14 settembre 2014

Mezza di Monza - "Oggi però non vorrei parlarvi della gara ma..." - di M. Oliva

[ FOTO ] - Provo un affetto speciale per questa corsa per due motivi particolari: nel 2010 fu la mia prima Mezza e ricordo ancora le gambe tremare e la solita paura dei principianti, quella di non riuscire a dosare le energie e quindi non arrivare al traguardo. Il secondo motivo è per il fascino che si percepisce nel girare nel paddock, nella pista, nella griglia di partenza del circuito che ha fatto la storia dell’automobilismo, il tempio della velocità: l’Autodromo di Monza! La gara podistica segue generalmente di una settimana la gara di Formula 1 e a distanza di solo sette giorni sembra ancora si respiri quell’aerea di mondanità, di sport ad altissimo livello fatto di campioni che fanno la storia e di motori e macchine ad altissima tecnologia. Occupare un posto in griglia di partenza e attendere il semaforo verde per partire regala emozioni da pelle d’oca a chi segue con passione la Formula 1. Quest’oggi però non vorrei parlarvi della gara
che è giunta alla 11° edizione e che ha visto oltre 2600 finisher con tempi che vanno da circa 1h10 fino a oltre 2h45. Né parlarvi dell’ottima organizzazione, agevolata dai grandi spazi disponibili che la suggestiva location offre, dei ristori e degli spugnaggi presidiati da numerosi volontari sempre pronti e disponibili a porgere acqua sali e spugne. Né parlarvi del pacco gara che prevedeva un apprezzatissimo capo di abbigliamento sportivo. Non vi parlo nemmeno del bellissimo Parco che è uno tra i più estesi d’europa. Costituisce infatti un complesso di enorme valore paesaggistico, storico e architettonico e dal 1922 ospita al suo interno l’Autodromo Nazionale. Vi parlo invece di quell’uomo dalla barba grigia, che è solito indossare cappellini stravaganti: oggi indossava una cuffia di cotone dai colori bizzarri. Mah! Ma che spesso infila un cappellino sportivo con visiera rivolta alle spalle! Jeans e macchine fotografiche a tracollo. Quest’uomo ha i modi rozzi, la battuta sempre pronta e si atteggia a teenagers nonostante la sua tarda età! Sembra che sia l’unico fotografo serio della Lombardia. Lui non invita le persone a mettersi in posa, lui impartisce ordini. I suoi metodi fanno invidia ai boss di camorra. Egli infatti è un terrone. Definirlo un orso è un complimento considerato pure che sono protetti. Non chiedetegli una foto…vi fischieranno le orecchie per tutte il giorno! Puntualmente mi vede e mi ordina di scrivere per lui! Se all’arrivo non riesce a fotografarmi bene mi impone di rifare gli ultimi 100 metri. Non si perde una gara, è onnipresente, Adesso si è pure “ingrandito”, da buon terrone ha inserito parenti e amici. Parentopoli l’ha inventata lui!. Ad ogni angolo, dietro ogni curva, trovi uno dei suoi affiliati armato di macchina fotografica pronto ad immortalarti (state attenti ai portafogli). Va in giro in moto, in due o addirittura in tre, senza casco ovviamente, è terrone (...e mangia la pizza e suona anche il mandolino N.d.R.)! State attenti alle borse! Infondo, noi podisti siamo buoni e nonostante tutto gli vogliamo bene. Ad ogni gara lo cerchiamo consapevoli del fatto che partecipare ad una gara senza lui è come portare a letto una donna senza tette!
Mauro Oliva

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