22 luglio 2012

20 lug 2012 - Circuito serale di Orino di M. Romanini

Non ero mai riuscito a venire a correre ad Orino, la data era spesso in conflitto con la settimana di ferie che la mia ditta mi concede ogni anno, o ero in partenza o ero lontano. Quest’anno ci sono riuscito mosso dalla curiosità di un percorso descritto da tutti come speciale e dalla scarsa voglia di allenarmi da solo col caldo, proprio non mi riesce.  
 Dato che sono uno che rispetta gli impegni effettuo l’iscrizione o meglio la prenotazione on-line, una sorta di “caparra” morale. 
 All’ultimo momento scopro che ci sarà anche Samatha, l’atleta di punta di QDVB, avremmo potuto viaggiare insieme, peccato.
 Leggo male l’orario di partenza, 20 invece di 20.30, e mi affido al navigatore
che stima circa un’ora di percorrenza, perfetto. Soltanto che nell’itinerario inserisce quella sorta di Via Crucis che è la superstrada Vergiate-Besozzo, dove ad ogni semaforo rosso si riesce a recitare un rosario.
 L’orario di arrivo si sposta sempre più in là e da Gemonio vengo indirizzato su strade adatte ad un rally, per fortuna non incrocio altre auto, sarebbe stato un problema. 
 Mentre ipotizzo una class-action verso la Garmin leggo finalmente un cartello Orino, mancano venticinque minuti alla “mia” partenza.  Non capendo dov’è il ritrovo parcheggio nel primo posto libero, mi cambio più velocemente di Arturo Brachetti e con le indicazioni dei residenti corro verso il centro sportivo La Rambla dove scopro di essere in perfetto orario ...  Nella zona iscrizioni tante maglie gialle del Team 3Esse guidate dal precisissimo presidente Lamberto: mi spiega che per loro è gara sociale, sono in tanti e così ho un po’ di amici con cui riempire il tempo, che adesso mi avanza! 
 Saluto Valerio e, a sorpresa, la marziana Francesca Bianco, la smiling queen dell’Insubria, il cui cognome fa a pugni con l’invidiabile abbronzatura. 
 Giro di ricognizione con Bruno e Miky, si va a conoscere la leggendaria salita da affrontare due volte: peggio del previsto, è davvero un bel muro. Rientro in zona start in compagnia dei piccoli runners del minigiro, ora c’è pure Samantha che solo con lo sguardo trasmette il suo grande entusiasmo per la corsa.
 Dopo la Jackpot Run ho corso una sola volta per 27 minuti, per fare una buona gara devo essere molto strategico. E ci riesco. Parto senza frenesia, respiro appena impegnato, una sorta di secondo riscaldamento, sensazioni ottime, sono in continuo recupero senza essere superato. Arriva il muro, riesco a correre fino a 20 metri dalla fine, cammino e poi mi lascio andare in discesa dove il fiatone si normalizza quasi subito. E’ il preludio ad un secondo giro all’attacco, tutto funziona al meglio, perché indugiare? Secondo passaggio sul muro, di nuovo qualche metro al passo, poi lascio libertà alle gambe che rispondono alla grande: un arrivo in discesa è sempre un vantaggio.
Sprint finale alla caccia di Christian, bersaglio mancato per pochi secondi. Ma il problema è che dopo il traguardo vengo bloccato per la consegna del tagliandino per il premio a sorpresa, passare da 16km/h a zero in tre metri non è una bella cosa per il cuore, ricordatelo. 
 Attendo l’arrivo degli amici e delle amiche, per tutti loro un bel “cinque” di stima. Grandi Samantha, sesta donna assoluta, e Francesca, decima, mentre Michela si trasforma da Zoni in .. zoppi. Appena il tempo di attingere al ristoro e scambiarsi le classiche impressione del dopo corsa che le nuvole decidono di assecondare le previsioni meteo e ci “gavettonano” a più riprese. Vorrei assistere alle premiazioni, vorrei fermarmi a mangiare qualcosa e invece fradicio e infreddolito scappo in auto a cambiarmi.  Con gli indumenti asciutti sto subito meglio, ma lo stomaco dovrà pazientare fino a casa per placare il langu … orino!
 Bella serata, ottima organizzazione, sicuramente da rifare, ferie permettendo.
Michele Romanini
>>>le foto di Ivano
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