[ FOTO ] - Bagài, a Saronno ho corso tante volte e sempre
con un caldo boia! Ricordo una mezza casùn
rivà dislenguà; una notturna caldissima ed alcune edizioni della tapasciata
delle tre province che ti davano un ghiacciolo all’arrivo che invece di
mangiarlo lo mettevi in testa per riprenderti dalla calura. La 24x1h l’ho corsa
un paio di volte con la squadra di Podismo&Cazzeggio
alle sue prime uscite.
La
direttrice Vanzago-Saronno l’ultima volta l’avevo fatta pochi giorni prima di
Natale per andare a prendere la mia mamma ed accompagnarla al suo ultimo
viaggio, dopo una settimana molto dolorosa; sabato avevo questo in testa mentre
svoltavo a destra per raggiungere lo stadio invece di proseguire dritto per
l’ospedale.
A
questa 24x1 ci sono arrivato grazie all’amico Enrico che mi ha segnalato che Giuseppe,
paramedico dell’Ospedale Sacco, stava formando una squadra “fortissima”, la “H Sacco Runners”; in
questa squadra di peso oltre ad Enrico c’era già anche il Ghisa e alùracunmì, il
trio marziano “di peso” era al completo.
La
corsa è uno sport prettamente individuale ma le gare di squadra
come la 24x1h
hanno un sapore particolare e riescono ad infondere in ogni atleta quel
qualcosa in più! Corri non solo per te stesso ma insieme a 23 amici e, anche se
sei scarso, ci tieni a dare il massimo di te stesso. Lo spirito di squadra è
soprattutto amicizia, allegria, voglia di stare insieme. Per questo quando
trovo qualche squadra che non disdegna l’apporto di un lumacone come me, mi ci
butto con tutto il mio entusiasmo; da anni sono membro del “Tapa-Team” alla
24x1h di Peschiera ed a Saronno quest’anno ci sono ritornato con grande gioia.
La scelta della frazione (dalle 15,00 alle 16,00) è stata ingegneristica e …
paraculistica. Nelle ore più calde le prestazioni calano ed un calo della mia
prestazione scarsa avrebbe pesato meno di quella di uno forte e poi … speravo
che a causa del caldo anche gli altri andassero piano e si notasse meno la mia
andatura!
In
queste competizionideve sempre prevalere lo spirito di amicizia e per questo
non sono molto d’accordo che chi, per formare una squadra vincente, “scippa”
atlete/i ad altre squadre, soprattutto se sono squadre belle e simpatiche come
le Gazzelle dell’amica Antonella.
Appena
entro nella “fornace” del campo sportivo noto due cose: fa un caldo bestia e
corrono tutti come dannati! La prima reazione è “Compa, ta sé propi pirla! Ma chi c…o te l’a fa fà de impegulàs in robe
cafànpù per ti?”; finisce l’ora 13,00-14,00 ed arriva le bella Simotùtabagnàda
che la pàr un piùsìnnegà! Mentre la
mia compagna di squadra è una splendida puledrina di P&C accompagnata dal Lollo. Entra in gara Giuseppe ed io
vado allo stand H Sacco Runners dove Marianna
mi consegna la maglietta gialla del team (uè
al sarà ‘n caso ma ghò su i braghètgiald) ed il pettorale 36 giallo; solo
ad indossare la maglietta sudo come una fontanella; la mia voglia di correre è
molto vicina allo zero. Mi sembra di sentir suonare le trombe dell’Inferno.
L’atmosfera
di una 24x1h è sempre magica; ‘ntantcavò
in gìr a cercà un po’ de voeja de cùr, incontro un sacco di amici: i
fotografi Andò e Arturo, il mitico
Presidente dell’EuroAtletica 2002 Pietro,
i Road
“pelatùn” Valter con la Simo ed Ale
con la Princess Loredana, la “capa” delle Gazzelle Antonella, la Lorena che non corre ma tifa per il
fratello.
Ormai
manca poco e mi porto alle gabbie di partenza dove saluto il barbuto Abdellah “Se non fare troppo caldo io
fare 19 km”; “Minchia! Mì se la vàbènna
farò vòt! Questchì al me surpàsa in pratica ad ogni gìr”; ‘ntantcasùn lì a menàla su senti vùn a
l’altoparlante cal parla de mì (el ne parla anca bèn) ma capisì minga chi l’è e
in dua l’è. Sùnpropiinscìrimbambìcaghògnancavìstcaghèchì al mè speaker preferì!
Quando
parti poi passa tutto; sei dentro; devi solo pensare a correre e dare il meglio
di te stesso; prendo il mio passettino; dal secondo giro comincio ad alternare;
passo sempre dalla doccia nebulizzata, ah che goduria! prendo da bere e la
spugna dalla mia nuova amica Francesca un gìr sì e l’alter anca. Navigo in
mezzo ad altri 49 concorrenti e comincio ad ambientarmi; ‘l barba a vàmèna lippa e al mèpàsa un gìr sì e l’alter
anca; ho davanti una sgarzolina con la maglietta “Alice và veloce” e, ciumbia, la
vàpussè pian de mì! Riesco a superarla e la doppierò anche; girano tutti
forte e cerco di non ostacolare i
numerosissimi doppiaggi; tra le donne la più veloce e Cinzia ca l’è propi un bel
vidè quand che la te surpasa; e poi scopro Veronica, una visione celestiale che “inquadro nel mirino” ad ogni
sorpasso; bagàic’ ha due gambe che
sembra di leggere il manuale “Le forme ideali della topolonarunner”; due
caviglie sottili che escono da un paio di scarpette brasileire, due polpacci “a
salire” e due coscia-lunghe che terminano armoniosamente in un fondoschiena
modello “morbide&sode”; ogni vòlta
che la mèpàsa a senti sùnà i campàn dal Paradìs e me pàr anca de sèntì
un’arièta frèsca e dùlsamè l’ùga.
Continuo
ad alternare; bevo, mi spugno, tiro il fiato, corricchio. Ringrazio tutti gli
amici che sento tifare e mi incitano; tengo duro nonostante il colpo basso de quei diagrassià càncumincià a mèt su i
salamèi a la griglia col profumino che impesta la pista; per fortuna che,
data l’ora, i miei succhi gastrici sono a riposo!
Alla
fine faccio 19 giri, uno in meno del mio attuale “potenziale” ma con l’attenuante
della caldana. Sono molto soddisfatto di come mi sono gestito e ringrazio di
cuore Enrico e Giuseppe che mi hanno permesso di partecipare a questa splendida
gara. Spero solo di non aver fatto perdere troppe posizioni in classifica…
Anche
il pacco gara non è male: roba da mare, infradito, telo in microfibra marchiati
24x1h Saronno, borsetta da spiaggia ed altro. Riprendo fiato, mi cambio, bevo
come un cammello, saluto un po’ di amici e via, si torna a casa.
Alla
prossima,
Ettore “trombe&campane” Compa
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