5 marzo 2012

4.3.2012 Abbiategrasso: cronaca di una tapasciata di marzo… di Vale

Cronaca di una tapasciata di marzo: corri lungo la vita con un sorriso
L’ansia di quei cinque o forse quattro km in più da aggiungere ai miei 10km standard, dopo oltre sette mesi di quasi totale immobilismo indotto dalla pigrizia invernale, mi disturba le poche ore di sonno che sono riuscita a ritagliarmi la notte prima della corsa… ore 3e45… ore 5e15… ore 5e45, devo alzarmi…
Forte è la voglia di restare al calduccio del letto e di lasciar perdere tutto, ma poi immagino i commenti di Giò -Conosce qualcuno questa tipa che mi ha scritto via e-mail di anticiparle i soldi per la gara e non è venuta????- e anche la risposta di Fabrizio -Io sì! Ha fatto un caos per venire e poi non si è svegliata… Lasciamo perdere, va….- e mi convinco di non dover mancare: devo darmi una mossa se non voglio fare aspettare Alfredo che passa a prendermi! Solo allora mi viene
in mente di non avergli lasciato il mio numero di cellulare e, ancora avviluppata nel caldo del letto, trovo il coraggio di trascinarmi alla scrivania per avviare il pc e glielo invio via facebook.
Sono terribilmente tesa, oltre che assonnata e vado a buttarmi in doccia: l’acqua bollente mi rilassa un po’, e un profumo di the caldo al limone che viene dalla cucina mi ristora… Mio fratello “parigino”, di passaggio da Milano, si è alzato presto per prepararmi la colazione: che gioia, la giornata sta prendendo la piega giusta!
Finito di sgranocchiare l’ultimo biscotto vado a prepararmi: il cielo terribilmente grigio mi far venire una voglia irresistibile di un tocco di colore: indosso pantaloni fucsia, magliettina verde a maniche lunghe con sopra la maglia gialla dei marziani a maniche corte, e, come tocco finale, prendo la giacca a vento gialla fosforescente con il logo marziano… Travestita da arcobaleno, raccolgo in un sacchetto sciarpa, cappellino, giacchetta da pioggia e chiavi di casa e proprio quando sto per sedermi mi squilla il telefono: Alfredo non trova l’indirizzo sul navigatore e gli indico una strada per arrivare nei paragi. Arrivato in zona mi richiama, ed io, al terzo inutile tentativo trovare dei riferimenti da dargli per farmi raggiungere, gli dico -fermati là, arrivo io- e penso -meno male che ho l’attenuante della mattina presto… Alfredo penserà che sono cerebrolesa… -.
Raccolti gli in bocca al lupo e le raccomandazioni di rito di mio fratello, con voglia zero di camminare esco di casa e, fortunatamente, mi imbatto nell’auto di Alfredo avanti al cancello di ingresso!
Abbozzo un sorriso, almeno mi auguro di averlo abbozzato…, a questo Marziano gentilmente passato a prendermi con la sua “astronave” e tra un –grazie- e un -che cielo grigio-, un -pioverà???- e un -farà freddo???- e un -che percorso fai tu??- la strada scivola veloce fino ad Abbiategrasso, ancora addormentata sotto una leggera foschia, come me…
Tra l’altra gente al punto di ritrovo ci sono i primi marziani: il Compa, Sergio e dopo un po’ arriva anche la famosa Ylenia, che cerca supporto emotivo per la sua prima imminente maratona. Osservo ammirata il suo fisico atletico e vorrei incoraggiarla adeguatamente, ma sono troppo imbarazzata e assonnata per esclamare di più di un banale -stai tranquilla: andrà tutto bene!!!-.
Appena vedo da lontano Capasso che arriva gli corro incontro per rubargli un abbraccio e tramutare il suo broncio in un sorriso e, forse, ci riesco anche!
Ci si avvia a prendere un caffè con le poche magliettine marziane già presenti e si ritorna fuori in attesa degli altri: i riccioli di Giò non si fanno attendere molto e via via arrivano gli altri marziani, i primi scatti, i tagliandi, la bandiera…
Tra i partecipanti intravedo anche il primo marziano che ho conosciuto quasi un anno fa: Massimo Frattini! Che gioia salutarlo dopo tutto questo tempo e che bella gente i Marziani!!!!
Riconosco tra gli altri anche Luca Podetti: mi avvicino e, timidamente, gli dico -ciao, sono io la ragazza cui avresti dovuto dare il passaggio…-, ma Luca, perso in chissà quale pensiero, non mi risponde, anzi si gira e se ne va… Io scoppio a ridere da sola pensando che potrebbe anche tornarmi utile all’arrivo la mia dote di essere invisibile!!!
Quando si sta per partire Alfredo cerca inutilmente il segnale per il navigatore satellitare ed io, fingendomi dotata di poteri paranormali, improvviso una pseudo imposizione delle mani: per caso o per marziana magia, il navigatore inizia a prendere, Alfredo dapprima mi guarda incredulo e poi scoppia a ridere con me ed io quasi quasi mi convinco di essere dotata di super poteri!
Fabrizio, il capitano, ci dice di avviarci alla tapasciata: sono le 8e24 e penso, con un po’ di invidia, che forse a quell’ora Francesca sta accompagnando un cappuccino con un toast Hallo Kitty ed Anna e Leon stanno ancora facendo la nanna…
Mando con il pensiero un in bocca al lupo agli amici Marziani che stanno partecipando alla maratona di Parigi e al mio amico Marco, bloccato dai problemi al ginocchio e parto…
Inizialmente tento di far gruppo con  la Regina delle nevi (che bel nick…!), Alfredo, Luca ed Ylenia, forzando il mio ritmo, ma dopo un po’ comincio a sentire l’esigenza di rallentare e li lascio scivolare via verso la campagna…
Ora sono sola, con me stessa, con i miei pensieri, per la prima volta in corsa senza cuffie e di tanto in tanto all’orizzonte mi pare di intravedere la giacca arancione di Alfredo, ma non ne sono sicura… Cerco di rilassarmi concentrandomi sul mio respiro, sul profumo di terra bagnata, sulle foglie impastate che si sfaldano sotto il passo ritmato della mia corsa, sull’odore intenso tipico delle cascine, sulle distese di campi alla Van Gogh che si aprono davanti ai miei occhi e ho nostalgia dei miei, della campagna, del profumo di terra bagnata, dei fiori di campo… Una malinconia incontrollabile sta prendendo il sopravvento, ma un passo veloce e incalzante mi sorprende e una voce mi riporta al presente -Non voleva venire, eh???!! Ed invece eccola qua!!-. Non so come faccia, ma mi mette sempre di buon umore Fabrizio con la sua “fabrizioterapia” del tipo “corri lungo la vita con un sorriso” e non posso non sorridergli e non sorridermi…
E corri, corri, corri… incrocio il primo punto di ristoro e raccolgo il primo timbrino: ormai sono più tranquilla e anche se Fabrizio è da tempo scomparso con gli altri marziani all’orizzonte e altre, molte, diverse maglie dei colori più disparati mi superano, non mi importa: io sono presa da me, dal mio ritmo e mi rilasso! Che bello poter decidere per una volta io cosa, dove, quando  e se farlo..
Con la voglia di lasciarmi dietro tutte le preoccupazioni, accelero e  quasi quasi ho la sensazione di volare…
Emotivamente più leggera, mi rendo conto di aver trovato finalmente la mia velocità: un po’ di curve e sterrati si consumano senza soluzione di continuità sotto i miei piedi e molti sassi schizzano via lanciati dai miei passi frettolosi…
Una figura sconosciuta con il mio stesso ritmo diventa involontariamente il mio compagno di tapasciata e proseguiamo assieme il resto del tragitto, mescolando al profumo della campagna pezzi di “ansia da resistenza” al percorso di corsa e di vita. Quei pezzi che puoi condividere solo in una tapasciata di marzo  e di cui alcuni vorresti si sciogliessero con la pioggia, altri invece che splendessero al sole… 
Ad un incrocio tra campagna e strada asfaltata sento urlare il mio nome seguito da un perentorio -fermatiiiiiiiiii!-: è Capasso che vuole farmi una foto lungo il tragitto! Scoppio a ridere di cuore!!!!!
Riprendo il tragitto e dopo un attimo anche l’auto di Capasso passa oltre, non senza il suo rimbrotto -con la giacca legata alla vita???!!!! ma come si fa a correre così!!!???- che mi fa consumare quel po’ di fiato rimastomi in un’altra risata!!!!!
Si prosegue a fatica lungo gli ultimi chilometri e quando ormai la stanchezza sta per diventare più forte, ci comunicano che dopo 200 metri c’è l’arrivo! Comincio a pregustarne la soddisfazione, guardo l’orologio, sono contentissima dei miei primi 15 (o 14???) km e mi convinco addirittura di volermi spingere per i 20 km la prossima volta e….. finalmente a  r  r  i v oooooooooooooo!!!!
I primi sorrisi che incrocio sono quelli di Sergio e di Alfredo che, prendendomi in giro, esclama -avevi detto che ci avresti messo più di due ore, invece eccoti qua! Brava!- e io, in realtà orgogliosa alla follia di me stessa, mi limito a dire -sì, sì, vabbeh, ma sto morendo!!!-.
Vado verso il ristoro a ritirare il salame da regalare al grande assente Marziano e a reintegrare con nutella, panettone e the caldo un po’ di calorie ed inaspettatamente un ragazzo in magliettina rossa, al quale avevo rivolto un sorriso e una frase di incoraggiamento durante il percorso perché si era fermato, mi si avvicina e dice -Grazie! Mi hai aiutato ad arrivare al traguardo!-.
Vale (la marziana Aurora Crusoe)
***

5 commenti:

  1. @Vale- una cronaca molto bella, lo riletta più volte con piacere. Ci sono passi particolarmente piacevoli, poetici. (In fondo non tutti gli avvocati sono male!)

    RispondiElimina
  2. @Andò, ti ringrazio tanto per questa bella opportunità che mi hai dato e soprattutto per il tuo sincero apprezzamento. Vale

    RispondiElimina
  3. Vale, Amica mia, sei grande!!!
    Proprio come per questa corsa, fai così anche nella vita di tutti i giorni... resisti, non mollare mai..perchè il Signore è con te e ti aiuterà sempre!!
    E' un dono questa grande forza che hai!!

    Ammiro tanto tutti voi per la vostra forza di volontà....

    Teresa Di Giorgio

    RispondiElimina
  4. Sono la figura sconosciuta che ha percorso un tratto di corsa insieme a te(vedi foto) Ti porgo i miei complimenti per l'articolo......alla prossima tapasciata....
    Roberto

    RispondiElimina
  5. @teresa: prima o poi faremo anche questa esperienza assieme :D

    @roberto: che piacevole sorpresa!!! grazie dei complimenti!!! Alla prossima! :D

    RispondiElimina

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie