7 aprile 2014

6.4.2014: 14° Milano Marathon - Un amore così grande… Milano se lo merita? Secondo me, no! di D. Benevento

Mitttico  Compa, complimenti vivissimi e sinceri per il tuo inossidabile entusiasmo.
Ogni anno Milano offre ai podisti il peggio di sé,  sia nelle istituzioni che nell’organizzazione, eppure ogni anno il tuo ed  il vostro entusiasmo, mal ripagato, non viene mai meno. 
Siete fantastici e lo dico col cuore, senza ironia:   sai bene che conosco anch’io cosa c’è dietro l’organizzazione di tante staffette.
Però, consentimi di constatare come non  importa se tolgono la prevista giornata ecologica e lasciano correre  i podisti tra i residenti inferociti, non importa se non c’è nessuno per le strade a fare il tifo, se i pochi presenti sono automobilisti che  urlano la loro rabbia  nelle tue orecchie, se il percorso è di una tristezza esagerata tra noiosissimi viali di periferia deserti , tanto c’è il contentino di qualche centinaio di metri nel centro cittadino, col Duomo
alle spalle, da poter raccontare ai posteri.
E poi l’accoglienza ”festosa” della Città che non solo non  ti offre uno straccio di servizio ma ti fa pagare un salatissimo parcheggio per l’auto, il biglietto del tram per giungere al punto di partenza, il biglietto del secondo tram per tornare al parcheggio, il tutto condito d’attese e ritardi allucinanti per non essere all’altezza di gestire un simile evento.
E poi, vuoi mettere la soddisfazione di poter correre per beneficenza ??
Siiiiii  perché l’organizzatore vende questo prodotto per fare beneficenza alle Onlus:   e così,  tu ti dai da fare come un matto per mettere insieme le squadre e poi scopri che dei tuoi 160 € d’iscrizione per ogni team (a proposito … 40 € a cranio per correre 10 km di viali di periferia ??!!) ne vanno in beneficenza si e no solo il 20%!
Il resto se lo intasca l’organizzatore, ovviamente come rimborso per l’ “efficientissima” macchina organizzativa  e per la solita ma sempre ambitissima maglietta made in Asia,  dal costo reale di € 2,99 cad ( la puoi comprare anche su internet).
Però agli occhi dei podisti deve passare che è tutto per beneficienza, che corrono per beneficienza, che grazie all’organizzatore si fa beneficienza:  inganno meschino.
Lo si dica chiaro e tondo che si marcia sull’entusiasmo dei poveri podisti appassionati come te (e come lo ero io fino a qualche tempo fa) per fronteggiare un flop maratona che ogni anno diventa sempre più pesante:  solo 3547 arrivi, numeri da manifestazione di provincia e non di una città europea.
Ed allora inventiamoci il sistema di coinvolgere gli appassionati tapascioni in una festa di paese, così con la scusa della beneficienza ne tiriamo su altri 8000 (beneficenza che facciamo fare solo a loro, sia chiaro,  facendogli pagare quasi tutto, così incrementiamo gl’incassi , compensiamo il flop e possiamo vantare una Milano Marathon  “Europea” da 13000 presenze).
Ma alla fine  Milano, come sempre,  rende tutti felici:  gli organizzatori per ovvi motivi, le Onlus perché portano a casa almeno le briciole ( ma quanta beneficienza in più avrebbero potuto ottenere con un po’ più di etica e meno business da parte di RCS ?) ed i podisti, per la bella giornata in compagnia che li fa tornare bambini  mascherati , li fa sorridere e li fa correre pensando a chi sta peggio di noi.
Tanto ai podisti non importa essere “usati”, per loro l’importante è stare insieme, tutti belli e contenti.
Dunque, arrivederci all’anno prossimo, cara Milano e  non avere timore:   tutto l’entusiasmo degli appassionati ed il desiderio di fare beneficenza non sarà spostato verso altri lidi ed altre manifestazioni più meritevoli.
C’è un intreccio di chiaro stampo “Tafazzi” che rende indissolubile il legame dei podisti a questa città:  ogni anno c’è l’ennesima dimostrazione d’inefficienza e disservizio, evidenziati dalla maggioranza dei partecipanti, eppure l’anno seguente ci si dimentica di tutto e si ritorna lo stesso, meno maratoneti e più staffettisti tapascioni, naturalmente.
Se si volesse davvero bene a Milano si dovrebbero veicolare le proprie risorse per cambiare veramente le cose:  continuare ad essere supinamente “usati” non migliorerà mai la Milano Marathon e nemmeno la città di Milano.   L’organizzazione di un simile evento deve essere fermamente “voluta” dalle Istituzioni (e non sopportata) e non può essere solo business e falso-buonismo di facciata:  è indispensabile  l’etica!
Per quanto mi riguarda continuerò a non correre più a Milano e darò in beneficenza, come sempre,  la somma che l’ Onlus riceve dall’evento:  il restante 80% mi guarderò bene di lasciarlo a chi non se lo merita, a mio parere e dopo aver corso in passato  sia la Maratona che la Relay,  per inefficienza, inganno  e pessima organizzazione.
Domenico Benevento

1 commento:

  1. Domenico, sottoscrivo in pieno tutto quello che hai scritto.
    Per il secondo anno consecutivo sono riuscito a portare più di 100 persone alla MCM (24 staffette lo scorso anno, 23 quest'anno per la Onlus "Associazione Andrea Valentini") oltre a molti Maratoneti, ma quanto ricevuto non ripaga minimamente gli sforzi profusi.
    Sotto il mero profilo economico, nei 2 anni, abbiamo "donato" quasi 7Mila € alla MCM ricevendone in cambio meno di 2Mila, per un servizio che ogni anno peggiora (...ed il prox anno sarà la "maratona dell'Expo !!!)

    Milano Addio

    RispondiElimina

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie