1 giugno 2014

Milano, 30 mag 2014 - La mia seconda Nike We Own the Night, di R. Lonati

[ FOTO ] - Tanto battage mediatico e digitale... devo dire che alla Nike hanno fatto davvero un buon lavoro. Hanno perfino contattato una a una le Società affiliate Fidal, insomma, sono andati a scovare donne che runner lo sono e anche quelle che finora non sapevano di esserlo.
I giorni del ritiro sacche un po' concitati, sciopero dei mezzi e temporali tardo primaverili... quest'anno questa corsa non sembrava battezzata dai migliori auspici ma, tant'è: quando mi iscrivo, cascasse il mondo poi voglio partecipare.
L'esperienza dell'anno scorso mi aveva entusiasmato. Finalmente un percorso diverso, punteggiato da tanti inaspettati effetti scenografici, musica, suoni, video e poi... una gara a Milano che non passa da Corso Sempione! Evviva la creatività!
Mi bardo ben bene con protezioni anti-pioggia, inforco la Vespa che mi ha ormai accompagnato a tante gare e vado.
Il traffico è infernale e non invidio certo chi rimarrà incastrato tra il fiume di veicoli e le strade chiuse per la gara... un po' di maledizioni ci arriveranno di sicuro!
In Piazza Gae Aulenti, mi accolgono
musica a palla, speaker urlanti e un'ondata di donne giovani e giovanissime tutte con la stessa medesima maglia color ottano-chiaro-blu-slavato-ma-chi-diamine-ha-scelto-il-colore-di-quest'anno-che-l'arancio-fluo-dell'anno-scorso-era-nettamente-meglio?! No comment sullo slogan “Kiss my race”... confido nella diffusa ignoranza dell'inglese e spero che nessuno lo prenda in parola cercando di baciarmi il lato B.
Ho un momento di nostalgia per la mia maglia da Happy Runner alla quale ormai sono affezionatissima (e il cui colore, vanitosamente, mi dona certamente di più!), ma tanto si deve a questa scenografia e quindi di buon grado mi adeguo.
Fortuna che con le altre Happy Runner Girls ci siamo date appuntamento in un luogo preciso e non abbiamo difficoltà a ritrovarci. Arriva Sabina, sempre ghiacciata per mancanza di zuccheri e agitazione pre-gara che convinco a ingurgitare il mio gel, arrivano Cinzia con Martina, sorridenti, solari e pronte a godersela in tempi tranquilli, conosco finalmente l'Erbese Francesca (scortata dal marito Happy Socio Alessandro, dotato di macchina fotografica professionale che farebbe impallidire pure il Capasso), arriva Enrica, sempre riservata e di poche parole che non manco di sgridare affettuosamente perché non aveva messo il famoso “io ci sarò” sul nostro sito (ma che bella sorpresa rivederla!), arriva Sara, un nome e una mail che finalmente si materializzano in una bella ragazza siciliana.
The President Paolo, come da promessa, è presente in maglia Happy a salutarci tutte, anche se visibilmente frastornato dall'immenso gineceo con annesso inquinamento acustico da chiacchiere ad alta frequenza!
Tra una foto, una gag e l'altra, continuiamo a guardarci in giro in attesa delle altre Happy Amiche che avevano confermato la loro presenza, ma alla fine decidiamo di avviarci verso la partenza, posizionata all'inizio di Via Pasubio. Fortunosamente nella folla incontriamo Laura, tutta un fascio di muscoli pronti a scattare, che immediatamente si accorda con Paolo perché la aiuti a stare sotto i 45'. Con un personal pacer così.... !!!
Lottiamo per entrare nel marasma della partenza, saluto a destra a manca tante donne incontrate grazie alla corsa, mi infastidisco come sempre per la kermesse di starlettine messe in prima fila per fare immagine.... prima o poi anche noi donne riusciremo a liberarci di questi maledetti stereotipi!
Allungo il collo cercando di individuare invece due atlete mitiche come Valeria Straneo e Anna Incerti e sento dire che c'è anche Maristella Petter, meno conosciuta ma velocissima e tanto, tanto, carina.
Si avvicina il momento della partenza, si aggiungono davanti a noi decine di ragazzine che mi dicono collegate a vari blog e iniziative similari... temo per la loro incolumità, visto che non hanno certo l'aria di quelle che faranno una partenza veloce, mentre sento scalpitare le “atlete vere” che sono intorno e dietro di me.
Azzecco il pronostico: partenza connotata da spintoni e facce stralunate di chi li riceve, meno male che nessuno mi sembra sia finito per terra, inclusa me :-)
Da quel momento in poi inserisco il passo da crociera insistendo con me stessa di non farmi trascinare ma di godermela proprio... e così faccio.
Difficile raccontare a parole la suggestione dell'Arena bombardata di musica a palla e bollone di luci fluo sulle gradinate, i tunnel ricoperti di stelline rosa shocking; in tante parti del percorso, spalanchi occhi e orecchie dalla sorpresa e ti senti rimbombare la cassa toracica. Sono certa che verranno pubblicate immagini a iosa: se vi capita, valgono uno sguardo.
Tutto questo, abbinato al mio sport preferito, beh, è proprio un'esperienza divertente.
Scorrono i km, che non sono segnati ma chi se ne importa, incoraggio un paio di ragazze ferme con crampi o dolori “alla milza”, saluto qua e là chi riconosco, resto comunque sempre perplessa per la totale mancanza di partecipazione di chi assiste, certo, per caso!, trovandosi seduto ai tanti locali all'aperto costeggiati lungo il percorso: più di una volta non resisto e cerco di far scattare un incitamento o un applauso.
Rimpiango la partenza anticipata dell'anno scorso soprattutto nei tanti tratti completamente bui all'interno dei parchi (in particolare di Porta Venezia) e finalmente distinguo il bellissimo “ditone” del grattacielo Unicredit che ci aspetta per l'arrivo.
Mi intossico in Via Moscova dove corriamo a fianco di tante auto accodate tutte con il motore regolarmente acceso e di lì a poco mi ritrovo alla partenza, passo il fittamente popolato (ma sempre impassibile) Corso Como e mi preparo alla salitazza finale. Ringrazio molto mentalmente e con un po' di fiato rimasto un gruppo di ragazzi con sirene da stadio e striscioni che danno il cinque a tutte noi che passiamo (evviva, un po' di tifo!) e avvisto il sempre presente Stefano HRC tv prima ancora che mi veda lui (davvero indistinguibili, con queste maglie!) per il mio HIGH FIVE all'arrivo.
Non c'è niente da fare.... le corse completamente al femminile (anche se da regolamento era aperta anche agli uomini, che ovviamente però si sono iscritti in percentuale bassissima) mi esaltano sempre.
Noi che nelle corse aperte a tutti arriviamo sempre “dietro”, noi che ancora non mi spiego perché ma in Italia siamo la minoranza del movimento del running, noi che abbiamo evidentemente ancora bisogno della presenza della valletta di turno e del marchio di tendenza per venire attirate a fare una cosa così sana e bella come correre, abbiamo una serata tutta per noi.
E anche se i fini commerciali sono più che evidenti, ringrazio Nike per questo. E spero fortemente di ritrovare almeno qualcuna di quelle oltre 7.000 donne di ieri sera, se non a una prossima gara, in giro per i parchi a correre ancora! … almeno per prepararsi alla prossima edizione della WOTN ;-)
Roberta Lonati (Happy Runner Club)

1 commento:

  1. Carinissimo il tuo post! Per me era la prima WOTN e anche io sono rimasta un po' delusa dalla poca illuminazione e presenza di staff nei tratti corsi nei parchi e lo zero tifo di passanti e gente lungo il percorso.. in ogni caso bellissima esperienza che spero di ripetere il prossimo anno con accanto magari un bel gruppo come il tuo. Io, nonostante le 7.000, mi sono sentita un po' soletta. Un bacione e in bocca al lupo per tutte le tue prossime gare!

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