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- Anche dopo 22 edizioni per molti resta un mistero: ma come fa una mezza
maratona che si corre in un posto davvero poco bello come Busto Arsizio e tra
un pubblico così scarso e così freddo che in Alaska, in confronto, sembrano
degli assatanati a riscuotere cosi tanto successo tra i podisti di mezza
Lombardia e di mezzo Piemonte? Come fa questa maratonina così bruttina nel suo
percorso ad attirare anche tanti top runners?
Io,
modestamente, il motivo l'ho capito. Innanzitutto, per me, l'avventura del
running è iniziata proprio con questa Maratonina, nel 2007, quando il mio
grande amico e collega Mauro Giangregorio voleva vedere tanti ferrovieri partecipare alla 10 km, a scopo benefico. Per settimane, prima della
gara, mi aveva talmente triturato
i cosiddetti che pur di non sentirlo più
accettai di allenarmi, prima, e di correre, poi, quella benedetta gara che
immaginavo sarebbe rimasta anche l'ultima , per me. Invece, da allora è stato
un amore crescente. Per questo la maratonina di Busto io ce l'ho un po' nel
cuore e lì vi rimarrà a lungo, mi sa.
Poi bisogna
riconoscere che questa gara è organizzata davvero bene e quest'anno, in
particolare, non c'è stata una sbavatura che fosse una. Ad esempio, bravi gli
organizzatori -in questo periodo di crisi nera- ad accettare da subito anche le
iscrizioni a soli 10 euro senza pacco gara per chi non era interessato alla
maglia tecnica. Meraviglioso, come sempre, il ristoro finale al caldo,
all'interno del Palacastiglioni, ricco di cose buone e nutrienti. Numerosa ed
efficace la presenza di volontari lungo il percorso a tenere calmi gli
automobilisti bustocchi, notoriamente tra i più antipatici d'Europa. Insomma, i
ragazzi della S.Marco hanno proprio ragione di essere orgogliosi del loro
lavoro e dei risultati che ottengono ogni prima domenica di novembre, ogni
anno. E questo, detto da uno di "Podismo e Cazzeggio" come me (i ragazzi della San Marco lo sanno)
vale di più :-)
E poi,
ciliegina sulla torta, quest'anno sono riuscito anche a farmi premiare: avendo
corso in 1 25' 19", sono arrivato 10° nella mia categoria.
Ecco
svelato, dunque, il mistero del fascino di una maratonina che sembra bruttina.
Francesco De
Palo
L’emozione di correre a casa
RispondiEliminaSono una “bustocca” che ormai da diversi anni vive a Verbania. Dopo 30 anni passati a Busto, ho scelto il lago ed il panorama che vedo tutte le mattine non mi fa pentire. A Verbania ho trovato tanti amici, anche grazie alla corsa, e sono felice di vivere li’. Però Busto per me rimane CASA. E’ dove ho la famiglia, gli amici “storici”, tanti luoghi pieni di ricordi. E quindi correre una maratonina tra le strade di Busto per me e’ un emozione difficile da descrivere. Da non runner, ho visto tante volte la maratonina passare, e mi sono sempre detta: “chissà che un giorno non possa esserci anch’io”. Be’, il giorno è arrivato.
Ieri sono passata correndo davanti alle mie scuole elementari, medie e al mitico Liceo Tosi! E ho potuto correre tra tanti volti amici: vedere genitori, zii, cugini che fanno il tifo per te e’ bellissimo. Grazie in particolare a Laura, che spostandosi lungo il percorso mi faceva trovare il suo sorriso e le sue grida di incoraggiamento ad ogni angolo. Grazie al mio fotografo personale Ema, e grazie al mio cucciolo, che mi aveva portato un pacchetto di biscotti lungo la strada: “così mamma ti tiri su”.
E grazie naturalmente a tutti quelli che hanno lavorato per rendere possibile questa gara: organizzazione perfetta ma soprattutto tanta simpatia (mitici i pacer che ti incitavano a stare con loro). Io forse sarò un po’ di parte… ma lungo il percorso, ai ristori, al deposito borse ho trovato solo sorrisi e tanta voglia di fare. Quindi gli amici della San Marco devono solo essere orgogliosi del risultato. E io per parte mia sono contenta e orgogliosa di essere bustocca :-)
Michela
E brava la Miki!!
EliminaGrazie Michela, a nome dell'Atletica San Marco.
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