5 novembre 2012

Dom 04/11/2012: Gaiole in Chianti (SI) - 3° Eroica Running - Sono un Eroe ?


Bàgai,
qualche giorno fa mi arriva l’invito da parte degli amici di Podismo&Cazzeggio; stanno organizzando una spedizione eno-podo-gastronomica di 3 giorni nel Chianti con la scusa di partecipare all’Eroica Running; mi chiedono se mi interessa fare la maratona a staffetta 21+21 su un percorso collinare. Il nome mi attira … Mi documento e ci penso su. Quando ho fatto 21km l’ultima volta? Boh, è passato tanto di quel tempo … Il percorso presenta lunghe salite: in salita non vado neppure se mi spingono … Ci sono anche lunghe discese: in discesa a ghò de stà schìsc per via del ginocchio sifulino. Dopo lunga ed accurata riflessione di circa 35 secondi  decido: io ci vado! Se ci fosse un Regno dei Pirla avrei diritto al titolo di Eroe…
L’Eroica del Chianti è una manifestazione nata come gran fondo di ciclismo con lo scopo di preservare le strade bianche del Chianti; la caratteristica essenziale è che si può partecipare solo ed esclusivamente con biciclette ed abbigliamento d’epoca; da 3 anni c’è anche la versione running su due percorsi da 65 e 42km; la 42 si può fare anche in coppia 21+21 e ci sono anche due non competitive di 7 e 12km; il tutto sotto l’egida della Uisp e della Iuta;  tutte le info le trovate qua: http://www.eroicafan.it
Gli iscritti alle gare sono circa 350, in maggioranza sulla ultra; le staffette sono 34 di cui 11 di P&C.
Il Chianti è un territorio che di piatto c’ha solo quel che ‘npienisèn de roba de mangià ca ghè da lecàs i barbìs. Correrò in coppia con la Preside più trendy del Varesotto
Anna Mennix; la prima frazione prevede una sola salita di 5km; la seconda 2 salite da 5km cadauna con la Cima Coppi ed altre salitelle di contorno … Da buon cavaliere lascio la scelta a Mennix e mi tocca … la seconda frazione; in realtà la prima frazione spetta di diritto alle belle&brave showgirls orange mentre ai maschietti spetta la seconda.
Gli orange in quanto a cazzeggio non li batte nessuno, per cui siamo in un bellissimo hotel 4 stelle dove a prezzi stracciati ci offrono servizi di lusso; centro benessere, cena di classe e colazioni abbuffè. Ci facciamo un pomeriggio a Siena, una mattinata al Castello di Brolio della dinastia Ricasoli, quella di Bettino, il Barone di ferro, secondo Capo di governo del Regno d’Italia dopo Cavour e “inventore” del Chianti Classico.
Ci facciamo anche mangiate luculliane a base di salumi toscani, fiorentine, pici cacio&pepe e ribollite. Io sono rigorosamente per la topolona ma qui mi sono fatto anche una … finocchiona.  Avrei voluto anche desinare anche All’Osteria della Passera ma cribbio … c’era la fila fin fuori.
La mattina della gara si parte dall’hotel alle 7.00 in punto; ma siamo o non siamo cazzeggiatori? In realtà il pullman parte alle 7.20 e sbaglia pure strada … Invece di quella diretta di 10km  imbocchiamo per sbaglio la strada panoramica ed arriviamo a Gaiole solo  5’ prima della partenza … Noi secondi staffettisti scendiamo ad applaudire la partenza ed il giro di lancio per le vie paese; poi risaliamo sul pullman e ci rechiamo al punto di cambio del 21° km. Le previsioni meteo erano a dir poco catastrofiche, davano pioggia per tutto il giorno; in realtà ha diluviato tutta notte ma al mattino è  nuvolo ma  non piove; i percorsi di gara sono misti, asfalto e strade bianche.
Il punto di cambio è nei pressi della deviazione 42/65km; troviamo gli altri staffettisti; la nostra maglia arancione nella limited edition appositamente stampata per l’Eroica è molto apprezzata; si chiacchiera, si fanno i conti “Chisà quand la rìva la Frà? La Pao la ghè mèt trì ùr”; in realtà le nostre donne sono bravissime ed arrivano tutte prima del previsto. Proprio tutte no … la Mennix che era in fuga è andata dritta per la 65km! Prima che la turna indrè io parto in ultima posizione.
La mia amica Tenerona Lamisangeles tiene una rubrica denominata “Una parola al giorno”; per il Chianti la parola più adatta è “Poggio” = modesta altura. Modesta un para da ball. Qui è tutto un su e giù … I primi 5km sono tutti in salita e li faccio in compagnia di alcuni maratoneti; camminiamo sbuffando ed imprecando “Ma chì ce lo fa fare?”; il tempo uggioso non riesce a rovinare l’incanto dei paesaggi; siamo circondati da vigne, uliveti, casolari, chiesette, castelli, piccoli borghi. Ovunque volgi lo sguardo il cuore si riempie di bellezza.
In cima alla salita mi fermo a fare festa al primo ristoro; c’è di tutto: acqua, thè, sali, coca, panforte, uvetta noci, pane marmellata e nutella, crostini con l’olio novello, banane, pane salame, prosciutto e capocollo. Piatto ricco? Mi ci ficco; oltretutto le volontarie sono delle splendide figliole che se la stanno contando su con fervore “La mì amica del cuore che si stava sempre insieme e l’ha conosciuto sto ragazzo che, insomma, le garbava assai; sicchè l’ha cominciato a uscì ‘nsieme; senonchè lui  s’è messo a lavorà con una che pure a lei le garbava …” Bàgai la parlata toscana a mè mi garba assai e sarei stato lì due ore a sentirle intanto che facevo onore alla tavolata! Con profondo dispiacere riparto ed in discesa devo stare molto cauto per cui perdo il contatto con gli altri e rimango da solo; vengo superato dai primi due della 65 che scendono a rotta di collo.

Il secondo ristoro è all’attacco della salita più dura che porta sul poggio più alto della gara con pendenze belle toste; dopo qualche km si entra nelle nuvole basse; dopo lo stupendo borgo di San Sano finisce l’asfalto e si sale su sterrato; le nubi sono fitte, sembra di essere in mezzo alla nebbia lombarda; i suoni sono attutiti mentre i profumi sono fragranti con un insolito prevalere di liquirizia. La salita si fa impervia; sono un po’ preoccupato perché ho l’impressione di essere finito in mezzo ad una battuta di caccia alla volpe: sento richiami, latrati di cani, suono di  trombette, spari,  rumori ritmati arrivano da diverse direzioni; per fortuna vado quasi a sbattere nel punto di ristoro; “O che quelli so tutti ‘npegnati a cercà selvaggina ed eccoti che ti spunta codesto cinghialone varesotto! O che lo sai che una delle vostre l’è ‘rivata la prima delle donne?” A me sti toscani mi garbano assai! Mi faccio in paio di fette di pan con l’olio novello e chiedo “E’ finita la salita? E’ questa Cima Coppi?” “Sì sì codesta a l’è la Cima Coppi ma tu ce n’hai ancora ‘n bel po’ per salire fino a Cima San Pietro che quando tè c’arrivi ti puoi piglià le chiavi der Paradiso!”.
Gambe in spalla che la pendenza si fà erta ma finalmente scollino la seconda e più tosta delle salite; ora si scende a capofitto ma le salite non sono finite;  c’è anche un tratto di bosco con fondo sassoso infido e sdrucciolevole; all’inizio dell’ultima rampa che porta ad una torre mi supera la simpaticissima Monica Casiraghi, prima donna della 65km che và su come un trattore mentre io sono proprio al lumicino; sull’ultimo tratto di pedonale vengo superato dal Road Stefano Giannetti che chiuderà molto soddisfatto i suoi 65km sotto le 6 ore, tallonato da Tallarita; passiamo di fianco al dissuasore di velocità e per la prima volta vengo “misurato”; sto andando a 9km/h … contro i 10 di Stefano e gli 11km/h di Tallarita che è in rimonta.
Al traguardo mi aspetta trepidante Maria Grazia con le tifose orange con la splendida Nene (ma c’ha la voce roca per tutte le sigarette che fuma o per il tifo scatenato?) e la mia compagna Mennix che mi affianca fino al traguardo. Sono un po’ sul distrutto ma molto molto soddisfatto; questa Eroica la mi garba assai! E quanto c’abbiamo messo? Tanto! Ma il tempo massimo era di 7 ore ma noi ci abbiamo messo molto meno! E poi adoro queste gare dove il tempo che ci metti è solo un piccolo dettaglio.
L’organizzazione è stata impeccabile; percorsi fantastici, ben segnalati; ristori frequenti ottimi abbondati e gestiti da gente allegra e simpatica che ti aiutava a sentire meno la fatica; l’iscrizione di maratona e ultra era di 30 euro; 15 euro a testa per la staffetta; nel pacco gara  c’erano prodotti tipici: una bottiglia di Chianti, un Panforte ed una bandana dell’Eroica; peccato che a noi staffettisti non  abbiano dato la medaglia … Erano compresi anche la cena dell’Eroica che noi abbiamo disertato per … correre dietro alla finocchiona ed il pasta party finale con maccheroni, prosciutto e chianti che ci hanno servito in un ex sala cine-teatrale che pareva di essere al  “Nuovo Cinema Paradiso”.
A fine gara abbiamo applaudito insieme gli ultimi arrivati della ultra ed i molti atleti premiati con prosciutti ed altro. Grande entusiasmo per i nostri Cinzia “Cin Cin” Rinvenuto vincitrice della gara femminile e per  l’indistruttibile Peppino “Bionico”, secondo degli “anta” nella 65km; prosciutto anche per il gruppo con pulman che veniva da più lontano.
Alla prossima,
Ettore “Eroico” Compa
>>>il servizio fotografico
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