17 gennaio 2012

15 gen '12 Milano - Missione Theodora-Podisti da Marte: "marziani di famiglia" di A. Maltagliati

Marziani di famiglia
“Marziani?” questa è la domanda che ci sentiamo fare io, mia sorella e mia nipote seduti su una vettura della linea rossa della MM nel freddo del mattino di domenica. “Si” rispondiamo in coro, un po’ sorpresi, ma acquistando nello stesso preciso momento consapevolezza che quel termine ci apparteneva e che noi appartenevamo a quella identità. Chi ce lo ha chiesto deve averci riconosciuto dalla divisa, da runners con maglia rossa come da richiesta “ufficiale” di Theodora - podisti da marte. Del resto anche lui era inconfondibile, così continuiamo
il nostro viaggio verso la Galleria del Corso su di una metro che via via si riempie di gente votata alla conquista al saldo! L’inverno coi suoi cross non mi vede protagonista nelle gare per cui opto per un allenamento più intenso in settimana dedicando la domenica ad altro, e per il giorno 15 Gennaio, imbeccato dall’amico Antonio Marziano Capasso, mi iscrivo alla causa di Theodora cui aggiungo mia nipote, cui si aggiunge mia sorella.
Appena sbuchiamo dalla metro di fianco alla Cattedrale gotica milanese veniamo “assaliti” da due marziani che ci reclutano di “forza” nel gruppo del 5 giallo! Sara vuole il cappuccio e brioche… e vabbeh sem a Milan… raggiungiamo il punto ritrovo dove altri marziani sono già in pagliaccio-style pronti a seguire le istruzioni per questa invasione aliena meneghina. Braccialetto, palloncino, cappello da giullare di ordinanza, l’Omodeo che prova a farsi sentire, e viaaaaa per le vie del centro della city: Gaia vuol correre con lo zio, Sara segue col suo passo…attraversiamo vie e piazze in cui parecchi curiosi, cinesi, saldisti, giapponesi, milanisti, interisti, ci salutano, ci guardano e non capiscono. Il messaggio è solo uno: DATE! 45502 per i bambini in ospedale. Facile, qualche passante si ferma e manda un messaggino e si merita il giusto applauso dai marziani. In Piazza Duomo trovo e saluto il presidente ossonese Michele, 5 giallo pure lui, poco prima di mettere in atto, ben guidati, il cuore della manifestazione e cioè la formazione della scritta umana del numero a cui donare, seguito poi della lettera “N” iniziale del vigile Nicolò ucciso in modo barbaro pochi giorni prima. Il tutto immortalato dal “sempre più in alto” Capasso…di corsa galleria, piazza della scala, via Mercanti, via Dante, C.so Vittorio Emanuele, e conclusione di fronte a San Carlo con rilascio dei rossi palloncini. E’ stata la mia, nostra, prima missione marziana. Impressioni: ottima “regia”, straordinari compagni di invasione. Visto da dentro questo gruppo di alieni è una grande famiglia, in cui tutti i membri hanno la voglia e la forza e la “sfacciataggine” di mettersi in gioco per dar voce ed aiuto a chi ha bisogno e non lo può fare. Ho sempre creduto che correre è un dono, poterlo fare vale quasi come una preghiera, sofferenza e passione che, come dimostrano gli “alieni” non significa solo migliorare il personale o mantenere la linea o tenersi in movimento, ma può essere un veicolo, divertente, divertito, utile.
Tornando a casa nel mondo terrestre, un’entusiasta Gaia mi chiede: ”zio quanti Km avremo fatto?”, “Circa sei” le rispondo, ma dentro di me so che la mia piccola nipote stamattina ha cominciato a farne molti, ma molti di più…
Andrea Maltagliati
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