4 gennaio 2013

Scontro tra Pianeti - “TERRA contro MARTE”: terrestri e “marziani” a confronto

Questo lungo e articolato commento è stato inserito  sotto l’articolo di Laura Amisano - "X-MaRs" - Pensieri e riflessioni di una Podista da Marte – mi è sembrato interessante portarlo in evidenza (N.d.R.)
Gent. Marziana, incuriosita dall’acronimo “xmars” (che per deduzione italiota terrestre ho tradotto: decima mas repubblica sociale…) ho letto le sue riflessioni aliene sul nostro essere terrestri e sulla possibilità d’indurre un cambiamento nella  “nostra”  umanità partendo dal “vostro “ orizzonte, indi  per un terrestre  “TIT  FOR TAT”  ho deciso di commentarle. Non intendo offuscare il suo entusiasmo   marziano  ma  desidero farle notare alcune “sue incongruenze”  per me terrestre.
1) Lei cita San Tommaso ed il suo ex motu….  ma ignorando la torsione logica della scolastica (San Tommaso) per inserire un Essenza intuitiva (Dio) del mondo in “un orizzonte” ermeneutico, individuato nel principio -d’identità– non contraddizione (tertium non datur) della logica aristotelica più di un millennio prima, salta a piè pari tutto il nostro divenire storico per re-inserire quella torsione, (ut unum sint, ancora oggi gli umani s’accapigliano tra pensiero scientifico e fede) in un percorso puramente pragmatico (giudicare l’albero dai frutti) “detto” marziano che si propone di “cambiare mentalità” (forma mentis?) a noi meschinelli  italioti proponendoci  travestimenti, riferimenti fiabeschi, piccole infrazioni di regole civiche, ambi-valenza nell’uso del segno linguistico. 
2) Cara marziana, non per spocchia culturale, ma vorrei spiegarle
alcune cosette sull’uso che noi  terrestrucoli facciamo dei ”rituali” da lei proposti. Il mascheramento (altro da sè, maschera vuol dire persona per noi) lo pratichiamo una(1) volta l’anno, non a caso, e  lo definiamo carnevalesco o profano ed essendo in questo giocoso e gioioso dis-orientamento alto il rischio di perdere la distinzione (lo predica la nostra storia) tra soggetto ed oggetto  fra pensiero ed azione tra forma e materia ed essere poi  “agiti da” e non “agire su” noi umanoidi “nel semel in anno licet insavire” troviamo l’equilibrio tra intensità di desideri, pulsioni e la necessità di non esaurire  un’ energia vitale che dev’essere indirizzata  alla direzione dell’ordine (ratio).
3) La gioia del travestimento, dell’a-temporale fiabesco, strumentale al raggiungimento di uno scopo, noi  “umani adulti” lo lasciamo ai nostri bambini e lo chiamiamo “gioco”. Il gioco è realtà (è vero) per il piccolo umano  e in quella “terra di mezzo”  dove tutto è possibile, essere questo e quello,  perviene a definire  se stesso e l’altro da sé (è terra  sacra vietata al pro-fano adulto!!).
4) In un contesto socio-culturale come quello italiota l’ambivalenza, voluta secondo me, semantica non  è accettabile: lei usa il termine MISSIONE, MISSIONE DI Missione, missione mensile…….. che nello specifico pragmatico, come quello marziano e non solo, ha  un solo e ben chiaro significato: profit ability e nella sua ”strategia”, mission statement, ingloba il suo fine ultimo -la redditività- Noi italioti vi attribuiamo  invece un significato religioso  dove è il singolo a mettere a disposizione nel perseguimento del suo ideale tutto quanto ha e possiede in termini di conoscenze, tempo, saperi ed anche ricchezze. 
5) Solidarietà, solidarismo (sinonimi lati beneficenza-carità-elemosina)
Nulla da meravigliarsi se gli umani e gli Italiani in particolare le hanno inserite negli atti costitutivi delle nuove democrazie (terrestri) dovevano ri -dare a noi cittadini la capacità di “agire su” seguendo un’ antica rivoluzionaria idea:  LEGALITE’ FRATERNITE’ EGALITE’.  
Gentile marziana pur apprezzando le sue fatiche non me ne voglia se non riesco a condividere né la sua carta d’intenti  né le finalità proposte (ma questa ignoranza delle umane tribolazioni terrestre sono forse dovute ad una fortissima forza di gravità marziana che rallentando il vostro tempo vi mostra cose di noi terrestri risalenti agli antichi romani?) perché tutta la nostra bellissima terra vive di mutuo soccorso –solidarietà-  anche se non conscia. Basta passeggiare in un bosco, lungo la riva del mare per rendersene conto e l’uomo in modo conscio vi ha sempre partecipato; perché prima che gli Dei fossero e prima che Cristo venisse……. c’era L’UOMO e la pratica del DONO. 
E come scrive  Mauss  (umano saggio e dotto) è il dono, la roccia eterna di ogni morale possibile, quel nucleo comune che attraverso declinazioni contingenti di volta in volta diverse sta a fondamento della natura e del vivere sociale degli uomini
Con simpatia,
E=mc 2 (do per scontato che i marziani conoscano la formula)
***

8 commenti:

  1. ehm... ma questo filosofo/a non ha un nome e cognome?

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  2. Si chiama Rachele... non so altro!

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  3. Cara Rachele (sicuro?), ho rilanciato il tuo pensare sul profilo Facebook dei "Podisti da Marte" e purtroppo le risposte sono state postate lì. Per farti avere un'idea delle osservazioni fatte copio e incollo. Se cortesemente vuoi inviarmi un tuo indirizzo e-mail lo giro a Laura così potete dialogare in privato.

    Davide Mancio Mancini: una persona che non si firma non è nemmeno degna di essere presa in considerazione.

    Laura Amisano: Ha fatto bene a dire la sua come io ho detto la mia. La invito a una missione così ci conosciamo.

    Lucosi Cosi: Che tenerezza...!!! Provo una tenerezza infinita per questa persona.. che con il suo "dotto" intervento ci comunica la sua richiesta di aiuto, il suo bisogno INFINITO di carezze...(quanto le saranno mancate nella sua vita)...quanto tempo ha dovuto dedicare "allo studio matto e disperatissimo" per vedersi considerata... permettetemi di ritirarmi adesso...vado a pregare per lei....!!! Antonio...se si dovesse palesare, prima o poi, invitatela alle vostre "gioiose ed extraterrestri missioni"...spiegandole che noi abbiamo bisogno di lei quanto lei di noi...!!!!!

    Lucosi Cosi: e comunque è un tranello di un "dotto troll"....!!!! ah h ah ah aha

    Stefano Adorni: il mondo è bello xchè e vario...o avariato ahahahah

    Davide Mancio Mancini: non so...qualcosa non mi quadra...sono appassionato di storia della seconda guerra mondiale e faccio anche parte di un gruppo di ricostruzione storica ma... trovare in xmars una cosa come decima mas ecc ecc è perversa !!!! neanche a me passava per la testa una cosa del genere.....

    Fabrizio Cosi: io non ho capito tutto quello che Rachele vuole dire, magari lo rileggerò con calma; nel frattempo, nutro grande rispetto per una persona che, nel non condividere etc etc, ha dedicato del tempo per scriverci quello che pensa; faccio anche i miei complimenti ad Antonio Andò Capasso per la cultura dei suoi lettori; e ora torniamo alle nostre occupazioni...

    Antonio Andò Capasso: Cari fratelli marziani, io non so se Rachele sia o meno una frequentatrice di Facebook (non ho nessun "amico" con tal nome) ma è certamente una lettrice del blog, pertanto tutti i vostri commenti se fatti qui resteranno "nel nostro ristretto" senza risposta e senza confronto.

    Laura Amisano: ok... Andò, copia incolla il mio, io non sono mai riuscita a pubblicare nulla sul tuo blog direttamente la mail gliela darai in privato, se mai te la dovesse chiedere. ora vado a cucire

    Antonella Meraglia: ...poveretta...malgrado tutta la sua conoscenza non riesce a vedere oltre il suo naso....o scostarsi da ciò che ha imparato da altri.

    Rita Della Toffola: Io non ho capito nulla, non perché voglia darle contro, ma è proprio incomprensibile per me.

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  4. Caro AnCap,
    sono Sara, Rachele è uno dei miei nickname ed ho scritto altre volte sul tuo blog. Mi spiace che tu abbia postato la mia critica su Facebook. Ma tant’è. Non frequento la grande piazza del “mi piace”.
    Gentile AnCap, la mia non era una critica tout-court ma piuttosto una dialettica di confronto, e ne fa fede la formula di Einstein (E=mc²) che ho avuto “l’ardire” di usare come firma, su una visione socio-culturale, molto ben illustrata e connotata nel tuo blog da, foto, scritti, gadget etc. che pur operando nel raggiungimento di diritti negati, nella sua praxis: a beneficio di…, a favore di…., per una buona causa…, nega nella sostanza -il diritto- ad una giusta ed umana dignità e non un attacco -ad personam- come hanno fatto i suoi amici “marziani” a cui non val la pena nemmeno rispondere.
    Sara

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  5. Cara Sara, come stai? Che piacere risentirti dopo lunghi silenzi, quasi un’apparizione!
    Comunque rilevo con piacere che nonostante la lontananza continui a seguirmi anche su AndòCorri!
    Ho ancora conservato nel vecchio blog e quello attuale tutti tuoi simpaticissimi e a volte puntuti scritti, ma vedo che non hai perso il “vezzo” di stupirmi con fantasiosi nickname. Come al solito ti destreggi sempre bene con la penna anche se il tuo dotto dialogare non sempre riesce a “raggiungere” tutti i lettori del blog come nel caso in oggetto.
    Quando torni da queste parti fatti rivedere e scrivimi ancora… ma per non farmi impazzire firmati Sara.

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  6. Caspita, ma che belle reazioni, "siamo buoni siamo belli", ma che nessuno osi fare un po' di (sana e pungente) ironia ...
    Au revoir

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  7. Carissimo Paolo (il_bersa) Bersani, scusa ma ho visto solo ora il tuo commento e mi sento in dovere di risponderti perchè ci segui sempre con affetto e interesse. Parlo a titolo personale (Fabrizio) e come presidente marziano, per il pensiero personale degli altri non saprei cosa dire. Antonio ha riportato quello che avevo scritto dopo la prima lettura (ne ho fatte anche altre) del testo di Rachele/Sara/E=mc2. Confermo: non ho capito quasi niente. Eppure, immodestamente, un liceo classico e una laurea in giurisprudenza ce l'ho. Concetti a mio parere slegati, l'uso di una punteggiatura che definire ardito sarebbe eufemistico, poco importa, sicuramente mea culpa. Umilmente ammetto: al di là delle dotte dissertazioni e dell'esegesi dei testi del sito marziano (comunque interessante) non ho capito dove Sara vuole andare a parare. Alzo bandiera bianca e taccio. Usare l'ironia sarebbe maleducato verso chi ha impiegato del tempo per argomentare il suo pensiero e indirizzarcelo. Che faccio? fraintendo e provo a rispondere? a cosa, poi? preferisco di no. Tra perifrasi, due punti, punti e virgola, parentesi aperte e chiuse e trattini vari mi sono permesso di estrapolare una frase. E' comunque una forzatura di cui mi scuso con Sara. "La mia non era una critica tout-court ma piuttosto una dialettica di confronto... su una visione socio-culturale... che pur operando nel raggiungimento di diritti negati... nega nella sostanza -il diritto- ad una giusta ed umana dignità". Sperando di avere capito almeno questo, mi appello al famoso principio giuridico che recita "Onus probandi incumbit ei qui dicit", l'onere della prova incombe su colui che afferma qualcosa. Non capisco come e perchè noi negheremmo il diritto a una umana e giusta dignità. Mi sembra, anzi, che noi facciamo proprio il contrario. Su una cosa sono d'accordo con Sara, quando dice "semel in anno licet insaVire", invece di "insaNire" (come dovrebbe essere, ma di sicuro lei l'ha fatto apposta). Ecco, io che "insanisco" zuzzurellando qua e là per tutto l'anno, mi prendo il permesso di "insavire" una volta l'anno in questa occasione e di essere seriosamente serio senza sana e pungente ironia. Per fortuna l'anno ha altri 364 giorni, quindi se Sara ci riprova io sarò ironico di sicuro. Un abbraccio a tutte & tutti.

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