[ servizio fotografico ] - Racchiusa tra
un sabato ventoso e temporalesco e un lunedì piovoso, domenica 22 novembre ha
avuto luogo la nona edizione della Maratonina di Crema, con la collaterale
sesta edizione della Marian Ten. Anche quest’anno boom di iscritti e chiusura
anticipata delle iscrizioni, grazie al percorso pianeggiante che invoglia i
runners a testare la propria condizione atletica, alla ricerca del PB.
Oggi
però non mi soffermerò sui risultati e sulle classifiche di una manifestazione
ben organizzata (unica pecca le docce gelate), ma preferisco mettere l’accento
sulle persone, sui pazzi runners che ogni domenica con qualsiasi condizione
metereologica, si alzano all’alba per prendere parte ad una gara.
Oggi a
Crema sono arrivati da ogni provincia lombarda e anche da fuori regione, sia
perché campionato regionale
per le categorie Promesse/Juniores, sia per il
percorso prevalentemente pianeggiante, fatta eccezione per i quattro
cavalcavia. L’anno scorso avevo esordito come pacer proprio a Crema, per cui
avevo potuto fare un sopralluogo del percorso, gustando ogni km ad un ritmo che
mi consentiva di guardarmi in giro e incitare chi inseguiva il personale
dell’ora e 35’. Anche l’anno scorso, pioggia torrenziale il sabato e poi
giornata di sole stupendo la domenica. Quest’anno clima molto più freddo, ma il
vento che ha spazzato ogni nuvola, ci ha consentito, nel ritorno verso la città,
dal 14/15 km circa, di ammirare tutte le montagne stagliarsi davanti a noi,
come un traguardo lontano. Non solo. Il sole ci ha accompagnato e scaldato
lungo il percorso, ma era anche, metaforicamente, dentro ogni runner che, nel
suo piccolo, stava dando il massimo. Questo è il calore che ogni domenica
ricerco alle gare, lunghe o corte che siano. Provincia che vai, calore umano
che trovi. Alla ricerca del tempo, in compagnia degli amici, per smaltire una
cena o per gustarsi di più il pranzo domenicale, per mantenersi in forma o
sentirsi parte di un gruppo… ognuno con la propria motivazione e il proprio
sogno nel cassetto.. o, meglio, nel cuore. Siamo noi, un fiume di runners che
invade le città e che, scaldato dal tifo, avanza verso il traguardo, piccolo o
grande che sia. In questo fiume, persone che sorridono e persone che soffrono, amici
o rivali, ma tutti insieme siamo un’onda, che invade le strade e contagia gli
spettatori, tanto che ogni anno aumenta il numero di podisti ad ogni gara.
Personalmente
in questo periodo sto gareggiando ogni domenica, spaziando tra le provincie
lombarde, su corte o lunghe distanze, per ‘farmi portare al traguardo’ da
quest’onda, finché, il giorno in cui mi sentirò pronta per fare il tempo nella
gara prescelta, non dovrò stare concentrata e correre da sola, contro il nemico
di ogni runner: il cronometro. Ma, fino a quel giorno,
sorrido, a volte faccio la lepre alle amiche o mi alleno in compagnia in gara, lasciandomi
trasportare dalla mia onda preferita, e gioisco dei PB degli amici (tanti ieri
in mezza maratona, chi per pochi secondi e chi invece anche di più di un
minuto). Ogni gara è una piccola grande festa. Ed i protagonisti siamo noi,
amici runners!
Isabella Labonia
Non me la cavo con la tastiera ne tanto meno con le parole, oltretutto non sono neanche veloce con le gambe per via del peso, ma quest'anno è stata una graditissima sorpresa vederti per cui il prossimo anno NON MANCARE.!
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