12 novembre 2012

Maratonina di Busto Arsizio - La mia prima da PACER - M. Romanini

Nei miei dieci anni di carriera podistica non ho mai utilizzato il servizio offerto dai pacers, ho sempre preferito correre libero da condizionamenti e senza “aiutino”.
Ma la vita riserva sempre delle sorprese e quando nello scorso settembre Gaetano Covizzi mi chiese se ero disponibile a fare il “palloncino” alla mezza di Busto ci ho messo qualche giorno a rispondere sì.  Quello che mi spaventava non era tanto il tempo proposto (1 ora e 40) quanto la novità e la responsabilità dell’incarico. Alla fine le novità mi intrigano e generalmente faccio fatica a dire di no a chi mi chiede un favore.
Accettato l’incarico al momento della pubblicazione delle liste scopro lo “scherzo da prete”: il mio time è abbassato a 1 ora e 35.  E’ un segno di fiducia nei miei mezzi, ma il margine di tranquillità si assottiglia non poco.
Metto il pensiero in naftalina, la settimana prima di Busto
c’è la gita sociale a Ravenna che mi impegna molto come capogita e turista a scapito di una prestazione negativa sulla mezza, chiusa oltre quell’ora e trentacinque che io dovrei garantire ad altri.
Sabato pomeriggio il pensiero esce dalla naftalina, oltre alla sacca con maglietta e pettorale speciale Gaetano mi consegna rassicurazioni importanti. Tra cui che non è necessario possedere un Garmin, basta il mio vecchio cronometro.
Domenica mattina mi accorgo che l’approccio alla gara è diverso, non sto pensando ad una strategia personale ma a come non tradire la fiducia che gli altri avranno in me.
Arrivo al Palacastiglioni con buon anticipo, il boom di iscrizioni prelude ad un boom di automobili e parcheggiare vicino in un giorno di pioggia è strategico.
All’interno ancora poca gente, sono curioso di conoscere Luigi e Massimo, i miei compagni d’avventura. Il nostro stand è in allestimento, i tanti palloncini colorati danno l’effetto festa di compleanno.
Passa Enrico Traietta, all’apparenza tranquillo nonostante tutto quello che c’è da amministrare intorno a lui, lo ammiro.
Per essere pronto a qualsiasi evenienza mi metto subito in divisa da corsa e consegno la borsa al deposito prima che si formi la fisiologica ressa dell’ultimo minuto. Ho l’onore di consegnarla nelle mani di un grande atleta come Stefano Ruzza.
Rientrare al Palacastiglioni è un’impresa, la porticina d’ingresso è pressoché bloccata dal flusso di atleti che si incrociano, siamo davvero tantissimi.
Faccio finalmente conoscenza con Massimo e Luigi, è il momento dell’investitura ufficiale è invece di una spada mi vengono messi sulla spalla due palloncini rossi. Non manca molto alla partenza, sarebbe meglio scaldare un po’ il motore e testare la sensazione di avere due appendici posteriori.
Le gambe sono toniche mentre i palloncini bagnandosi si appesantiscono e si afflosciano: e adesso come si fa? Chi mi vedrà da dietro? Intento a trovare una soluzione mi perdo la foto di gruppo con i colleghi, mannaggia ci tenevo tanto.
Piove con buona intensità, la zona partenza è stracolma di runners  e per non dar fastidio devo reggere i palloncini con il braccio, tipo Statua della Libertà.
Noi tre siamo in linea, siamo inseriti al posto giusto, accolgo lo sparo con gioia, posso finalmente abbassare il braccio!
Siamo un esercito, incurante dell’acqua che scende dal cielo e di quella che ci entra nelle scarpe dai pozzangheroni formatisi in molte strade.
Ci vogliono quattro km per trovare il ritmo giusto, da qui in poi non lo perderemo più, anche senza Garmin.  Corro come non sono abituato a fare, in gruppo, con tante persone addosso, inciampando parecchie volte nei loro piedi, toccandosi di continuo con i gomiti. Perché il pacer ha qualcosa di magnetico, stare con lui significa marcarlo a uomo, non basta rimanere nella sua zona.
Massimo batte il ritmo, io gli sto al fianco, Luigi appena dietro fa da cocchiere, ci regola il tempo senza briglie, gli basta un richiamo vocale. Non riesco a capire quanti ci ruotino intorno, forse una decina di atleti. Sarà la concentrazione mentale, sarà che non sono al limite, ma ho la sensazione che i km passino velocemente.
In città il traffico va in tilt, gli automobilisti sono furenti e si fanno sentire però gli addetti agli incroci svolgono al meglio il loro lavoro e in moltissimi casi ci incitano a gran voce, fantastici!
Man mano che procediamo acquisto fiducia sulla mia tenuta, che differenza con il Calvario di Ravenna!
Arrivano gli ultimi km, che meraviglia correrli senza crisi, anzi confortando chi è al limite, chi vuole ottenere il suo personale, spronandolo a rimanere con noi, spiegandogli cosa ci riserva il percorso. Che bella questa solidarietà sportiva.
Chi ne ha va avanti, qualcuno rimane, altri restano indietro, noi ci presentiamo sul rettilineo finale in orario, ci componiamo in parata, per mano e tagliamo il traguardo.
Missione compiuta! Un abbraccio tra di noi, uno con Gaetano, una foto e poi i ringraziamenti da chi si è sentito supportato dal nostro servizio. Tre, quattro persone sono sufficienti a riempirti di gioia, a far sentire utile il lavoro svolto.
Davvero una bella esperienza, che come tutte le prime volte resterà indelebile nella memoria.
Complimenti alla San Marco per l’ottima organizzazione della gara, nonostante il maltempo tutto ha funzionato bene, e tanta riconoscenza per avermi dato questa opportunità, grazie Gaetano, Massimo e Luigi.
Michele Romanini
i servizi fotografici
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3 commenti:

  1. Ho cominciato a seguire i tuoi palloncini rossi quando eravamo ancora sotto al tendone e ti ho sentito dire: "Oggi farò 1:38, se vedo che non ce la faccio buco i palloncini e faccio finta di niente, oppure li passo a qualcuno!". Io ho sorriso perchè è stata la mia prima esperienza al seguito di un pacer e ho pensato "cominciamo bene"... invece eravate 3 orologi svizzeri! Sono rimasto un po' indietro alla fine, ma ho chiuso in 1:35:05, il mio tempo migliore! Subito dopo il traguardo vi ho cercato per ringraziarvi del regalo, alla prossima!

    Matteo

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  2. Matteo, aver contribuito in parte al tuo PB è molto gratificante. Le battute prima della partenza erano per esorcizzare la tensione di dover rendere conto ad altri della mia prestazione. Soprattutto dopo una mezza da incubo corsa sette giorni prima. Invece è andato tutto benissimo, ottima intesa tra noi tre e quasi nessuna lamentela da parte vostra.
    In bocca al lupo per le tue prossime gare!

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  3. Bravi Michele Massimo e Luigi !!
    Io vi ho seguiti fino al 17 km , poi ho dovuto mollarvi un pò finendo poco sotto 1.36 . Eravamo un bel gruppetto dietro di voi , pacer Luigi non era convinto di poter reggere il ritmo invece è stato bravissimo .

    Marco Sanmarco

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