avvicino e, timidamente, gli dico -ciao, sono io la ragazza cui avresti dovuto dare il passaggio…-,
ma Luca, perso in chissà quale pensiero, non mi risponde, anzi si gira e se ne
va… Io scoppio a ridere da sola pensando che potrebbe anche tornarmi utile
all’arrivo la mia dote di essere invisibile!!!
Quando si sta per partire
Alfredo cerca inutilmente il segnale per il navigatore satellitare ed io,
fingendomi dotata di poteri paranormali, improvviso una pseudo imposizione
delle mani: per caso o per marziana magia, il navigatore inizia a prendere,
Alfredo dapprima mi guarda incredulo e poi scoppia a ridere con me ed io quasi
quasi mi convinco di essere dotata di super poteri!
Fabrizio, il capitano, ci dice
di avviarci alla tapasciata: sono le 8e24 e penso, con un po’ di invidia, che
forse a quell’ora Francesca sta accompagnando un cappuccino con un toast Hallo
Kitty ed Anna e Leon stanno ancora facendo la nanna…
Mando con il pensiero un in
bocca al lupo agli amici Marziani che stanno partecipando alla maratona di Parigi
e al mio amico Marco, bloccato dai problemi al ginocchio e parto…
Inizialmente tento di far
gruppo con la Regina delle nevi (che bel
nick…!), Alfredo, Luca ed Ylenia, forzando il mio ritmo, ma dopo un po’
comincio a sentire l’esigenza di rallentare e li lascio scivolare via verso la
campagna…
Ora sono sola, con me stessa,
con i miei pensieri, per la prima volta in corsa senza cuffie e di tanto in
tanto all’orizzonte mi pare di intravedere la giacca arancione di Alfredo, ma
non ne sono sicura… Cerco di rilassarmi concentrandomi sul mio respiro, sul
profumo di terra bagnata, sulle foglie impastate che si sfaldano sotto il passo
ritmato della mia corsa, sull’odore intenso tipico delle cascine, sulle distese
di campi alla Van Gogh che si aprono davanti ai miei occhi e ho nostalgia dei
miei, della campagna, del profumo di terra bagnata, dei fiori di campo… Una
malinconia incontrollabile sta prendendo il sopravvento, ma un passo veloce e
incalzante mi sorprende e una voce mi riporta al presente -Non voleva venire, eh???!! Ed invece eccola qua!!-. Non so come
faccia, ma mi mette sempre di buon umore Fabrizio con la sua “fabrizioterapia”
del tipo “corri lungo la vita con un sorriso” e non posso non sorridergli e non
sorridermi…
E corri, corri, corri… incrocio
il primo punto di ristoro e raccolgo il primo timbrino: ormai sono più
tranquilla e anche se Fabrizio è da tempo scomparso con gli altri marziani
all’orizzonte e altre, molte, diverse maglie dei colori più disparati mi
superano, non mi importa: io sono presa da me, dal mio ritmo e mi rilasso! Che
bello poter decidere per una volta io cosa, dove, quando e se farlo..
Con la voglia di lasciarmi
dietro tutte le preoccupazioni, accelero e
quasi quasi ho la sensazione di volare…
Emotivamente più leggera, mi
rendo conto di aver trovato finalmente la mia velocità: un po’ di curve e
sterrati si consumano senza soluzione di continuità sotto i miei piedi e molti
sassi schizzano via lanciati dai miei passi frettolosi…
Una figura sconosciuta con il
mio stesso ritmo diventa involontariamente il mio compagno di tapasciata e
proseguiamo assieme il resto del tragitto, mescolando al profumo della campagna
pezzi di “ansia da resistenza” al percorso di corsa e di vita. Quei pezzi che
puoi condividere solo in una tapasciata di marzo e di cui alcuni vorresti si sciogliessero con
la pioggia, altri invece che splendessero al sole…
Ad un incrocio tra campagna e
strada asfaltata sento urlare il mio nome seguito da un perentorio -fermatiiiiiiiiii!-: è Capasso che vuole
farmi una foto lungo il tragitto! Scoppio a ridere di cuore!!!!!
Riprendo il tragitto e dopo un
attimo anche l’auto di Capasso passa oltre, non senza il suo rimbrotto -con la giacca legata alla vita???!!!! ma
come si fa a correre così!!!???- che mi fa consumare quel po’ di fiato
rimastomi in un’altra risata!!!!!
Si prosegue a fatica lungo gli
ultimi chilometri e quando ormai la stanchezza sta per diventare più forte, ci
comunicano che dopo 200 metri c’è l’arrivo! Comincio a pregustarne la
soddisfazione, guardo l’orologio, sono contentissima dei miei primi 15 (o
14???) km e mi convinco addirittura di volermi spingere per i 20 km la prossima
volta e….. finalmente a r r i v
oooooooooooooo!!!!
I primi sorrisi che incrocio
sono quelli di Sergio e di Alfredo che, prendendomi in giro, esclama -avevi detto che ci avresti messo più di due
ore, invece eccoti qua! Brava!- e io, in realtà orgogliosa alla follia di
me stessa, mi limito a dire -sì, sì,
vabbeh, ma sto morendo!!!-.
Vado verso il ristoro a
ritirare il salame da regalare al grande assente Marziano e a reintegrare con
nutella, panettone e the caldo un po’ di calorie ed inaspettatamente un ragazzo
in magliettina rossa, al quale avevo rivolto un sorriso e una frase di incoraggiamento
durante il percorso perché si era fermato, mi si avvicina e dice -Grazie! Mi hai aiutato ad arrivare al
traguardo!-.
Vale (la marziana Aurora Crusoe)
***
@Vale- una cronaca molto bella, lo riletta più volte con piacere. Ci sono passi particolarmente piacevoli, poetici. (In fondo non tutti gli avvocati sono male!)
RispondiElimina@Andò, ti ringrazio tanto per questa bella opportunità che mi hai dato e soprattutto per il tuo sincero apprezzamento. Vale
RispondiEliminaVale, Amica mia, sei grande!!!
RispondiEliminaProprio come per questa corsa, fai così anche nella vita di tutti i giorni... resisti, non mollare mai..perchè il Signore è con te e ti aiuterà sempre!!
E' un dono questa grande forza che hai!!
Ammiro tanto tutti voi per la vostra forza di volontà....
Teresa Di Giorgio
Sono la figura sconosciuta che ha percorso un tratto di corsa insieme a te(vedi foto) Ti porgo i miei complimenti per l'articolo......alla prossima tapasciata....
RispondiEliminaRoberto
@teresa: prima o poi faremo anche questa esperienza assieme :D
RispondiElimina@roberto: che piacevole sorpresa!!! grazie dei complimenti!!! Alla prossima! :D