Bagài,
questa
era la 16° edizione della Maratona della mia città e, come in tutte le edizioni
precedenti, il Compa ha risposto “Presente”; 9 le ho corse, la 10° ero iscritto
ma infortunato ed ho fatto servizio sul percorso e poi ho corso 6 staffette.
I
numeri dicono che Milano è sempre più la maratona delle staffette; i maratoneti
hanno avuto un leggero calo (3.719 contro 3.982 del 2015) ma le staffette sono
in continua crescita (2.398 contro 2.239 del 2015), quindi un trend positivo di
+ 373 atleti.
E’
stata un grande edizione; ho notato notevoli miglioramenti; molti problemi sono
stati risolti; c’erano indicazioni dal metro ai punti cambio; l’informazione ai
residenti coinvolti nella chiusura del traffico è stata capillare e le proteste
degli “automobilisti imbruttiti” sono state limitate. La zona arrivo e gli
stand pre/post gara delle onlus erano meglio organizzate; e la gente ha
risposto abbastanza bene; sul percorso c’era persino qualcuno che applaudiva!
Una banda di ragazzini da un balcone ha incitato la mia maglietta gialla al
grido di “Forza evidenziatore!”. Simpatica la medaglia con soggetto “Ciapa el tram balò’ss”
L’unico
appunto che mi sento di fare sono stati i certificati medici delle staffette;
la MilanoMarathon si vanta di essere ecologica (ottima la scelta di un’unica
spugna per i maratoneti!); abbiamo consegnato in formato elettronico i nostri
certificati alle onlus che li hanno caricati online; abbiamo ricevuto una mail
col semaforo verde di tutto OK con scritto “non stampare questa mail; portala
sullo smartphone” e poi, al ritiro pettorali ci chiedono copia cartacea dei
certificati … ma dai! Ma siamo su scherzi a parte?
Quest’anno,
per la prima volta, mancava Fabrizio. Che dire? Lui ERA il motore delle
staffette e del charity program; il cuore lacrimava ma la gioia era comunque
enorme nel vedere che quanto da lui seminato ha dato frutti buoni e rigogliosi.
La festa di tutte le onlus è stata soprattutto per lui.
Nelle
prime edizioni i suoi Podisti da Marte non hanno mai fatto squadre a sé ma
ognuno di noi correva per una onlus; fui io il “colpevole” che convinse
Fabrizio a partecipare direttamente con staffette marziane. “Minchia Signor
Capitano, noi ci facciamo un culo quadro per aiutare tutte le onlus e poi dalla
maratona non riceviamo in cambio nessuna visibilità perchè nessuno corre con la
maglietta marziana!”; mi guardò col suo solito sorriso sornione e rispose
“Minchia Signor Compa, mi sa che per la prima volta mi hai dato una buona
idea!”.
Poi
però io ho continuato a correre la staffetta per altre onlus …
Capivo
che a Fabrizio avrebbe fatto piacere che indossassi la maglia marziana “Compa,
l’idea ma l’hai data tu e poi corri sempre per altri”, ma per lui ogni marziano
che correva per una onlus era comunque un marziano che faceva il suo dovere; la
missione marziana è aiutare le onlus ed il loro progetti e lui era felice di
vedere il successo di tutte le onlus. E l’anno scorso quando andai a ritirare
la sacca e la maglietta dell’Abbraccio onlus, lui venne e cercarmi per
regalarmi la maglietta gialla della crew marziana.
Quest’anno
ho corso con la maglia marziana; glielo dovevo e sono stato orgoglioso di farlo;
la mia staffetta “Và Piàn Balò’ss” ha avuto … tre release; l’ho dovuta
riassemblare tre volte ma alla fine
abbiamo corso e tagliato il traguardo: Elisa, Flavio, Compa e Paolone presenti.
Ho
fatto la terza frazione; dopo avere lasciato la sacca in Viale de Gasperi ho
raggiunto il mio punto di cambio a piedi seguendo il percorso dal km 20 al km
22; ho coì potuto fare il tifo per i più veloci incrociando tanti Road.
I punto
cambio sono davvero una grande fucina di tifo. Anche i volontari addetti al controllo
degli staffettisti lo hanno capito e ci hanno lasciati liberi di essere
indisciplinati e di fare casino a volontà; simpatico il volontario della nostra
zona “Fate i bravi altrimenti vi devo mettere 5 in condotta!”
Abbiamo
così potuto tifare a squarciagola per i maratoneti; tanti gli amici dei vari
gruppi: i “miei” Road. I “miei” Marziani, i “miei” Urban Runners”, i “miei”
Skull; e poi Happy, Michette, Ortichini, Lambèr, Muggiano’s, Abbraccini,
SMArathoneti, Pink e tutti gli altri.
Lo
“Sciancato”, intollerante alle alte temperature, mi è passato davanti giamò bagnà mè un piùsìn negà; poi
standing ovation per i supermaratoneti Angela Gargano e Marietto Liccardi che
viaggiava con una telecamera e “Domenica a Roma faccio quota 500!”
Il mio
cambio è arrivato nel tempi previsti; sono partito di buon passo insieme al
Pier Brianzò; dopo un paio di km ho raggiunto la Milvietta che faceva la
maratona ed era in crisi nera; sono rimasto con lei cercando di convincerla a
non mollare; ho fatto un salto in un chioschetto di pensionati alcoolici a
prenderle una bombazza per farle fare il
ruttino e son rimasto con lei fino al mio cambio; poi a volo verso il metro
per fiondarmi appena in tempo alla sfilata finale marziana e vedere la
Milvietta sfrecciare verso il traguardo.
Che
dire? Grande giornata; sono tornato a casa con cuore pieno di gioie ed
emozioni; grazie Marziani, grazie Maratona, grazie Milano.
Alla
prossima,
Ettore “staffettone” Compa
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