30 gennaio 2012

29 Gen '12 - Mezzamaratona di San Gaudenzio di D. Casiraghi

Missione SAN GAUDENZIO: portata a termine!
Mi sono sempre reputata una persona che non soffre il freddo e ieri mattina ben equipaggiata non ho preso in considerazione più di tanto il clima rigido e la neve che cadeva a Novara. Arriviamo puntuali e ci troviamo con il gruppo di marziani che vivranno la nostra stessa avventura. Soliti sorrisi, battute e risate, qualche foto ricordo e poi ci prepariamo sotto l’arco della partenza. Alle 9,30 viene dato il via, io Carola corriamo i primi kilometri insieme sotto la neve implacabile. Qualche parola poi Carola mi lascia e prosegue la sua corsa. Mi ritrovo sola ma non per molto perché mi raggiunge Gessica Moretto. Corriamo affiancate e con l’occasione approfondiamo la nostra conoscenza. Stranamente corriamo sincronizzate, stesso ritmo e stessa determinazione mentale ad arrivare.
Fa freddissimo, insieme affrontiamo il vento gelido
che falcia la campagna novarese. La sua compagnia è fondamentale per proseguire. Ai ristori chiediamo di bere qualcosa di caldo ma il tè è finito e quindi beviamo acqua gelida che si rivelerà una bomba per il nostro stomaco. E insieme si prosegue a fatica con il freddo che morde. Mentre soffro penso al nome di questa mezza maratona: San Gaudenzio: è un nome proprio di persona italiano maschile che è tratto dal verbo gaudere (godere, gioire), significa letteralmente gaudente, gioioso. Onestamente il nome in questo contesto mi sembra proprio sbagliato però ormai siamo al 15esimo kilometro e dobbiamo arrivare in fondo! E’ dura per tutti! Decido di ascoltare un po’ di musica per distrarmi dalla sofferenza. Proseguo insieme a Gessica fin quando al 18esimo kilometro lo stomaco mi suggerisce di rallentare se non voglio vomitare. Cammino per un centinaio di metri e cerco di farmi forza, ormai mancano solo pochi kilometri. A fatica raggiungo il traguardo e serena sorrido pensando a quello che ho passato. 2ore 22minuti e qualche secondo di fatica vera! Questa mezza l’ho proprio sofferta! Anche se non ho fatto il PB va bene lo stesso perché sicuramente è stata allenante! Mi sento ugualmente soddisfatta di essere riuscita a fare 21 kilometri con quelle condizioni climatiche.
Agli organizzatori dell’evento voglio solo fare due appunti: non si deve far mancare il tè caldo ai ristori e offrire acqua surgelata! Chiudete le docce se non c’è più acqua calda!
Donata Casiraghi
il servizio fotografico
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