4 luglio 2011

3 Luglio 2011 Baceno (VB) Alpe Devero - "ALPE DEVERO TRAIL" di M. Muraro

La mattina, nelle prime ore, è fredda ma serena: questo fa preannunciare una giornata stupenda. Salgo dal parcheggio verso la piana del Devero con i miei amici, lamentando di avere i piedi ghiacciati. Arrivati alla partenza mi prende la solita eccitazione pre-gara, accentuata dal fatto che si tratta di qualcosa di nuovo che si preannuncia splendido. Le montagne sono verdi ed incombenti sulla piana, il cielo è blu senza traccia di nuvole: insomma, un luogo meraviglioso.
Incontro tante facce amiche o solo note ma anche tante altre nuove: il mondo del trail è diverso da quello che frequento abitualmente, lo si vede dal fisico degli atleti ma anche dai modi di correre e dall’abbigliamento.
E’ giunta l’ora di spogliarsi (che freddo!) e di iniziare il riscaldamento, cercando di stare il più possibile al sole.
Finalmente, dopo quindici minuti dalla partenza della 30km, ci viene dato lo start e a questo punto il freddo e i brividi scompaiono. Cominciamo ad avviarci tutti in gruppo verso la prima salita, ma dato l’elevato numero di concorrenti all’imbocco del sentiero si crea un ingorgo che si dipanerà dopo diversi secondi.
Ci ritroviamo sulla via che costeggia il lago artificiale: bellissimo! Le acque hanno un colore tra l’azzurro e il verde, il cielo è blu e sul percorso si incontrano cascatelle: tanti sono i commenti che si sprecano sulla bellezza del paesaggio.
Dopo aver affrontato una mulattiera abbastanza impegnativa ecco che ci troviamo su un pezzo piano molto ventoso che ci avvicina alla salita verso l’Alpe Forno. Da questo punto faccio la gara con un signore di Ivrea, che mi accompagnerà fino all’arrivo. La salita è dura e ripida, ma le gambe vanno per cui l’affrontiamo abbastanza spediti, superando diverse persone. Finalmente siamo in cima: ristoro con acqua e uvetta in abbondanza e montagne spettacolari. Sembra di essere in Scozia, nelle Highlands. Ci buttiamo verso destra e per diversi metri il percorso è totalmente pianeggiante: incontriamo addirittura un piccolo nevaio e moltissimi laghetti.
Comincia la discesa seguendo un ruscello: le vertigini incombono, ma riesco a tenerle a bada concentrandomi solo sui sassi che mi faranno da appoggio nei diversi guadi che devo affrontare. Dopo le pietre inizia un sentierino stretto stretto con radici sbucanti dal terreno e una di queste mi fa l’agguato: inciampo col piede destro, tento di non perdere l’equilibrio ma la forza di gravità vince e mi ritrovo ad atterrare sul terreno sbucciandomi per l’ennesima volte le ginocchia. Il mio compagno d’avventura mi dà subito una mano, ma devo dire che, nonostante il sangue che comincia a scorrere copioso verso le scarpe, non avverto alcun male, per cui ricominciamo la nostra discesa.
Per un bel po’ il percorso è facile, senza pendii impegnativi. Arriviamo all’ultimo ristoro di Crampiolo e iniziamo la discesa ripida e scoscesa. Le gambe cominciano ad essere un po’ stanche, ma mi fa da apripista il mio amico, avvisandomi ogniqualvolta si presenta un guado, un salto, una radice o degli scalini: è stato un grande aiuto.
Giungiamo alla fine del percorso e vengo spinta a lato da qualcuno. Mi rendo subito conto dal fisico e dal modo di correre che si tratta di uno “forte”, tant’è che gli urlo se sia lui il primo. Alla sua risposta affermativa mi esce spontaneo “Sei un mito”, mentre rifletto che lui ha percorso 30km con 1500m di dislivello nel tempo in cui io ne ho fatti 17.
Arriviamo al traguardo, io e il mio compagno di corsa, mano nella mano, felici di come si è svolta la gara e anche del tempo (2h 22’), del tutto inaspettato. Mi porterò negli occhi e nei ricordi scorci meravigliosi, pendii con i rododendri fioriti, l’azzurro del cielo e dei laghetti, lo scrosciare dei ruscelli, le vette incombenti e pietrose, i prati… in attesa della prossima.
Maria Muraro
***

2 commenti:

  1. Ciao Mary "la cerbiatta"!
    Te l'ho già detto ieri, ma quando ce vo' ce vo' ....GRANDISSIMA, sei andata davvero forte!!!! BRAVA, BRAVA

    p.s. bel racconto!

    Barbara

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  2. Brava Maria, sei stata grande anche a rialzarti.....e dal racconto hai colto l'attimo ;-)))

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