Bagài,
oramai a
correre non ce la faccio più, ma il problema è che faccio fatica anche e
camminare, per colpa di una fastidiosa e dolorosa tendinite; però la domenica
mattina non ce la faccio a stare sotto il piumone; fòera fà un frècc da l’òstrega, a ghè na brinàda che pàr cal fiòca,
ma il richiamo del tapascione è più forte di me. E poi ad Ossona non posso
mancare: quei de Usòna a in tùcc
piscinìt, brùtt e catìf e alùra, con loro mi trovo a mio agio!
Ossona è
anche territorio di Abbraccini;
l’anno scorso avevo gestito io questo gruppo con un botto di 137 iscritti;
quest’anno, per un problema di calendario, il 29 era l’unica data libera per la
tapasciata del mese dei Road ed allora ho portato i Road ad Ossona, però ho
fatto il bigamo con doppio cartellino; siamo arrivati secondi come gruppo più
numeroso con 52; e secondi dietro gli Abbraccini è come vincere.
Mattinata
molto fredda con un’alba rosso fuoco spettacolosa; sùn rivà prèst; sono andato a parcheggiare
nel vicolo dietro la villa ma, a ghèra el cancèl serà e mi sono “giocato” il parcheggio vicino. Avevo nel baule i 5 premi vinti col gruppo dei marziani alla Stragelada da consegnare ai vincitori ed alla fine sono andati tutti a buon fine.
nel vicolo dietro la villa ma, a ghèra el cancèl serà e mi sono “giocato” il parcheggio vicino. Avevo nel baule i 5 premi vinti col gruppo dei marziani alla Stragelada da consegnare ai vincitori ed alla fine sono andati tutti a buon fine.
Come al
solito impeccabile l’organizzazione dei Baracchini; non è facile organizzare a
novembre con strutture quasi tutte all’aperto ma il Michele ha sposato la Sandra, che è tedesca e a la imparà a fa filà drìss tùss còs; ordinate
le file alle iscrizioni (ben 1.783 cartellini!); apprezzabile il contenuto del
pacco gara; ben segnati i percorsi cùnt i
bej cartèi disegnà a màn (a gèva anca un “Attenti al lupo”); un sacco di
volontari in gìr a barbelà (grazie di
cuore a tutti!). Ciliegina sulla torta: pùlenta
e salsicia a la fìn con fila lunga ma scorrevole. A volte le idee semplici
sono le più geniali; chi ha pensato alla vaschetta chiusa “da asporto” al posto
del piatto merita il nostro hip hip hurrà.
Ma la cosa
più bella di questa marcia sono stati tutti gli amici incontrati prima, durante
e dopo; con tutti due chiacchiere, un abbraccio, un semplice saluto; son
tornato a casa cuntènt mè na pasqua
grazie all’affetto di tutti voi. GRAZIE DI CUORE.
Dopo aver
distribuito tutti i cartellini, foto di gruppo Road alla partenza e poi via in
compagnia del gruppo degli “sciancati”;
a mì me fa màl al pè, al Robino la
cùlàta, l’Alex al gà al ginòch sìfùl, la Ilaria la gà màl de panscià, Il
Draghetto Scatenato al gà tròpa panscia, il Claudio c’ha la Mela, che era felicissima di
sgambettare. Ci facciamo i 5km belli tranquilli; la Mela ha tutto il tempo di
sguazzare nei campi brinati e di grattarsi la schiena sul terreno gelato;
salutiamo gli amici ritardatari che ci sorpassano; i fidanzatini Lauretta&Lorenzo che hanno fatto le
ore piccole a tromb… pardòn, a ballare! Gli amici Baracchini di servizio sul
percorso; davant a cà sua il Walt, con gli occhietti luccicanti, ci mostra lo striscione di bentornata
alla figlia Valentina (“profuga
clandestina” a Brisbane in Australia!) e lo scatolone che gli hanno consegnato,
da cui è saltata fuori lei! Nell’ultimo tratto diamo il cinque ai veloci della
12 e della 18km.
Anche a
passo di lumaca 5km finiscono alla svelta; ho il tempo di abbracciare Sandra
che mi consegna la polenta e di gustarla con calma, col Carlo che mi cucca con
le mani nel sacco … In attesa delle premiazioni faccio due chiacchiere con gli
amici degli altri gruppi: il fratellone Sandro
del futuro “Whisky group?”, il Tonino
del salàm de Biagrà, il Nazza de la bùlògna da la Stragelà “Uè
cume mai quest’ann niente mortadella? Varda che te màrca màl!”; ritiro il
cesto del 2° gruppo numeroso ed Abbraccio la Betty che mi ha battuto!
Intanto
arriva anche il Pier Brianzò ca l’è propi un braù bagài; al gà gli oècch
lùster perché l’an pasà chì a Ossona l’ha fà l’ultim km insèma al nòster Capitano. Al brassi sù intànt ca me se bàgnen i oècch anca
a mì e mando un saluto ed un abbraccio a Fabrizio che da lassù ci sta guardando con quel sorriso canaglia
che aveva quando mi diceva “Bravo Compa!”.
Ettore “mì-mòli-nò”
Compa
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