La Mezza Maratona di Vigevano é la mia preferita. Organizzazione, percorso, ristoro e risotto finale sono davvero notevoli (certo é quasi impossibile far cuocere perfettamente il risotto per 2000 persone!) ed io ci vado sempre molto volentieri. Puntavo ad un ritocco al mio personale verso il basso, ispirato dal percorso e dal fatto che la gara mi piace davvero molto.
Arrivo abbastanza presto (quest'anno ho il navigatore) e trovo parcheggio facilmente. Ritiro pettorale davvero veloce e comodo, mi cambio, lascio la borsa al deposito e sono pronto al riscaldamento. Anche l'ingresso al campo a scaglioni, a seconda del tipo di pettorale, si svolge abbastanza tranquillamente. L'aria é freschina ma almeno non piove. Inno di Mameli (molti tricolori nello stadio nella settimana dei festeggiamenti per il 150 anniversario dell'Unità), sparo e via! Si parte.
Decido una strategia diversa da Vittuone. Parto più lento per evitare di scoppiare alla fine. Non funzionerà purtroppo... I primi 5 km passano velocissimi, all'interno della città. Sempre suggestivo il passaggio nella splendida Piazza e all'interno del Palazzo Ducale. Sono sui 5'15/km di media e sono tranquillo.
Si va verso il Ticino e il suo parco. C'é un vento contrario che risulterà fastidioso tra il tredicesimo e il quattordicesimo km. Intanto penso di essere forse un po' troppo lento e cerco di aumentare il ritmo. Ristoro di metà gara e devo forzare un po', ma non mi schiodo da 5'17/km. Ancora una volta, al diciasettesimo km, arriva la crisi. Gambe improvvisamente di marmo e sconforto: "Ma come? A Vittuone son partito troppo forte e son scoppiato e qui parto più lento e scoppio lo stesso??" Cede anche la testa e mi trascino stancamente al traguardo. Poco prima dell'ingresso allo stadio, il signor Omodeo sta scortando un atleta in difficoltà e purtroppo é in polemica con qualche addetto della Protezione Civile, che sostiene di non essere obbligato a soccorrere i podisti. Mah! Scrollo la testa e proseguo. Entro nello stadio e anche lì vari podisti mi superano. Chiudo con un tempo intorno a 1.56, non mi va nemmeno di badare molto al riscontro del cronometro.
Mi butto sul risotto, per cercare un po' di consolazione culinaria. Torno in tribuna a cambiarmi e a riflettere, e l'arrivo del grande Compa mi strappa un sorriso. Mitico Compa, con Antonio che lo aspetta all'ultima curva e due belle ragazze che lo scortano per gli ultimi 100 mt!
Rientro mestamente verso casa con molti dubbi. Vigevano quest'anno mi ha tradito. Ma tornerò, perché questa mezza maratona merita davvero. E spero davvero di far meglio la prossima volta...
Gianni Colombo
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