[ FOTO ] - Bàgai, La Color Run non è molto amata dai runners
duri e puri che la giudicano una trovata commerciale per fare cassa che non ha
nulla a che fare con la corsa; a quelli che
“la DJten è una cagata pazzesca!” il solo sentir parlare di Color Run provoca
eritemi mentali.
Su una
cosa sono d’accordo: la Color Run non è una corsa; è una manifestazione dove
i concorrenti si spostano da un punto
all’altro per divertirsi, farsi colorare, urlare, ridere, scherzare, cantare,
fare festa; qualcuno corre, molti camminano, tutti ridono contenti.
Sabato
ho partecipato per la seconda volta come volontario; ero agli arrivi; i
concorrenti erano 18.000; le corsie di arrivo una decina; dalla mia, che
era centrale, in 3 ore sono passate
oltre 2000 persone; ad ognuna ho consegnato
una bottiglietta d’acqua naturale “calda mè la pìsa” ed in cambio ho
ricevuto: 1950 “grazie”, 20 “grazie
mille” 28 “grazie di cuore”, 1 “sei un tesoro” da un omaccione villoso, 1
“fanculo” da un pirla e 2000 sorrisi (anche i pirla sorridono!).
A chi
mi chiedeva “Ce l’hai mica na birretta fresca?” rispondevo “Solo acqua tiepida!
Che sfiga che hai! Abbiamo appena bevuto l’ultima lattina; a fùria de trincà varda che panza che c’è venuta a me e Paolone …”
e giù un abbraccio.
La
Color Run sarà anche una cagata pazzesca, ma piace! Se quelli che la finiscono
sono tutti felici significa una cosa sola: sono soddisfatti del “prodotto” che
hanno acquistato.
E a chi
non fosse ancora convinto, parafrasando un famoso imbonitore del secolo scorso
dico “Provare per credere!”
Penso
che importando in Italia questo “format” Andrea Trabuio abbia vinto una
scommessa e che non sia stata solo fortuna; in queste cose ci vuole fiuto; e
poi … il legame forte con i Podisti da Marte che sono diventati specialisti del
“punto colore” e non solo, e con l’Abbraccio onlus ormai sinonimo di Punto Blù.
Agli
arrivi non ci si diverte come ai punti colore ma i 2000 sorrisi ricevuti hanno
ripagato le 4 ore consecutive in piedi sotto un sole cocente (ma non era mica
sparita l’estate?). L’affare della vita lo ha fatto “e quell’uomo gridava
gelati”, un giovane ed intraprendente indianino arrivato col il carretto a
pedali che ha venduto fino all’ultimo ghiacciolo in meno di un’ora!
Ad
occhio la stragrande maggioranza era composta da ragazzi giovani con prevalenza
del sesso forte (tradussiùn = a ghèra un
sacc de gnòca frèsca!) Pochi i
matusa, molte le famiglie con bimbi anche piccoli in passeggino; tante le donne
“generosamente abbondanti” e non mancavano i cicciottelli.
Non
sono mancati gli amici: Marco Dari “lefacciotutte” è arrivato terzo che, per un
100kmetrista lento come lui … Poi la magica Daniela di Podismo&Cazzeggio,
il fratello di panza Stefano, uno dei CFO del mio gruppo Giacomo con moglie e figli
ed una banda di 62 amici del gruppo “wlapatata” e la collega Arianna.
Un
grazie al nostro Presidente Giorgione Villa che ha fortemente creduto in questa
avventura e che ha mobilitato l’associazione l’Abbraccio onlus al completo.
Un
abbraccio,
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