Mais ou sont les neiges d'antan? (Ballade des dames du temp jadis - F. Villon)
Al termine di una prolungata astinenza podistica (il 21 agosto non ho trovato gare abbordabili!), afflitto perché il lavoro mi avrebbe privato della Sgamelàa d'Vigezz, mi sono messo alla frenetica ricerca di qualche corsa, possibilmente in montagna, meglio se su sentiero. E, galeotto fu il volantino...e chi me lo mise tra le mani al Devero...apprendo la piacevole notizia che in un giorno (sabato 27 agosto) ed orario (le 15) piuttosto insoliti si darebbe corsa in alta Val Bognanco la Veia Di Cuntrabandiè descritta come rassicurante Marcia non competitiva attraverso la vecchia via degli spalloni benché inserita nel duro circuito Intenational Skitour 2011 (per intenderci: Monterosa Skymaraton, At Zalut, Km verticale Omegna, Baceno-Devero-Crampiolo). Il programma prevede partenza dal rifugio San Bernardo ed arrivo in salita al rifugio il Dosso sulla distanza dei 12,2 Km con dislivello positivo di "soli" 1000 m. Poiché il tutto sembrava gradevole, non particolarmente difficoltoso e mi consentiva altresì un "pellegrinaggio nella memoria" nei luoghi della mia infanzia, decido di partecipare. Al via poco meno di una settantina di concorrenti, la maggior parte appartenenti a società sportive "montane". Ormai mi capita con una certa frequenza di partecipare, soprattutto in montagna, a gare numericamente "elitarie"...forse per l'inconscio desiderio di piazzarmi almeno tra i primi 100!. Start come da programma davanti al Rifugio, dopo breve briefing per illustrare il percorso e le sue difficoltà. Parto con la testa piena di pensieri e le gambe stranamente pesanti nonostante il sentiero, seppur con fondo molto irregolare, non presenti una pendenza proibitiva. Percorro lentamente (circa 35 minuti!) i primi 3-4 Km prendendo coscienza che il peso non sta nelle gambe ma nella testa. Costeggio il lago di Ragozza e, alla vista di alcuni escursionisti che frugano tra i cespugli, non riesco a trattenermi dall'imitarli: mi sono fermato a raccogliere mirtilli, lo giuro!. Sarà forse per l'effetto di queste magiche bacche che la mente comincia a sgombrarsi dai grevi pensieri di pianura e sino al rifugio Gattascosa mi sembra di ritrovare l'attitudine alla corsa, subito frustrata dalla salita al alla bocchetta di Gattascosa davvero ripida, tanto che la percorro a 4 zampe (...e se ne avessi avute 6 sarebbe stato anche meglio!). Attorno al 6° Km raggiungo la cresta della montagna (altitudine prossima ai 2300 m) battuta da raffiche di vento che letteralmente spazzavano via dal sentiero, non impedendomi comunque la sosta per un appagante colpo d'occhio sui ghiacciai dell'arco alpino. Vento che in più di un'occasione ha "spianato" al suolo le fettucce di segnalazione, facendomi smarrire la strada per qualche centinaio di metri. Segue discesa ripidissima verso il vallone del Monscera su pratone appena falciato che mette a dura prova menischi e legamenti delle ginocchia. Ancora salita sino al Lago D'Agro. Altra doverosa sosta, in assoluta e perfetta solitudine, ad ammirarne il colore - verde profondo con riflessi dorati - che solo gli occhi di alcune donne possono uguagliare. Quindi discesa in pineta verso l'Alpe dei Paioni. Alla fine, come promesso dal volantino, l'arrivo in salita al Rifugio del Dosso per un ripido antico (ma pulitissimo) sentiero nel bosco, che percorro quasi tutto camminando. Termino la mia fatica in 2.15'57" (51°) gli 11,66 Km indicati dal GPS . La gara finisce con premi per tutti i partecipanti. La giornata si conclude con la cena al rifugio (compresa nell'iscrizione) e con la personale meditazione sugli insegnamenti scaturiti da questa dura gara: 1) Ho capito perché qui il contrabbando ad un certo punto sia finito: puro esaurimento fisico - 2) Ho imparato a diffidare delle camminate e marce non competitive in montagna: nascondono sempre dei tratti verticali! - 3) Ho finalmente compreso quale peso oggi mi opprimeva: l'ultima volta che sono stato in questi posti ero un bambino e domani, 28 agosto, è il mio 53° compleanno... ou sont les neiges d'antan?
Cesare Garberi
Per la cronaca, su 64 classificati, 1° assoluto un grandissimo Damiano Lenzi che chiude in 1.13’11” (e meno male che ha accusato problemi fisici!!), seguito da Walter Pozzoli (1.20’41”) e Davide Garlaschini (1.21’24”) , che mira aldominio assoluto nella InternationalSkytour 2011.
La classifica femminile: 1a Maria Giovanna Cerutti 1.36'23 – 2a Greta Mancini 1.54'31 – 3a ChiaraMontanari 1.56'00
Per le classifiche complete e le foto >>>QUI
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In ritardo Cesere....tantissimi auguri! Qualche giorno prima di te ho compiuti anch'io gli anni... ma tanti più di te!!!
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