Questa gara ha sempre avuto per me un grande importanza, è la terza volta che la corro e negli anni, ho sempre cercato di prepararla al meglio. La apprezzo per come è organizzata, mi piace il velocissimo percorso, è stimolante dal punto di vista agonistico perché si corre davvero a fianco dei campioni.
Tre settimane prima della Stramilano ho corso la mezza del Lago Maggiore in grande condizione (1h 13’ 00”) ma dopo alcuni giorni ho sofferto di un problema muscolare al bicipite femorale sinistro, una bella contrattura che non mi ha più permesso di allenarmi come avrei voluto. Fortunatamente il mio fisioterapista di fiducia mi ha messo a posto in tempi record, il martedì prima della gara sono riuscita a fare un bell’allenamento in pista senza avvertire nessun dolore così domenica eccomi ai nastri di partenza. In un primo momento ho avuto paura che in gara si ripresentasse il dolore e in più ho avuto la sensazione di non aver fatto bene il mio “dovere” di atleta, visto che ho dovuto moderare parecchio gli allenamenti nelle settimane precedenti.
Forse anche per questo, domenica mattina la voglia di correre “a briglia sciolta” é tanta. La partenza è veloce, quando ci sono così tanti atleti che spingono da dietro, temo che mi facciano cadere, com’è già successo proprio in una precedente edizione della Stramilano.
Il percorso è davvero veloce, mi ricorda un po’ quello della mezza di Berlino. Le gambe girano bene e soprattutto non avverto nessun dolore. Il passaggio ai 10 mila (34’ 28”) mi fa sperare in una bella prestazione. Fino al 15 ° km tutto va liscio (passaggio in 51’ 50”), poi incomincio a faticare un po’ e nei km che seguono rallento di qualche secondo. Penso che se fossi riuscita ad allenarmi come avrei voluto nelle ultime settimane, avrei avuto più tenuta nel finale. “No pain, no gain” dicono gli inglesi e io sono totalmente d’accordo!
Finalmente entro nell’Arena, ancora pochi metri e chiudo la mia terza Stramilano in 1h 13’ 22”, 4° donna e 2° italiana, soddisfatta del risultato che conferma la mia buona condizione di questo periodo.
Vorrei ringraziare il mio fisioterapista Luigi Di Filippo e la sua equipe di Fisioanalysis di Alessandria, mio marito che si tiene sempre i nostri bimbi nei week-end in cui ho gare e allenamenti (in pratica ogni week-end…!) e la mia fantastica allenatrice Beatrice Brossa.
Valeria Straneo
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