E’ andata. La prima edizione italiana della Fisherman’s Friends Strongman Run ha battezzato anche la neonata “Squadra Tifosi Supporter Trasfertisti Podisti da Marte”. E che supporter. Quattro agguerritissimi fanatici gialloni: Renato Papazian, armato di videocamera a lungo raggio per cogliere, non gli attimi fuggenti, ma i più gloriosi momenti dei Marziani impegnati nella faticosissima gara, ivi comprese i sorrisi sempre troppo larghi del sempre Enzo Costanza; Patrizia Gentili, con lettore Samsung per annotare e poi correggere a colpi di flessione, le tecniche di superamento ostacoli, aggiramento
concorrenti, orario di pit-stop di ogni marziano; Pippo da Monza, anni 6, il più giovane ma anche il più fanatico dei supporter trasferisti, armato di zaino da combattimento: sei pacchetti di patatine, due pacchetti di chipster al formaggio e ben 10 sacchetti di cracker, acqua a pieno cielo… e non è un modo di dire; io, che devo vincere la sfida più “strong” per rimanere in tema: tenermi un uomo per un intero giorno e, il più impegnativo degli uomini: Pippo da Monza, erede ultimo e destinato alla Corona della Regina di Monza, Stefania Lanzillotto. A chiudere il cerchio, ad aprirlo, a dargli una botta quando serve, il migliore artista contemporaneo dell’immagine visuale: Antonio Andò Capasso. Se Goethe disse che la bellezza è negli occhi di chi guarda, chi guarda foto di Antonio diventa bello per proprietà transitiva.
Ma tutto, davvero tutto, dobbiamo alla caparbietà, lungimiranza e capacità organizzativa di Laura Amisano Lamisangeles che ha riunito lo zoo marziano e ha saputo ammansire il bestiario. Come il fraticello di Assisi parlava agli uccelli, così Lamisangeles, senza la stessa dolcezza, ma con lo stesso risultato, ha guidato un carico di marziani alla destinazione finale che, se non è stato il Paradiso, poco ci manca.
Il carico è troppo prezioso per non averne cura. In più, l’astronave, partita da Milano, aveva a bordo l’esclusiva, unica Angie Violino, con il suo voto da sciogliere: correre vestita da WonderWoman se avesse raggiunto l’obiettivo di raccolta di 4.500 sterline per la lotta al Parkinson. Ebbene, abbiamo avuto, oltre al già grande dono di Angie, una WonderWoman in carne ed ossa, con la sua corona d’oro e il mantello rosso, lo sguardo magnetico e negli occhi la profezia: andrò e vincerò. Così è stato! WonderWoman ha vinto, ha tagliato il traguardo con il cuore di Angie, i piedi dei Marziani tutti che hanno creduto e tifato per lei. Il trofeo di Angie è la vittoria di tutti i Podisti da Marte: dei Marziani Strongmen che hanno corso con lei: Ylenia Anelli, Francesca Capelloni, Cristiana Cetturi, Enzo Costanza, Laura Amisano, Giovanna Cardella, Pino Cambareri, Fabrizio Cosi, dei marziani che, rimasti su Marte, avevano il cuore a Rovereto. Brava Angie. Grazie. Sono emozioni grandi…. oltre a quella di avere un “uomo per un giorno”.
La corsa è stata faticosa, anche per noi supporter che l’abbiamo solo vista, ma che, senza correre ci siamo beccati, nell’ordine:
• L’acqua
• Le ombrellate negli occhi per urlare, tifare, agitare mani e bandiere
• I discorsi tecnici sui percorsi, tempi, salite, balle di fieno, ostacoli duri e morbidi, piscine
• Birre a go-go, non solo bevute
• Omelia finale del celebrante Capitano Fabrizio Cosi, con benedizione dei vivi e degli sfatti, ma vincenti
Un grazie riconoscente lo devo a Pippo, il mio “uomo per un giorno” per avermi sopportato l’intera giornata e per aver diviso chiacchiere, pringles, gelato e risate. Un grazie glielo dobbiamo, credo tutti, per averci accolto a fine corsa con il suo BRAVO a squarciagola e per averci donato il titolo dell’Inno Marziano, che con la stessa naturalezza con cui si lava i denti, ha creato seduta stante: “I Podisti da Marte hanno arte”.
Un’ultima nota di colore. La nostra Regina di Monza, Stefania Lanzillotto, per una volta (ma che sia l’unica) ha ignorato il protocollo e, tagliato il traguardo, si è fiondata nella doccia degli strong-mennnnn e, non so come dire, dopo aver strabuzzato gli occhi, rifletteva nello sguardo un che di delusione. Tranqui Stefania, non era il premio. Il premio l’ha ritirato Pippo e sta fieramente al suo collo.
>>>le foto
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Bellissimo racconto, in parte reale, in partissima (geniale) parto di fantasia :-))
RispondiEliminaMa mi rimarrà per sempre insoddisfatta la curiosità di sapere, di Enzo Costanza, "sempre" cosa???
Io un'ipotesi ce l'ho ma la tengo per me :-DD Basti solo l'indizio che Enzo correva con un lungo codino rosso diavolesco, ben documentato nel video "Torrente" :-DDD
E'uno scritto bellissimo ! Gabriella, sei una donna fortunata avere Pippo da Monza come uomo per un giorno e' una fortuna imperdibile e irripetibile (?) che invidia.....
RispondiEliminaedda
chiosa (da me immaginata) della Lanzi:"hai detto bene, fortuna averlo per un giorno! ma due...."
RispondiEliminaE la buca piena d'accqua in cui Pippo ha infilato goloso il piede sulla strada del ritorno?? Ciliegina finale. Lui sì che è scatenato! :-)
Gallina Mainardi ha fatto un uovo molto gustoso; spero che ne faccia un altro alla Where Milan Run!
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