17 agosto 2011

16 Agosto 2011 Baceno - 41^ camminata Baceno-Devero-Crampiolo di C. Garberi


Vivere veramente, non puramente trascorrere i giorni (E. Hemingway)
Raramente mi capita di essere in ferie alla metà di agosto; e non ricordo, neppure nei miei remoti anni giovanili, di aver mai partecipato a gare di corsa in questo periodo, meno che meno ad una corsa in montagna. Ma il 16 agosto, invece di spaparanzarmi al sole di qualche affollata spiaggia, ho voluto cimentarmi nella Baceno-Devero-Crampiolo. Gara in salita (dislivello + 1246 m) che, da neofita, apprendo essere ormai storica (siamo alla 41a edizione). Perché l'ho fatto? Per almeno 3 motivi, che ritengo molto validi e vado ad elencare in ordine di crescente importanza: 1) Mi sto innamorando...della montagna. 2) Statisticamente, anche per una selezione naturale, in montagna si incontrano meno sciocchi (sinonimo politicamente corretto di altro termine) che a livello del mare. 3) Alla Camminata del Devero ha voluto partecipare anche mio figlio Francesco, 10 anni, che dal padre ha sfortunatamente ereditato l'incoscienza (mai corso per più di 6 Km) e la voglia di sognare (...per sua fortuna la bellezza è nel DNA ricevuto dalla madre!). Quindi armata di buoni propositi ("prepariamo tutto la sera prima e ci alziamo prestissimo") miseramente crollati alla luce del sole, la Garberi's family arriva a Baceno con un volo last minute (...a seguire i tempi sul giro registrati dagli autovelox) giusto in tempo per ritirare i pettorali prenotati on line ed "intrupparsi" nella massa dei runners (i classificati risulteranno poi ben 430!) già allineati alla partenza. Qui ritrovo  Claudio e Fabrizio, altri 2 pilastri portanti della nostra Società giallonera (ragazzi perché non costituiamo il team "I Guardiani delle Retrovie"?). Start! Subito in salita; andatura cauta: non conosco il percorso ed ho ancora nelle gambe (e in altre meno nobili zone del corpo!) i 22 Km del trail di sabato 13. Inoltre parte del fiato la devo spendere per frenare Francesco che sembra voler correre i 400 metri piani. Primo tratto su strada asfaltata, circa 6 km con pendenza quasi costante. Un brivido di terrore mi coglie quando mi accorgo che la strada non è stata chiusa al traffico e saliamo dribblando le auto (o le auto dribblano noi?): penso a mio figlio ed alla sua testa tra le nuvole; conoscendolo devo necessariamente confidare nella buona sorte, nella bassa velocità dei veicoli  e nella prudenza dei conducenti. Si arriva finalmente a  Goglio; comincia la mulattiera con pendenza da skyrace; qui comprendo appieno perché la Baceno-Devero-Crampiolo viene definita "camminata". Salgo, lentamente ma inesorabilmente, spinto più dal "non pensiero" (vedi: Lo Zen e l'arte della corsa) che dalle gambe; fa caldo e devo fermarmi ai ristori, invocati ed evocati come la biblica "manna dal cielo". Risalgo. Mi rimane un po' di fiato per gridare (?!) "sei grande" ad Angelo Cerello, altro giallonero, classe 1934, che mi supera come un camoscio. Si arriva finalmente a Devero, dove entro correndo,  favorito da una leggera discesa e dagli incitamenti delle mie 2 ragazze Gabriella&Gabriella (moglie e figlia...che pensavate?). Proseguo la corsa fino al bivio per Crampiolo. Altro stop in salita...saranno poche centinaia di metri...ma si sentono eccome! Però tutti attorno ormai gridano che è finita...ed è vero!. Discesa, vedo lo striscione con le 6 lettere più belle del mondo (ARRIVO), azzardo allora uno sprint che mi fa recuperare alcune posizioni - senza peraltro più raggiungere i casoratesi  Angelo e Claudio - e distanziare gli immediati inseguitori. Taglio il traguardo in 209a posizione; il GPS segna 11,650 Km, percorsi in 1.43'41". Il tempo per riprendere fiato e liquidi al ristoro,  una "doccia" all'abbeveratoio e ripercorro a ritroso il tracciato alla ricerca di Francesco che, sorprendentemente incontro all'inizio del discesone per Crampiolo. Lo accompagno di corsa. Chiude in 2.03'09, piazzandosi 285°. Niente male per un absolute beginner!  Considerati gli oltre 40 anni che ci separano avrà ben presto modo non solo di superarmi ma di "doppiarmi". Concludiamo la parte "agonistica" della giornata vittime (consenzienti) degli scatti di Antonio Capasso. Seguono rancio alpino e supplizio della graticola, come estate comanda, lungo i sentieri e sulle rive del Lago delle Streghe. Tralascio le classifiche, ormai già pubblicate. Ma al di là dei freddi numeri, un applauso meritatissimo va sicuramente a Scilla Tonetti (Runners Olona), in forma smagliante ed ormai "incollata" ad ogni podio. Ed infine una critica (costruttiva) agli organizzatori di questa bellissima gara: non è cosa impossibile chiudere al traffico per un'oretta la strada, almeno fino a Goglio; al Mottarone già lo fanno:  non si respirano i gas di scarico (...suvvia, siamo in montagna!) e ci si guadagna in sicurezza.
Cesare Garberi -- Foto e Video
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