20 marzo 2011

Vigevano 20 marzo 2011 - 5° Scarpa d’Oro Half Marathon di E. Comparelli

La mezza del Sole (o quasi …)
Bàgai,
clamoroso a Vigevano! Alla Scarpa d’Oro oggi non ha piovuto!!!
E sì perché la mia mezza preferita rischiava di cuccarsi la poco gradita fama di gara “sfigata” a causa delle condizioni meteo in cui si sono disputate le ultime edizioni.
Ad inizio settimana il meteo dava pioggia per domenica 20; poi davano sole ma, quando ieri pomeriggio si è scatenato un temporalone estivo con pioggia a catinelle, ho temuto di dover correre con la muta da sub…
Invece stamattina c’erano nubi sparse ed un timido e pallido sole; la temperatura era comunque frizzante e nella Valle del Ticino tirava un vento fastidioso.
Arrivo presto allo Stadio con Carlos; incrociamo i primi amici e poi via via arrivano tutti.
Le novità di quest’anno sono che i pettorali si ritirano dall’altra parte dello Stadio, che il pacco gara te lo danno alla fine consegnando il chip, che la canotta (molto bella!) è tecnica; peccato che al mio arrivo le “taglie forti” fossero finite; mi è toccato prendere una M, almeno ho accontentato la moglie.
Ottimi come sempre tutti i servizi: deposito borse custodito dagli alpini; bagni, spogliatoi e docce dello stadio; ingresso in pista per fasce di tempi; ristori, spugnaggi e presidio sul percorso ben curati con personale sempre attento e cordiale (anche per gli ultimi!). Ottimo il pacco gara con canotta e calze tecniche + caffè!
Era la prima volta dopo 15 mesi che provavo a fare una mezza; senza allenamento, senza fiato, decisamente sovrappeso, col ginocchio da tenere d’occhio, insomma … propi na bela fùrbàda da pirla!
L’ultima volta che avevo fatto 21 km in una tapasciata c’avevo messo 2h e 50’, per cui avevo detto ad Andrea e Manuela che non ce l’avrei fatta a stare dentro il tempo massimo delle 2h e 30’; e la Manu mi aveva sorriso: “Compa, non preoccuparti che ti aspettiamo”.
Stanotte però ho dormito tutto agitato; un giràs e rigiràs in dal lèt sensa mai ciapà sogn! Uè, peggio che prima dell’esame di maturità!
Bel colpo d’occhio sull’anello della pista dello stadio: oltre 2.000 gli atleti al via.
Per arrivare al traguardo avevo solo una tattica: partire piano senza forzare, cominciando subito ad alternare corsa e passo. Nei primi 5km sono stato fortunato perché mi sono trovato circondato da tante belle gnocche che corricchiavano la Scarpa Rosa! Infatti nella stracittadina non competitiva di 5km le donne si distinguevano per il pettorale rosa ma .. anca per qaicoss d’alter ---)))
Dopo il passaggio dallo stadio però sono rimasto da solo; 300m avanti avevo la Marilena che adottava la mia stessa tattica; pensavo di essere ultimo ma alla rotonda del km 8° ho visto 200m dietro la sagoma inconfondibile dell’amico-rivale Enrico “tallonato” dall’ambulanza.
Per 10 km ho fatto l’elastico tra questi due; ogni volta che sentivo il borbottìo del motore dell’ambulanza … gambe in spalla e via; ogni volta che ero alle calcagna della sciùra … la mè mulàva lì!
Poi al 18° ho beccato due “piccione” … senza fare una fava; raggiunta un’atleta in difficoltà con un piede dolorante la Marilena si è fermata al suo passo, mentre Enrico ha “mollato l’osso”.
All’ultimo km mi viene incontro una trappolina con la mamma dietro che le grida: “Giulia, batti le manine al “nonno” che sta correndo!” Sigh …
All’ingresso in pista c’è Manuela che mi accoglie con un “Ma sei già qua!” Mentre sento chiamare
tra le premiate la Road Agnese, Andrea mi dà la carica per chiudere bene il giro di pista e poi … “ O signùr! Avrò mica tirato le cuoia? Me pàr de vès in Paradìs! Mi vengono incontro due angeli sotto forma delle due Miss Belle Gnocche Marziane Popi e Simo e mi affiancano negli ultimi metri e … quando mi baciano, capisco che sono ancora vivo!
Sono arrivato quartultimo i 2h 38’ 32”. Non c’ho mai messo così tanto a chiudere una mezza ma è il tempo finale di cui vado più orgoglioso!
Molto bella la medaglia; al ristoro le crostate erano state spazzolate scientificamente senza lasciare neppure una briciola. Per consolarmi ho fatto il bis con l’ottimo risotto alla salsiccia.
Al ritorno in auto Carlos, il caballero de la pampa, si lamenta: la Manu quest’anno non mi ha premiato come partecipante a tutte le edizioni e poi non c’erano le ragazze clown che mi piacevano tanto e poi lo sanno tutti che il riso nasce nell’acqua e muore nel vino ma oggi il vino non c’era col risotto e poi … comunque l’anno prossimo alla Scarpa d’Oro ci torno di sicuro.
Io da buon astemio su una cosa sono d’accordo con lui: anche l’anno prossimo a Vigevano ci sarò!
Minga per nient questa è la mezza più bella che c’è!
Alla prossima,
Ettore “mezzo-fondista” Compa

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