Bagài,
ieri è stata
una giornata fantastica; io mi sono divertito come una zecca bulgara sperduta nel
pelo di un pastore maremmano (citazione)! Otto ore di festa, circondato da
amici rumorosi, allegri, colorati, belli, felici.
Abbiamo
invaso Milano e l’abbiamo “contagiata” con la nostra gioia di vivere; non me ne
vogliano gli “agonisti” ma ieri la festa è stata nostra, di noi tapascioni che
corriamo solo per divertimento e lo facciamo anche a fin di bene; i numeri
parlano chiaro: la Milano Marathon è
quella delle staffette per beneficienza.
Gli arrivi
di gruppo delle onlus sono stati uno spettacolo; a me che sono grande e grosso
uno non bastava ed allora ne ho fatti due, prima coi Podisti da Marte (la vera anima delle staffette) e poi con l’Abbraccio, la più marziana delle
onlus, quella per cui ho corso la staffetta e fatto raccolta fondi.
Sono tornato
a casa più stanco
che se avessi corso il Passatore, senza voce, con la pelata
arrossata ma con un cuore talmente colmo di gioia che mi basterà per un mese
intero! Abbiamo dimostrato alla città che i milanès
a ghàn al còer in màn ma la città lo avrà capito?
Certo le
premesse non erano state molto positive; la mia impressione è che Milano faccia
fatica a meritarsi tutto il nostro amore.
Il Comune
per problemi di bilancio non ha confermato la giornata ecologica (sbandierato
sul sito, nelle mail e sui depliant della gara); non c’è stato accordo tra Atm,
Rcs e Comune per inserire nel pacco gara il biglietto di libera circolazione
sui mezzi pubblici come gli anni scorsi. Male, molto male!
Come
possiamo pretendere che gli automobilisti non si inca..ino e di brutto se il
traffico non è bloccato, se le informazioni non sono state date; se mi accorgo
che la strada è chiusa quando ci sono dentro e non posso più andare né avanti
né tornare indietro è normale che mi inca..i! Io diventerei tutto verde coi
muscoli gonfiati che mi scoppierebbero
gli abiti di dosso ---)))
L’Atm a cui
gli staffettisti hanno garantito una “notevole” entrata extra ha offerto un
servizio da città del terzo mondo; i tempi di frequenza “festivi” dei metro ci
hanno messo in seria difficoltà con viaggi al limite della decenza; c’ho messo
di meno io a “correre” 10km del mio socio per spostarsi da Lotto a Centrale in
metro!
Per non
parlare dei problemi con le iscrizioni che chiamarli “casini” in certi casi è
riduttivo! E le taglie delle magliette? Come è possibile che giovedi, dopo 3
ore dall’apertura del Village la taglia più grande disponibile per gli
staffettisti fosse la M? Ed il parcheggio? 16,50 euro non sono noccioline;
indicare che a meno di 5’ a piedi dal parcheggio a pagamento c’è quello per i
pendolari che è gratuito e la domenica è vuoto no eh?
Tutta una
serie di problematiche che personalmente mi hanno dato molto ma molto fastidio
ma che non hanno intaccato la mia voglia demilanès
de la bàsa di partecipare a questa festa; io alla prossima edizione ci sarò
con tutto il mio entusiasmo, ma mi piacerebbe “vedere” qualche miglioramento
“tangibile” da parte di chi amministra la città e di chi organizza la gara. Non
è possibile che ogni anni sia un po’ peggio di quello precedente.
Per il
secondo anno consecutivo ho corso e raccolto fondi per l’Abbraccio onlus (www.abbraccio.it); quest’anno ho deciso di
fare una squadra di “vecchie glorie” DRS;
la DRS (www.drs-italia.com) è stata la prima mailing list dedicata agli appassionati di
podismo. Il nome DRS = Dead Runners
Society, vale a dire Società dei Corridori Estinti deriva dalla DPS (Dead
Poets Society) del film “L’attimo fuggente”.
Una
quindicina di anni fa ha fatto diventare amici un bel manipolo di runners di
tutta Italia che, in occasione delle gare più partecipate, organizzavano i
mini-raduni; il mio omonimo Ettore
“Borbone” Coppola fu il teorizzatore della divisione dei runners in due
categorie: i crapuloni ed i secchioni. La mia staffetta doveva
essere composta da due secchioni e due crapuloni ma … l’età e gli acciacchi ha
fatto sì che si chiamasse “I 4 crapuloni” e che avesse come obiettivo quello di
… arrivare alla fine!
Oltre
all’ex-secchione Coppola ho “ingaggiato” Nick
ex-piè-veloce Bovio, uno che correva la Stramilano delle Star il sabato
mattina in 1h 07’; il terzo era l’inGeo-gnereRuggero Cassanelli che divideva con me la palma di re dei
crapuloni. Geo però ha dovuto dare forfait per un intervento programmato (e poi
saltato) a fine marzo ed allora ho ingaggiato Paolo “Pagliotz” Pagliotto da Loano, una “star” dei secchioni della
West Coast.
Sabato sera
mini-raduno cunt i gàmbsàta al taùl
con la Pignatz, Patta Belfaccìn, Edda
Pupillona, Geo e Nadia, Silvia Linguaccia Fiorentini, “Zagor” e Patrizia e
Nicola + family; telefoniamo a Pagliotz “Sto male, sono a casa ammalato ma
domani ci sono di sicuro!”
Alle 22.30
mi arriva un accorato sms dalla dolce Delphine,
un’amica francesina che ho inserito in una staffetta e domani sarà all’esordio
assoluto: “Bonsoir … ma Ettore il numero si mette davanti o dietro? Non
ridere!”; “Il pettorale si mette sul petto e … sto ridendo!” “Mais en francais
on l’appelle DOSSARD …”
Domenica
mattina ‘mpìsi l’aifon e ghè un sms
spedito da Pagliotzdirettamente dalla tazza del wc: “Sto male, non vengo”; se fèm?
Telefono a Geo “Dove sei? Cosa stai facendo?”; “Sto sbuff correndo
sbuff”; “Fermèssùbìt prima cata sé
stràca; va a cà a cambiàs e fàstrùa per la vùna e un quartin via Pisani insèma
a la Nadia che tafè la tèrsafrassiùn!”; “Obbedisco!” L’ingegnere più
deingegnerizzato d’Italia rientra nella nostra formazione.
Al ritrovo
in Fiera è un tripudio di incontri con amici; una sacco di Marziani, di Road, di Abbraccini (91 staffette + 60 maratoneti!);
presento a Ettore e Nick un sacco di belle persone. Commento del Nick fa-balà-l’oèch: “UèCompa, mi hai
presentato 124 amici, 14 erano maschi e le altre tutte erano belle gnocche e la
hai pure abbracciate tutte!” “Nicola, che devo dirti? E’ un compito duro ed
ingrato ma per fortuna io mi sento all’altezza”
Dopo altri
saluti, abbracci e foto io e Ettore torniamo al metro per raggiungere le nostre
postazioni; il treno è superaffollato e nelle successive stazioni non tutti
riescono a salire … Raggiungo la zona cambio e trovo un sacco di amici e di
Abbraccini/e; mentre mi sto cambiando suona il telefono, è Nicola “Compa, ho
due problemi: mi fa male il polpaccio e ritarderò un po’ e … il nostro chip è
nello zainetto che ho dato a te …” Siamo o non siamo una squadra di crapuloni?Concluderemo
regolarmente la gara dopo 4h 18’ 16”
ma la staffetta 486 non comparirà in
classifica.
Il cambio
arriva prima del previsto e parto; la tattica è di fare da subito il
Compa-Galloway 50e50 ma devo passare davanti a 1.800 staffettisti che mi
salutano ed incoraggiano e non posso fermarmi subito. La tattica và a ramengo e
dopo 800m alla fine della zona cambio … a
sùngiamòsciupà!
Ma la
giornata è talmente bella, la gente che mi circonda tanto simpatica ed
affettuosa che non soffro per nulla né il caldo né la fatica delle gambe che
non vogliono andare. E poi che piacere essere superato da tanti amici che ti
salutano; si ferma ad abbracciarmi la splendida Monica del team “Fashion
Runners 4 Abbraccio”(4 gnocche da pauraaa), mia compagna della staffetta “Bagài”
di 4 anni fa.In Corso Sempione vedo sfrecciare come un treno nell’altro lato la
mèamìsa
Claudia Gelsùmina che vincerà il titolo italiano col nome di Valeria Straneo (fonte: Gazzetta dello
Sport); incrocio poi la Popicol mio
figlioccio Vito a cui dò un bacione
sulla pelatina; fa un cald da l’ostrega
ed allo spugnaggio del Làmber mi godo una bella doccetta
rinfrescante.
Arrivo al
cambio ancora vivo e consegno a Geo il chip e la canotta con attaccato il terzo
pettorale che mi sono portato dietro per 10km; a l’è bagnàda un po’ de sudùr e
un po’ per la doccia …
Con Nicolaprendiamo
il metro ed andiamo a Cadorna; ci rifocilliamo con una bella porcata di hot dog
e coca e poi al 32° km, sotto il mio ufficio, aspettiamo il passaggio di Geo;
secondo i suoi tempi dovrebbe arrivare ma dopo 10’ siamo moooolto preoccupati!
Poi telefonoalla Nadia che ci
risponde in Lammarese “Geo, ma l’è
già che passato da ‘n bel po’ e l’Ettore ell’è partito come un razzo” . Vabbè
ne approfitto per dare un abbraccione di grande soddisfazione alla mia teneronaLamisangeles che non ce la fa più ma
che si farà tutti i suoi 42,195km di grande fatica fino all’ultimo metro.
E poi per
finire aspetto coi Marziani il
nostro turno per fare l’arrivo di gruppo sotto un sole che ci cuoce a
bagnomaria, circondato da tanto bendiddio; ci sono letedeschine Dagmar e Simona-Heidi, la Lory, la rubiconda Olivia, la Monica coi
bimbini nel carrettino, la Super-TopolonaLù,
la Duemele, la Mari-Raspetta, la cavallina Monica,
La Milvietta e la Lucia, le tre Tino-Rossine, la FerraLisa … insomma siamo circondati. Festoso, allegro, chiassoso e variopinto il
nostro arrivo; qualcuno cerca di dare fuoco a Pino ma non ci riesce ed il mio Speaker preferito mi intervista in milanès (Rossti ho bidonato ma ho dovuto cambiare frazione!).
Poi torno
indietro ed aspetto i 14 maratoneti del “Nicky’s
Team– Insieme fino al traguardo”
che viaggiano con la carrozzina di Niccolò
che compie 14 anni ed ha fatto gli ultimi 14 km “battenzando” 14 torte. 1 per
km, con una candelina ciascuna. Ci sono
tutte le Abbraccine, la nostra
dolcissima campionessa Emma Quaglia,
i compagni di scuola, gli amici, le mamme; è un tripudio di colori bianco e
azzurro, palloncini, coriandoli, e vabbè … mi commuovo cume un bagaìn!
Mi soffermo
per qualche saluto e poi torno a casa stanco ma davvero cuntèntmèna pasqua. E faccio il tempo ad abbracciare la Cinzia all’ultimo km della sua fatica.
Pe finire vi
allego senza commenti, perché non ne ha bisogno un post di uno dei 14, PierPaolo “Er Puma” Bortone:“Oggi
mentre correvamo gli ultimi 14km insieme al Nick riflettevo. Pensavo alla sua
forza, alla sua capacità di smuovere il mondo, di far cambiare le cose, le
persone, di migliorare la nostra società e la vita degli altri. Soprattutto
grazie alla sua mamma che non smette di credere mai e instancabile gli fa da
voce, da braccia e da gambe. Ma anche grazie ai suoi compagni di scuola che
sono davvero speciali e lo portano in alto con le loro urla e le loro coccole.
I nonni e tutte le persone che gli ruotano attorno, ruotano attorno alla sua
gravità. Il Nick, si proprio lui, nel suo "piccolo" può tutto questo,
può far correre maratone e ultra maratone a chi non l'ha mai fatto, può far
costruire spazi nuovi per chi ne ha bisogno, può dare voce e gambe a chi non ce
l'ha, può far continuare a credere che è possibile essere migliori anche a chi
non lo crede più. Niccolò è il volano, Niccolò è il centro di gravità
permanente! Grazie Niccolò grazie Simona la Salandra per questa giornata
stupenda!”
Alla
prossima.
Ettore “MarzianAbbraccione” Compa
Condivido pienamente tutto quanto scritto.....anche per me e la mia Silvana, partecipare e' stato...... Bellissimo! .....
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