17 marzo 2012

17 Mar 2012 Milano – MidNight Run – A mezzanotte va… di G. Cardella


A mia madre ho detto: “Non chiamarmi domattina. Sai com'è: faccio tardi, vado... in discoteca!”. Inizia così una serata da leoni (il perché lo scoprirete... domani!), tra impegni marziani, relazioni pericolose (per il fegato) e la seconda Midnight run, la movida alternativa dell'Arco della Pace: un migliaio di persone che, per una sera, invece di due giri di birra se ne faranno altrettanti, di corsa, intorno al Parco Sempione.
Il pacco gara è un inno alla protezione: una crema contro le scottature, un buff fluorescente e un condom, per la protezione (un minuto di serietà) dalle infezioni indesiderate: gli ultimi due – a volte – intercambiabili...
Andiamo con ordine: l'appuntamento marziano con Croce d'Oro Milano (la onlus marziana del mese di marzo) è a Trenno, all'interno del temporary store di Near, che ci aiuterà a comprare un defibrillatore semi automatico per i mezzi di soccorso (grazie!). L'aperitivo solidale viene interpretato
con grande partecipazione dai presenti... che aspettano l'ora della partenza col bicchiere (sempre pieno) in mano. Non contenti (e nemmeno sobri), ricambiamo la visita degli amici di “A Piede Libero”, compagni di allenamento e di alzate di gomito, che hanno pensato bene di andarsi a cambiare, per l'appunto, in enoteca! L'ennesimo ristoro alcolico ci vede intenti a dissertare sulla preparazione per l'imminente Strongman run, dove la vera sfida non saranno né il fango, né le fiamme, ma capire chi è in camera con chi. Dopo una serie di strip nel retrobottega, è ora di avviarci alla partenza, dove veniamo subito accolti da un anziano signore in cima a una scala... ciao, Antonio!!! Per la serie “andarsele a cercare”, prendo il suo posto sulla scala, per poi tentare inutilmente di sfoggiare un sorriso sveglio (è quasi mezzanotte, perdio!) e, impresa ancora più ardua, convincerlo a inquadrare qualcosa più a nord del punto vita. Niente da fare. Non contento dell'ennesimo scatto da Playboy, il nostro impenitente mi dice: “domani aspetto un tuo post ma, mi raccomando: non scrivere cag***!” Impossibile, senza quelle sarei come una giornata senza sole, Leonardo senza la Gioconda, Boldi senza De Sica!
All'arrivo della bandiera nero-verde dei piedi liberi un brivido percorre le nostre schiene giallo-arancio: per la prima volta dopo il big-bang, nessuno dei marziani ha pensato alla bandiera! Lo stesso pensiero attraversa la mente di tutti noi: “siamo fo***ti! Il Capitano ci ammazza!!!”. Comincia così il toto-salvezza: “Vuoi che Checco venga senza bandiera? E Valerio? Ah, Valerio: pare che la porti con se anche dal commercialista! Irene? Vuoi che non ce l'abbia I-re-ne??  Daaiiii!! E Marino? Che portabandiera sarebbe senza bandiera!”, quando ecco che finalmente l'oggetto del desiderio si staglia all'orizzonte... incantate come serpenti cominciamo a seguirne la traiettoria, quando dalla distesa di buff gialli emerge un cappellino con la visiera... l'allegria si trasforma in risata convulsiva: come, dico COME, abbiamo fatto a non pensarci?? CAPITAN SCATENATOOO!!! Siamo salvi. Si parte!
Subito incontro Simona, che ai suoi ospiti dice di aver propinato una cena da ospedale (nel giorno di festa: c'era anche il gelato!): non aveva certo tempo da perdere ai fornelli, presa com'era ad appendere al balcone con vista Arco un gigantesco lenzuolo marziano e a studiare la giurisprudenza del caso, in vista dell'inevitabile assemblea straordinaria di condominio che si sarà guadagnata con l'insano gesto.
Poco più avanti inizia la teoria dei sorpassi: Lu.Po. (nomen omen) lanciato all'inseguimento di un Angiellino, sotto lo sguardo angelico di Angelique e in presenza (non si sa mai) del suo avvocato George Clooney, arrestato in giornata in Sudan e subito rilasciato per intercessione di Capitan Fabrizio Cosi, al grido di: “No Cambareri, no party!”.
I due giri finiscono in fretta, i saluti non finiscono mai (dopo un po' ci si conosce tutti); il tempo di inorgoglirsi per il premio ai Road (bravo Compa e mi-ti-co presidente!) e poi di corsa a cambiarci da Stefano (l'unico che fa fatica a fare uscire la gente dal negozio, anziché il contrario). Sudati e soddisfatti andiamo finalmente incontro al meritato premio: il letto (ma si può fare questa vita??).
Tra una cosa e l'altra si fanno le tre, spengo la luce, domani non posso svegliarmi tardi: ho promesso di andare all'allenamento di Run & Health.
Ho mentito.
Giovanna Cardella
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