25 marzo 2013

Stramilano 2013 – “Stra-ttati Male” di A, Maltagliati

Notte insonne quella che precede la mia Stramilano 2013, tanta voglia di esserci nonostante un malessere diffuso, prendo qualunque cosa tanto che all’antidoping mi avrebbero trovato sicuramente positivo: aspirina in primis! Da giorni so che sarebbe piovuto, e non poco, in questa domenica mattina e mi organizzo di conseguenza, io. Il mio amico Teo, mi ha gentilmente ritirato il solito scandaloso pacco gara della manifestazione e nell’apposita sacca gialla metto il mio cambio asciutto che lascio all’ottima croce rossa, un cambio in più in auto visto Giove pluvio non lascia intravedere la fine. Mi cambio in metro a Cairoli, esco col mio bel sacchetto della monnezza addosso giusto per consegna sacca, mi sento chiamare ed è il CapuccettoRossoCapasso nella sua mantella che lo protegge interamente, beato lui, da pioggia e a aria fredda. Poi un minimo di riscaldamento
che faccio lentamente nel mio settore verde. Lo speaker mono-tema che continua a dire che “siamo eroi, che abbiam passione ed entusiasmo”…bla bla bla, mentre si avvicinano le 11 ora del via. Il momento più significativo della giornata è senz’altro il tributo dedicato a Pietro il Grande Mennea con tanto di trombettista che suona il silenzio, brividi, non ancora per il freddo, ed applauso al mito, poi il conto alla rovescia dello speaker (cosa che non si fa!) ed il cannone: BOOOOM viaaaaaaa. Primi centinai di metri nelle piscine del sinistra/destra fuori dall’Arena, il Sempione e... la mia amata Milano. La mia gara è andata via come volevo sui 4’/Km, soffrendo in alcuni punti le ventate fredde. Arrivo in Arena stanco, ma non distrutto. Fin qui tutto come avevo preparato…
Ed è esattamente ciò che non è dipeso direttamente da me che mi ha reso difficilissimo il dopo gara, così come anche a tanti altri runners, sentiti e letti i commenti del dopo gara. Innanzitutto: mi danno la medaglia chiusa nel sacchetto come se fosse un souvenir appena acquistato, “Me la sono Strameritata oggi” penso. Thè caldo: una chimera, solo integratore e acqua che mi devo prendere io dal sacchetto chiuso. Riconsegna sacche, arrivo al mio “centinaio” e c’è già un po’ di coda, non molta, si spinge un po’, ma conosco i ragazzi/e della CR e so che lavorano bene, però il freddo e la pioggia innervosiscono tutti e alcune sacche hanno anche perso il numero “lavato via”, aspetto “solo 10” minuti prima di avere la mia sulla quale preventivamente avevo scritto a caratteri cubitali ed indelebili 917 dappertutto! Staffetta MCM 2012 docet! Mi volto e provo a uscire da lì, dietro un compressato umano angusto da attraversare, sotto l’acqua al freddo in attesa della sacca. Trovo riparo dall’acqua, ma non dal freddo sotto una tenda laterale di un noto bar del Parco Sempione aperto, ma VUOTO, senza nemmeno un avventore, del resto il meteo ed il “traffico” della mattina della Stramilano nel parco non invitavano certo ad un aperitivo all’aperto! Qui tremante e con le mani intirizzite dal freddo mi cambio lentamente, non riesco a muovermi bene dal freddo che ho. Qui un “tizio non ben identificato” ci ricorda gentilmente che non è uno spogliatoio, ma un bar e che se vogliamo c’è il bagno, faccio notare che il bagno è uno solo e piccolissimo. Ripete la raccapricciante frase più volte, se vogliamo ha ragione, ma per carità, bisogna essere intelligenti e valutare l’evidenza dell’emergenza, perché di tale situazione si tratta! Mi ha fatto incazzare, ma ora a “freddo” mi sento solo di augurargli che se si trovasse nelle medesime condizioni nostre dall’altra parte trovi un runners, uno di noi, che sicuramente avrebbe un cuore grande e caldo abbastanza per aiutarlo e non rompergli i c… mentre trema dal freddo! L’organizzazione, pur sapendo da giorni che sarebbe piovuto non ha fatto niente per aiutare in qualche modo i runners nel dopo gara, rendendo la situazione drammatica per tantissimi di noi. Tremavo tanto che ho fatto fatica ad obliterare il ticket della metro! Parliamo poi dei due selvaggi attraversamenti automobilistici durante la gara stessa pochi metri davanti a me, la domenica precedente, il 17, che non c’era nessuna manifestazione simile a Milano han chiuso il traffico per la domenica a piedi!?! Ma scusate non era il 24 Marzo il RUNNING DAY? Più a piedi di così! Ma fate apposta? Ma chi prende le decisioni? Dove li trovano? Se al governo, a qualunque livello, ci fosse un runner andremmo sicuramente meglio, almeno userebbe il buonsenso.
Anche a me succede di partecipare all’organizzazione di eventi, tra cui una corsa podistica e so benissimo che non è facile, ma quando hai la responsabilità di gestire un evento che coinvolge decine di migliaia di persone devi pensare a tutto ed adattarti alle situazioni che vengono a crearsi. E’ vero che non puoi anticipare l’imprevisto, ma non far nulla è colpevole! L’organizzazione pur sapendo delle temperature basse e dell’acqua cospicua che sarebbe piovuta ha operato come se niente fosse, risultato: un disastro! Grazie.
Torno a casa ascoltando, tremante, “The Dark Side of The Moon” dato che proprio il 24 Marzo ricorrevano i 40 anni dall’uscita di questo capolavoro assoluto che parla di pazzia. Tema adatto alla giornata: pazzia di noi runners che per correre in certe condizioni troppo giusti non siamo certo, e pazzia del pool organizzativo che ha dimostrato totale inefficacia. Aveva ragione il “bla bla bla” all’inizio? Siamo eroi di passione e di entusiasmo? Non lo so, di sicuro so due cose: 1) che siamo noi amatori l’anima di questo sport nonostante la FIDAL; e 2) che non siamo eroi, ma gente straordinaria innanzitutto perché siamo runners e poi perché nonostante succede che in certe gare ci Strattino male in modo sistematico, noi teniamo botta e ce la corriamo lo stesso. Organizzatori fate una cosa semplicissima, provate a mettervi dalla nostra parte, almeno una volta!
Buona Pasqua
Andrea Maltagliati
Il servizio fotografico
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3 commenti:

  1. A me non l'hanno manco consegnata la medaglia. Meglio così, avrebbe fatto la stessa fine del pettorale: nell'immondizia!

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  2. Sempre bello leggerti Andrea.
    E se sono riusciti a far arrabbiare uno come te ...
    se ricordi anche gli anni scorsi non c'è mai stato spogliatoio, ci siamo sempre cambiati nelle aiuole del Parco, la pioggia e il freddo hanno messo a nudo questa carenza cronica.
    Il prossimo anno resterà tutto uguale perchè se noi cerchiamo di trattare al meglio i runners che ospitiamo qui sanno di poter contare su un bacino d'utenza quasi infinito. Per ora.

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  3. Grz Michi, io credo che noi trattiamo meglio i runners non perché "temiamo di perdere avventori", ma semplicemente perché siamo noi stessi runners e sappiamo cosa come si sta "dall'altra parte", cosa si prova, desideri ed aspettative, cosa serve, perciò ce la mettiamo tutta a far io meglio per NOI. Io personalmente dalla tua serale di Ossona ho "rubato molto"! :-)
    Andrea

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