6 novembre 2011

6 Nov 2011 - 20° Maratonina di Busto Arsizio di A. Aarts

Non c’è 2 senza 3
Busto non è troppo distante da Bergamo la qualcosa ci consente di partire alle 7 dal “solito” Cristallo Palace. Un quarto d’ora più tardi carichiamo sul pulmino a Capriate Claudio e Paola e per oggi siamo al completo.
E’ la mia terza partecipazione a questa maratonina, molto ben organizzata e da parte mia molto ambita per la maglia tecnica del pacco gara, ed è la terza volta che piove. Le previsioni per oggi sono brutte ed anzi, nello scambio di messaggi con gli amici la frase pi ricorrente era “hai preso pinne ed occhiali?”.
Un ampio parcheggio a 200 m dal palazzetto ove avviene la distribuzione dei pettorali accoglie i numerosi atleti. Piove quando scendiamo dal pulmino e mi copro col cappuccio. Fermiamo un’auto che si sta spostando da sola, probabilmente è stata lasciata in folle; viene ri-spinta nella sua posizione e Fabio a cui si è rotto l’ombrello in modo irreparabile, la blocca infilando l’ombrello sotto alla ruota! A passo svelto ci dirigiamo al palazzetto, quest’anno la distribuzione avviene per numero di pettorale e non più in ordine alfabetico. Posso scegliere la taglia della maglia, di un bel color rosso, opto per la M, la S mi sembra troppo piccola.
Dopo un giretto alla ricerca di un bar si torna al palazzetto per cambiarci e prepararci. Siamo in tantissimi, poche le facce note ma è anche difficile trovare gli amici quindi strano ma neanche troppo. Vedo Claudio e conosco Antonio di AndòCorri, glielo avevo promesso che mi sarei fatta riconoscere. Stretta di mano e foto obbligatoria insieme a Fabio, gli altri si sono già avviati verso il deposito borse. Lì trovo Bat, Vilma, Michela, Marco e Fabietto e appena dopo Ilaria e Luciano. Consegnata la borsa e protetti da un bel sacco nero ci portiamo all’aperto e quasi quasi non ci credo: non piove più. Il GSM fa fatica a trovare il satellite, spengo, riaccendo, finalmente ci siamo. Il tempo di una corsetta-mini e bisogna portarsi in griglia. Sono con Alessandro, tutti gli altri li ho persi.
Alle 9,30 lo sparo. Le intenzioni sono buone, grande la voglia di fare bene, vengo superata da Vilma partita subito molto forte mentre affianco Michela in compagnia della quale percorro i primi km che ci portano fuori dal centro abitato. Molte le pozzanghere da scavalcare.
Al quarto km avverto prepotente il nervo sciatico, purtroppo è con lui che devo fare i conti oggi. “Affido” Michela a Renzo e Flavio e rallento. Ormai siamo lontani dalle case, lunghi viali si susseguono fino a quando verso il 10 km entriamo nella pista di Atletica, vedo Luciano che mi incita ed Alessandro; degli altri neppure l’ombra, bene, vuol dire che stanno andando forte, sono contenta per loro. Di tanto in tanto occorre scavalcare grandi pozzanghere ma ovunque foglie che con i loro forti colori autunnali rallegrano questa giornata molto bigia. Il dolore al gluteo mi costringe a rallentare ancora, che peccato, l’anno scorso ero in crisi a causa della fascite ad entrambi i piedi. Mi sprono da sola, ogni tanto vedo qualcuno fermo a causa dei crampi, allora io sono ancora fortunata.
I chilometri sfilano, molto caos alle varie rotonde molti volontari cercano di tenere sotto controllo le auto e di tanto in tanto scoppiano diverbi verbali con automobilisti arrabbiati. Ma, mi chiedo io: lo scopri oggi che il traffico stamani è limitato causa una corsa?
Cammino al 15mo km, me lo concedo fino al ristoro, riconosco la curva dove era allestito l’anno scorso come quest’anno. E poi riparto. Mancano 6 km, poco più di mezz’ora se riesco a trovare convinzione e spinta. Il dolore non cala ma non aumenta neppure, ormai mi sono abituata. Quindi si riparte, riesco a superare un po’ di persone, le punto, le raggiungo e vado.
Al 18mo stiamo per arrivare nel centro, mi convinco che manca poco e a testa bassa proseguo. Di tanto in tanto un applauso e l’incitamento dei volontari o di qualche cittadino a bordo strada. Passo davanti al bar-pasticceria di stamani, alla chiesa, qualcuno di fianco mi invita a non mollare. E non mollo, arco giallo, arco blu, tappeto per il rilevamento del tempo, finish! E’ andata. Non come avrei voluto ma l’ho finita. Trovo Claudio che è stato sotto l’ora e 24’ che gli avevo pronosticato e soprattutto Fabietto Keniano che ha abbattuto il muro dell’ora e 20’. Bravissimi.
Tolgo il chip, lo riconsegno, con Claudio torno al deposito borse, incontro Renzo e Flavio che si fermano li’, e Vilma e Michela con le quali vado in spedizione alla ricerca degli spogliatoi. Troppo occupato, non c’e’ spazio allora andiamo alla piscina. Lì sì che c’è spazio, caldo, panche ed appendini in abbondanza. E tante docce, c’è giusto l’imbarazzo della scelta. Mi riprendo sotto alla doccia che secondo me è la cosa più bela della corsa: abbondante e calda!
Riorganizzata la borsa, asciugato in qualche modo i capelli, saluto le fanciulle e torno al Palazzetto per ricompattarmi con il mio gruppo. Incontro ancora Marco, bravissimo pure lui con un nuovo BP in tasca, ha sfruttato al meglio il suo grandioso stato di forma.
E mentre dal cielo riprendono a scendere gocce di pioggia facciamo ritorno al pulmino e a casa.
Annette Aarts
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