[ FOTO ] - L’ho capito fin dalla prima ora che sarebbe stata
un’edizione dove la competizione avrebbe lasciato spazio al cuore. E' successo
quando un ragazzo di Cologno si è avvicinato per chiedere di ringraziare al
microfono Mariano, un runner della squadra di Cerro, che ha ben pensato di
festeggiare il suo compleanno aiutando altri due staffettisti.
In quante altre corse vi capita di ringraziare
l’avversario? Non fate i furbetti!!!
E cosa dire delle Tartarughe della Kirghisia che hanno
camminato e corso fianco a fianco con gli amici dell’associazione AISF,
ASSOCIAZIONE ITALIANA SINDROME FIBROMIALGICA?
È stato emozionante vedere, nel corso di ogni giro, la
complicità che si creava tra loro, a volte senza nemmeno il bisogno di dirsi
troppe parole. Bastava il loro sorriso. E vi assicuro che questa sindrome non
lascia spazio a troppi convenevoli, perché, il compagno più assiduo di chi ne è
affetto, è il dolore.
Alla faccia delle nostre contratture e strappi
muscolari..questi si che sono veri campioni!!!
E adesso veniamo alla mia ora..
E’ vero, avete ragione, lo ammetto! Quando alle 3:25
della domenica mattina ho capito che era arrivato il mio momento di correre, vi
ho detto che non ce l’avrei mai fatta nemmeno ad alzarmi dalla sedia.
Avevo troppo freddo per togliermi i miei due caldissimi
piles che mi proteggevano ..aveva smesso di diluviare da qualche ora…la pista
era ancora bagnata…inizio ad avere anche io i miei annetti, sapete ?!
Ma poi mi avete portato la mia divisa, la più fashion
delle squadre, rosa gazzella, stupenda, come le mie capitane..ho legato il chip
al piede..ho allacciato le scarpe, foto di rito, ho visto i vs sorrisi e
sentito il vostro calore..
Il resto dell’ora non ve lo potete nemmeno immaginare...
Sentivo il mio nome da ogni angolo dello stadio..” Fede,
“Fede”, “Fede”, voci che riconoscevo...volti noti e altri che invece non mi
ricordavo di aver visto..e pensavo... "caspita...quanta gente che
conosco…"
Allo scoccare dei 50 minuti tutto mi è diventato più
chiaro.. .
Ho corso “piede” a “piede” all’impazzata per almeno una
decina di giri con una ragazza di un’altra famosa squadra di Saronno, il
Running Saronno…
Quando ormai mancava poco allo scoccare dell’ora mi ha
confessato di chiamarsi come me e mi è venuto da sorridere… ecco perché tutti
gridavano il mio nome!
E poi è come si mi avesse letto nel pensiero... ci siamo
guardate e mi ha detto “ tutti stanno aspettando che una di noi due superi
l’altra, ma ti va se facciamo vincere la sportivita’ e arriviamo insieme al
traguardo?”.
Con la mano stretta l’una nell’altra abbiamo concluso i
ns 60 minuti con un sorriso gigante perché ci siamo spronate a vicenda... e in
quel momento ho capito di avere fede... fede che la 24x1ora mi regala ogni anno
una nuova emozione e che dopo tante
nuvole torna sempre il sereno, nella corsa come nella vita
e con un pizzico di fortuna, compare anche l'arcobaleno.
Federica Clerici
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