5 novembre 2017

5 ottobre 2017, Daverio (VA) - Palestra al caldo o trail sotto il diluvio? Nessun dubbio..., di G. Colombo

Ho scelto proprio una bella giornata - si fa per dire - per esordire in un trail. Era da qualche tempo che avevo voglia di provare una corsa “in natura”; ma in questa fase di poco allenamento ero conscio si trattasse di un rischio. Con gli amici Maddy, Beppe, Faust e Stefano, la scelta è caduta sul “Trail delle Terre di Mezzo” corto, da 14 km. Dislivello non eccessivo: ma le condizioni climatiche hanno reso tutto ancor più difficile.
Diluvia al risveglio domenica mattina. Il punto chiave della mattinata è stato l’incontro con tutti a casa di Beppe; nessun tentennamento, si parte subito, insieme. In meno di mezz’ora si raggiunge Daverio, formalità di iscrizione svolte in un amen. Ci trasferiamo in palestra, dove incontriamo gli amici competitivi: da Curzio a Michele (iscritto al trail lungo), Alessandro e Maurizio. Con noi c’è Daniela, anche lei esperta di trail e iscritta ai 31 km.
Restiamo in palestra fino agli ultimi 5’ prima del via. In quei 5’ prendiamo già secchiate d’acqua e i piedi sono a mollo.
Le Terre di Mezzo sembrano più Mordor, con Sauron che scarica acqua sugli abitanti della Contea, i podisti. Partenza con un po’ di asfalto poi si entra nel bosco. La pioggia è battente e incessante, e il percorso è già completamente infangato. Salite, discese, tanto fango, tantissime pozzanghere: in alcuni tratti, correre è controproducente, in altri, camminare è l’unica chance. Salite difficili, discese tecniche, piene di acqua: ci assicuriamo che tutte e tutti  superino le asperità senza eccessivi problemi. Faccio una bella “pattinata”  in discesa ma riprendo la corsa senza eccessivi problemi; però sono pesante, le mie scarpe imbarcano acqua e comincio a far fatica a spingere. Il ristoro è una benedizione... una tazza di tè caldo e si riprende. Comincio ad arrancare e chiudo le fila, perdendo un po’ di terreno. Faccio sempre poi fatica a spingere, le gambe non rispondono, il fiato manca. Al bivio dei 10 km salutiamo Daniela, che svolta a sinistra per i 31 km. Noi cinque, dopo un attimo di sosta per farmi riprendere fiato, riprendiamo la corsa.
Faccio sempre più fatica e mi lascio sfilare spesso dai compagni, che sono costretti ad aspettarmi. Nel finale, le scarpe pesano quintali, le gambe sono di legno e sono sempre in affanno. Ma ormai manca poco, e Beppe, Faust e Maddy mi aspettano per l’arrivo in parata finale: ha anche quasi smesso di piovere...
Percorso davvero molto bello, reso molto impegnativo dalla quantità d’acqua che Giove Pluvio ha deciso di riversare in mattinata. Immagino che con l’asciutto si possa apprezzarlo maggiormente; ma devo dire che in questa giornata essere ai nastri di partenza e finire la gara è già un grande successo. La forma arriverà, si spera: intanto però il mondo del trail mi è piaciuto molto.
Quindi comincerò a tenere d’occhio con maggior attenzione queste gare in natura.
Grazie di cuore ai miei 4 Cavalieri dell’Apocalisse per avermi scortato, incoraggiato, aspettato e accompagnato all’arrivo. Da solo, sarebbe stato molto, molto più difficile...
Buone corse, anzi, al prossimo trail!
Gianni Colombo

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