9 marzo 2011

06.03.’11 Barcellona - Maratò de Barcelona - “Ossona International”

Ossona c'è! Anche a Barcellona il famoso striscione di Quelli della Via Baracca risalta a pochi metri dalla partenza della maratona. Questa volta però non si muove, non percorre qualche centinaio di metri con noi perché a reggerlo sono due amici che, causa infortunio, non hanno potuto correre sebbene iscritti. Da qualche anno il mio rapporto con la maratona è difficoltoso, ho verso di lei un atteggiamento ostile, sono come uno studente che "potrebbe dare di più", ma non si applica. Non studio, mi preparo sul Bignami, sul bigino, confido nella mia "preparazione di base", sull'esperienza e mi presento all'esame tranquillo (sapendo di non aver nulla da perdere) però con la consapevolezza di dover soffrire per la sufficienza (che quantifico nelle 4 ore). Non volevo iscrivermi a questo esame di spagnolo, mi hanno convinto i compagni di squadra, mi ha convinto il ricordo delle altre trasferte in comitiva, tutte esperienze bellissime.
Così eccomi per la 17a volta al via, in una cornice fantastica, insieme ad altri 15mila runners provenienti da tutto il mondo. Si parte in un delirio di musica, colori, giochi d'acqua, folla di contorno, mi ci vogliono quasi 10 minuti per far partire il real time, vedo in lontananza i palloncini delle 4h, la sufficienza dovrò sudarmela. Conscio dei miei limiti affronto la prima domanda (i primi 10k) prendendo tempo, con calma, il ritmo di 5,30 mi fa risparmiare energie e mi permette di riavvicinare i palloncini.
Dopo il primo ristoro incontro Sara e Luciano, lavorare in gruppo è utile per l'esame. Aiutandoci, parlandoci, superiamo insieme la seconda domanda (i 21k) poco sotto le due ore, comincia a far caldo, la strada non è quasi mai in piano, le carreggiate non sono ampie, si corre gomito a gomito, i palloncini sono alle nostre spalle. I ristori sono posizionati piuttosto male, spesso in punti dove la strada è stretta, e gli inservienti, stando davanti ai tavoli per porgere le bottiglie d'acqua ,creano ulteriore ingombro. Così nella confusione del 25k perdo i miei compagni di studio, mi tocca affrontare l'insidiosa terza domanda (i 30k) da solo. La supero, ma iniziano le bocciature, cioè gente che cammina accusando problemi fisici, appaiono le prime ambulanze, qualcuno viene soccorso esanime ai bordi della strada. E' il momento in cui mi chiedo se tutto questo sia normale, se sia giusto farsi del male fino a questo punto, è il momento in cui penso ai miei amici con lo striscione che darebbero qualsiasi cosa per essere al mio posto, alle persone che in un periodo difficile della vita trovano nella corsa un motivo di soddisfazione e di svago: questi pensieri mi impongono di continuare. Mancano meno di 10k e sto correndo più o meno al ritmo iniziale, la quarta domanda sembra facilmente risolvibile, l'arrivo è sempre più vicino, quando inesorabilmente arriva il vuoto di memoria, le gambe iniziano a radere il suolo, il ritmo cala nel momento in cui la pendenza sale. A 500 metri dal traguardo riecco lo striscione "Ossona c'è", riesco a sorridere, a far finta che tutto sia sotto controllo mentre dentro di me niente è più in ordine, in primis lo stomaco. Per un minuto e mezzo acchiappo la sufficienza, ma che fatica!
Conclusione: una bella gara, percorso con tanti saliscendi, non completamente isolato dal traffico, rapporto con gli automobilisti ottimo, strade non adatte a contenere 15 mila atleti, tanto calore dal pubblico, ristori mal posizionati e piuttosto poveri, zona partenza e arrivo molto coreografica, ben dimensionata e funzionale, bella la medaglia ricordo.
Nel 2012 Ossona ci sarà in qualche altra maratona internazionale, io probabilmente... pure.
Michele Romanini
***

4 commenti:

  1. al 30esimo a te sono venuti i dubbi, a me il magone a leggerti! grande Michele, grandi tutti

    giovanna

    RispondiElimina
  2. Congratulazioni Michele, bravissimo tu e tutti quelli di Ossona!!!!

    Ci vediamo alle prossime gare, ciao!

    Gianni

    RispondiElimina
  3. Grazie a tutti e due. E' stata proprio una bella gita. Molti accompagnatori hanno assistito per la prima volta allo svolgimento di una maratona e si sono entusiasmati per il tifo che viene fatto a chiunque, ultimi compresi.
    Ci vediamo, ciao
    Michele

    RispondiElimina
  4. è stato proprio il bellissimo incitamento della folla con tutti i mezzi disponibili a farmi finire la maratona di Barcellona l'anno scorso. Roma e Barcellona due maratone che lasciano il segno!

    RispondiElimina

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie