Bàgai,
7 su 7!
Le serali di Ossona le ho fatte tutte; non è un caso ma due anni fa fù la mia
ultima gara prima del guasto al
gomito; e quest’an a l’è la prima dopu la
sacagnàda a la spàla.
Ricordo
ancora la prima edizione; ad Ossona non era ancora iniziato il regno della
dinastia dei Romaninoff; il sovrano
era Barak Murùn Neghèr 1°; ritrovo,
partenza ed arrivo erano presso il capannone di una tessitura dismessa; ottima
organizzazione, bellissima gara; mi innamorai di Ossona e degli Ossonesi.
Anche
la 7° edizione è stata di ottimo livello sotto tutti gli aspetti anche se parchegià la machina a l’è semper pussè dùra:
ritrovo, iscrizioni, deposito borse ben gestiti; ottimo il pacco gara, eccellente
il ristoro finale con tantissima frutta fresca in màn a la mujè dal Walter e ai àlter spusòtt cunt sù
al scusalìt; buona ed abbondante
la pastasciutta; percorso ben presidiato a tutti gli incroci con anche un ristoro al 3°km circa.
la pastasciutta; percorso ben presidiato a tutti gli incroci con anche un ristoro al 3°km circa.
L’arrivo
in Piazza Litta non mi è spiaciuto;
quello in Villa Bosi era decisamente
più di atmosfera ma forse era un po’ sacrificato a livello di pubblico. Il
nuovo percorso non mi è piaciuto; la bellezza principale della serale di Ossona
è il passaggio per le vie del paese piene di gente fuori dalle villette
incuriosita dal vidè ca la banda da foèra de cò in braghètt;
sono loro la “ricchezza” di questa serale; i loro incitamenti, gli sfottò, la
varietà di gente vera e viva che ti incoraggia e ti sostiene, felice ed
orgogliosa che tu abbia deciso di andare a correre al loro paese. Con le
variazioni introdotte sono saltate parecchie vie “abitate”; la percentuale di
zona industriale è troppo alta e poi … il polverone sul tratto di sterrato era
da girone infernale dantesco!
A parte
questo anche quest’anno promossi a pieni voti i Baracchini!
Io
ritornavo al mondo delle gare dopo la … seconda caduta. Spalla rotta, braccio
destro che si arricchisce di una placca marziana al titanio modello Orthofix
PHP (PHP = Pauperibus Hominibus Pirlonibus
cal voèr dì par i povèr
pirla) e diventa sempre più bionico; per passare i controlli aeroportuali
avrò bisogno di una documentazione della Nasa.
L’accordo
con la mia inflessibile Personal Trainer and Assistant (la mè mujè Maria Grazia Santa Subito) era: “La cammini insieme a me
senza fare pirlate” e così è stato; ci siamo iscritti col gruppo Podisti da
Marte + L’Abbraccio magistralmente gestito da Giovannona Coscialunga Cardella coadiuvata da Pino George Clooney Cambareri; siamo arrivato secondi con 41
iscritti! Brava Giò!
Per
arrivare al ritrovo ho accettato l’invito di Gabriella&Franco che ci hanno dato un passaggio (a guidà la machina a fò ancamo un po’ fadigà);
è stata un pieno di gioia ed emozioni rivedere tanti amici marziani, Road e
dell’Abbraccio; il mondo dei runners è magico e mitico.
Fedele
alle “regole di ingaggio” sono partito prima del via ufficiale per evitare
resse e spintoni; con Maria Grazia, Gabriella e Patrizia abbiamo fatto i 5,7km camminando
tranquillamente e salutando tutti quelli che man mano ci superavano, fermandoci
ad applaudire i più veloci (porca vacca a
m’è scapà la Gelsùmina! La và tròp fort cala tùsa lì!), fotografando gli
amici, chiacchierando col pubblico.
Quando
ci ha superato Don Mancio con il
mano il breviario si è fermato a benedirci ma poi è ripartito “Ho fretta, devo
aprire la sacrestia!” la mè mujè la mè fa
“Cume ta fè a cugnùs cal pretìn lì? Da che gèsa a l’è?”.
Il
tratto più bello è stato quello finale, nelle vie delle villette con a varia
umanità subìt foèra da l’ùsc; bimbini
in mutande e patelloni in bella vista; vegèt
cunt al scusà o la majetina da la salute; tanti bimbi vocianti; c’era un
terzetto di bimbe che urla a scuarciagola “Veloci! Veloci! Veloci!” ma quando
siamo passati noi chissà perché hanno smesso …
Bello
come sempre il finale nel Parco del
“Convalescenziario” Bosi! Tante tavolate dove gustare un buon piatto di
pasta e ritrovarsi con gli amici; le regole di ingaggio prevedevano di non
fermarsi troppo soprattutto dove c’era tanta ressa e confusione per evitare
botte fortuite per cui dopo avere salutato tantissimi amici siamo rientrati
alla base, arricchiti da una bella serata. GRAZIE
OSSONA!
Alla
prossima,
Leggere cosa scrive il nostro Compa aiuta a rivivere le emozioni.Sembra di essere ancora lì, si risentono voci e saluti! Grazie Betty
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