29 febbraio 2016

28 febbraio 2016, Arluno - Una tranquilla domenica … bestiale! E. Comparelli

[ FOTO ] - Bagài, a ghè chi tira foèra un sàc de danè per andare a fare i fanghi; ieri ho fatto una doppia seduta di fanghi aggratis!
Mi alzo all’alba e foèra la vègn giò ca la par pagàda; mi preparo e vado a San Maurizio al Lambro dove ho il gruppo Road per la locale tapasciata; Maria Grazia mi saluta con un “Ma a te ti puzza proprio la salute neh!”. Per fortuna il ritrovo è al coperto; appoggio la lista di gruppo ed i cartellini su un calciobalilla ed i mei soci arrivano alla spicciolata TUTTI; a l’è propi vèra che se non son matti non li vogliamo.
Parto con poca voglia per il percorso breve di 7km pensando che “Tant al sarà quasi tùtt in paès su l’asfàlt”; difatti dopo 500m entriamo su un pantasentiero che costeggia lo SpussaLambèr; il percorso è bello e piacevole su e giù dalla montagnetta del Parco; per scendere ci sono anche dei bellissimi scivoli ma finiscono tutti in pozzapiscine gigantesche.
Arrivo bagnà mè un piùsìn, con le scarpe che pesano un quintale; ritiro il premio di gruppo e una bottiglia di olio extravergine e via verso casa.
Mi spoglio, mi asciugo, mi cambio, mi rivesto ed ri-esco di casa; Maria Grazia mi saluta con un “Ma a te ti puzza proprio la salute neh!”.
Arrivo alla Poglianasca, la sede dell’Abbraccio onlus, che è tutta un fermento di podisti; sono anch’io iscritto alla “Sei ore con l’Abbraccio” con la formula “3x2h” con la squadra “Gli Abbracci Extralarge” insèma al Paolone e al Pier Briansò; devo fare le ultime due ore dalle 13,00 alle 15,00. Il Pier l’è lì cal gìra mè un danà sul percorso di circa 2,500km di cui circa 2,490km sono di mòlta e pucia.
Mi sembra di essere arrivato in un girone dell’Inferno dantesco in cui i condannati devono rotolarsi nel fango, sorridere e far finta di divertirsi; se uno si ferma sàlta sùbit foèra la Simona o il Giorgio o la Betty con un forcone e gli infilza le chiappe per farlo continuare …
La sede sembra un formicaio con tante formichine operaie ognuna indaffarata a fare la sua parte: da Frà&Vanessa si ritirano pettorale e chip insieme ad un abbraccio; il deposito borse è gestito dalla Sandra tetesca di cermania e a ghè gnanca una spilèta foèra de pòst; la Ross al ristoro spadella maccheroni e sorrisi e quella pansciùna de la Erika la taja giò da chì fetàsch de salàm ca ghe manca la parola.
E il bello è che questi dannati sono quasi tutti amici miei; chi ha finito la sua pena sorride a 36 denti mentre ti saluta; chi deve ancora partire ha lo sguardo di “Ma a mì chi a l’è che me lo fà fà?”; abbraccio la dolce Dagmar ed i soffici Enrico e Marco Scatenato; saluto tanta gente e “Ociù che toca a tì”; parto tranquillo ed il primo tratto ha poco fango ma è spazzato da un vento freddo siberiano che unito alla pioggia fa parte del trattamento termale; poi si costeggia una stalla e che a l’è al regno da la bùascia; le placide manze sdraiate su un soffice letto di paglia ci lanciano uno sguardo sbigottito “Uè ‘l padrùn ga l’aveva minga dì che incòe a ghèva ‘l cinema!”
Al primo giro vengo raggiunto dalla Sara, campionessa delle 24h, che si ferma ad abbracciarmi; passo dal traguardo senza fermarmi ed anche il secondo giro và via bene; il secondo paio di scarpe della giornata a l’è giamò bèll de trà via; all’inizio del terzo giro conosco a memoria tutte le 848 pozzanghere ed i 269 tratti fangosi per cui faccio da pacer alla Milvietta ca l’è drè a fa tùta la 6ore; potrei fare 5 giri ma poi mi dico “Compa, fa minga l’esagerà!”; al passaggio del terzo giro mi concedo perciò una pausa gastronomica: un piat de pastasùcia e nà bèla michèta cul salàm; l’ultimo giro lo faccio come pacer di Maurizio che chiuderà superando il suo primato di 51km; al traguardo mancano 7 o 8’ alla fine e vogliono mettermi in mano un cinesino ma mì a vò drìt a cambiàs.
Ritiro la più bella medaglia che abbia mai ricevuto, un pacco gara stra-super e mi fermo a chiacchierare con la Rossella Zagaria con le sue creme che tutti i malanni li porta via.
La canotta è BELLISSIMA ma le XXL sono finite; mi danno una L striminzita ma la Simo mi ha detto che ne devono ordinarne altre; sperèm.
Saluto un po’ di dannati che, da contratto, devono tutti far vedere di essere felicissimi e soddisfatti e ripeto tra mè e mè ca l’è propi vèra che se non son matti non li vogliamo.
Che dire di questa giornata bestiale: da contratto dovrei dire che sono contento, felice e soddisfatto, mentre in realtà sono stracontento, strafelice e strasoddisfatto.
Un GRAZIE immenso agli amici dell’Abbraccio che sono riusciti ad organizzare nel migliore dei modi e senza sbavatura una manifestazione così complessa e con un meteo terribile. Le buone organizzazioni si vedono proprio in queste condizioni; dove altri avevano fallito clamorosamente, gli Abbraccini hanno retto alla grande.
Vè voèri un bèn de l’anima, un mega abbraccio a tutte ed una pacca sulla spalla a tutti,
Ettore il re del fango Compa

2 commenti:

  1. Mi sembrava di essere lì a vederti!
    Roberta

    RispondiElimina
  2. grazie ETTORE x L,ARTICOLO CHE LA SEMBRA UNA PUESIA.E UN GRAZIE TUTTI GLI ALTRI. Mi sono sentito in colpa non aver partecipato fisicamente, ma mentalmente cero ciao NOTTE



    RispondiElimina

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie