Non vivono a Milano, e quindi per tutto il tempo ci siamo sentiti al telefono e io non li ho visti fino al memorabile giorno.
Non pensavo di trovarli così eccitati, eppure erano tutti lì pronti, felici di esserci: mia madre e mio cognato inclusi, e ovviamente col sempre presente Toni pronto a immortalarci con la macchina fotografica. Io ho fatto la prima frazione più forte che potevo perché sapevo che loro sarebbero andati piano (avevo creduto a quello che mi avevano detto). Primo cambio: prende il chip mia sorella e io proseguo con lei. Chiacchieriamo sempre. "Se vuoi camminare, fai pure, ok?". Macché, se l'è corsa tutta!!! Secondo cambio parte mio fratello, velocissimo, e arriva al suo traguardo in un tempo inimmaginabile per uno che non corre mai. E quindi eccoci qua, all'ultimo cambio: il chip va a mio padre che prende a correre immediatamente. Io e mia sorella ci siamo attaccati a lui e ci siamo goduti per 7Km lo spettacolo di un giovane ottantunenne che, alternando corsa e camminata, si correva l'ultima tappa della staffetta più bella del mondo, sotto un caldo terribile, senza mai protestare. Gli ultimi 500 metri, ecco mio fratello! E tutti e 4 giungiamo al traguardo in 4:15 (alla faccia di chi va piano!), con i nostri pettorali della squadra n. 622: RESISTERE RESISTERE RESISTERE. Abbraccio finale, lacrimuccia, mi volto perché vedo altri marziani e li abbraccio per nascondere le lacrime. Felice di esserci.
Giuliana Serracchioli
Giuliana sei speciale! Condividere questi traguardi con la propria famiglia è bellissimo. E poi il papà ottantunenne che meraviglia!!! Questo ricordo resterà dentro di te per sempre! Una buona causa condivisa con tanta determinazione e con tanto amore!
RispondiEliminaBellissimo davvero!