Busto non è troppo distante da Bergamo la qualcosa ci consente di
partire alle 7 dal “solito” Cristallo Palace. Un quarto d’ora più tardi
carichiamo sul pulmino a Capriate Claudio e Paola e per oggi siamo al completo.
E’ la mia terza partecipazione a questa maratonina, molto ben
organizzata e da parte mia molto ambita per la maglia tecnica del pacco gara,
ed è la terza volta che piove. Le previsioni per oggi sono brutte ed anzi,
nello scambio di messaggi con gli amici la frase pi ricorrente era “hai preso
pinne ed occhiali?”.
Un ampio parcheggio a 200
m dal palazzetto ove avviene la distribuzione dei
pettorali accoglie i numerosi atleti. Piove quando scendiamo dal pulmino e mi
copro col cappuccio. Fermiamo un’auto che si sta spostando da sola,
probabilmente è stata lasciata in folle; viene ri-spinta nella sua posizione e
Fabio a cui si è rotto l’ombrello in modo irreparabile, la blocca infilando
l’ombrello sotto alla ruota! A passo svelto ci dirigiamo al palazzetto,
quest’anno la distribuzione avviene per numero di pettorale e non più in ordine
alfabetico. Posso scegliere la taglia della maglia, di un bel color rosso, opto
per la M, la S mi sembra troppo piccola.
Dopo un giretto alla ricerca di un bar si torna al palazzetto per
cambiarci e prepararci. Siamo in tantissimi, poche le facce note ma è anche
difficile trovare gli amici quindi strano ma neanche troppo. Vedo Claudio e
conosco Antonio di AndòCorri, glielo avevo promesso che mi sarei fatta
riconoscere. Stretta di mano e foto obbligatoria insieme a Fabio, gli altri si
sono già avviati verso il deposito borse. Lì trovo Bat, Vilma, Michela, Marco e
Fabietto e appena dopo Ilaria e Luciano. Consegnata la borsa e protetti da un
bel sacco nero ci portiamo all’aperto e quasi quasi non ci credo: non piove
più. Il GSM fa fatica a trovare il satellite, spengo, riaccendo, finalmente ci
siamo. Il tempo di una corsetta-mini e bisogna portarsi in griglia. Sono con
Alessandro, tutti gli altri li ho persi.
Alle 9,30 lo sparo. Le intenzioni sono buone, grande la voglia di fare
bene, vengo superata da Vilma partita subito molto forte mentre affianco
Michela in compagnia della quale percorro i primi km che ci portano fuori dal
centro abitato. Molte le pozzanghere da scavalcare.
Al quarto km avverto prepotente il nervo sciatico, purtroppo è con lui
che devo fare i conti oggi. “Affido” Michela a Renzo e Flavio e rallento. Ormai
siamo lontani dalle case, lunghi viali si susseguono fino a quando verso il 10 km entriamo nella pista di
Atletica, vedo Luciano che mi incita ed Alessandro; degli altri neppure
l’ombra, bene, vuol dire che stanno andando forte, sono contenta per loro. Di
tanto in tanto occorre scavalcare grandi pozzanghere ma ovunque foglie che con
i loro forti colori autunnali rallegrano questa giornata molto bigia. Il dolore
al gluteo mi costringe a rallentare ancora, che peccato, l’anno scorso ero in
crisi a causa della fascite ad entrambi i piedi. Mi sprono da sola, ogni tanto
vedo qualcuno fermo a causa dei crampi, allora io sono ancora fortunata.
I chilometri sfilano, molto caos alle varie rotonde molti volontari
cercano di tenere sotto controllo le auto e di tanto in tanto scoppiano diverbi
verbali con automobilisti arrabbiati. Ma, mi chiedo io: lo scopri oggi che il
traffico stamani è limitato causa una corsa?
Cammino al 15mo km, me lo concedo fino al ristoro, riconosco la curva
dove era allestito l’anno scorso come quest’anno. E poi riparto. Mancano 6 km , poco più di mezz’ora se
riesco a trovare convinzione e spinta. Il dolore non cala ma non aumenta
neppure, ormai mi sono abituata. Quindi si riparte, riesco a superare un po’ di
persone, le punto, le raggiungo e vado.
Al 18mo stiamo per arrivare nel centro, mi convinco che manca poco e a
testa bassa proseguo. Di tanto in tanto un applauso e l’incitamento dei
volontari o di qualche cittadino a bordo strada. Passo davanti al
bar-pasticceria di stamani, alla chiesa, qualcuno di fianco mi invita a non
mollare. E non mollo, arco giallo, arco blu, tappeto per il rilevamento del
tempo, finish! E’ andata. Non come avrei voluto ma l’ho finita. Trovo Claudio
che è stato sotto l’ora e 24’
che gli avevo pronosticato e soprattutto Fabietto Keniano che ha abbattuto il
muro dell’ora e 20’ .
Bravissimi.
Tolgo il chip, lo riconsegno, con Claudio torno al deposito borse,
incontro Renzo e Flavio che si fermano li’, e Vilma e Michela con le quali vado
in spedizione alla ricerca degli spogliatoi. Troppo occupato, non c’e’ spazio
allora andiamo alla piscina. Lì sì che c’è spazio, caldo, panche ed appendini
in abbondanza. E tante docce, c’è giusto l’imbarazzo della scelta. Mi riprendo
sotto alla doccia che secondo me è la cosa più bela della corsa: abbondante e
calda!
Riorganizzata la borsa, asciugato in qualche modo i capelli, saluto le
fanciulle e torno al Palazzetto per ricompattarmi con il mio gruppo. Incontro
ancora Marco, bravissimo pure lui con un nuovo BP in tasca, ha sfruttato al
meglio il suo grandioso stato di forma.
E mentre dal cielo riprendono a scendere gocce di pioggia facciamo
ritorno al pulmino e a casa.
Annette
Aarts
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