[ FOTO ] - Tanto
battage mediatico e digitale... devo dire che alla Nike hanno fatto davvero un
buon lavoro. Hanno perfino contattato una a una le Società affiliate Fidal,
insomma, sono andati a scovare donne che runner lo sono e anche quelle che
finora non sapevano di esserlo.
I giorni del
ritiro sacche un po' concitati, sciopero dei mezzi e temporali tardo
primaverili... quest'anno questa corsa non sembrava battezzata dai migliori
auspici ma, tant'è: quando mi iscrivo, cascasse il mondo poi voglio
partecipare.
L'esperienza
dell'anno scorso mi aveva entusiasmato. Finalmente un percorso diverso,
punteggiato da tanti inaspettati effetti scenografici, musica, suoni, video e
poi... una gara a Milano che non passa da Corso Sempione! Evviva la creatività!
Mi bardo ben
bene con protezioni anti-pioggia, inforco la Vespa che mi ha ormai accompagnato
a tante gare e vado.
Il traffico
è infernale e non invidio certo chi rimarrà incastrato tra il fiume di veicoli
e le strade chiuse per la gara... un po' di maledizioni ci arriveranno di
sicuro!
In Piazza
Gae Aulenti, mi accolgono
musica a palla, speaker urlanti e un'ondata di donne
giovani e giovanissime tutte con la stessa medesima maglia color
ottano-chiaro-blu-slavato-ma-chi-diamine-ha-scelto-il-colore-di-quest'anno-che-l'arancio-fluo-dell'anno-scorso-era-nettamente-meglio?!
No comment sullo slogan “Kiss my race”... confido nella diffusa ignoranza
dell'inglese e spero che nessuno lo prenda in parola cercando di baciarmi il
lato B.
Ho un
momento di nostalgia per la mia maglia da Happy Runner alla quale ormai sono
affezionatissima (e il cui colore, vanitosamente, mi dona certamente di più!),
ma tanto si deve a questa scenografia e quindi di buon grado mi adeguo.
Fortuna che
con le altre Happy Runner Girls ci siamo date appuntamento in un luogo preciso
e non abbiamo difficoltà a ritrovarci. Arriva Sabina, sempre ghiacciata per
mancanza di zuccheri e agitazione pre-gara che convinco a ingurgitare il mio
gel, arrivano Cinzia con Martina, sorridenti, solari e pronte a godersela in
tempi tranquilli, conosco finalmente l'Erbese Francesca (scortata dal marito
Happy Socio Alessandro, dotato di macchina fotografica professionale che
farebbe impallidire pure il Capasso), arriva Enrica, sempre riservata e di
poche parole che non manco di sgridare affettuosamente perché non aveva messo
il famoso “io ci sarò” sul nostro sito (ma che bella sorpresa rivederla!),
arriva Sara, un nome e una mail che finalmente si materializzano in una bella
ragazza siciliana.
The
President Paolo, come da promessa, è presente in maglia Happy a salutarci
tutte, anche se visibilmente frastornato dall'immenso gineceo con annesso
inquinamento acustico da chiacchiere ad alta frequenza!
Tra una
foto, una gag e l'altra, continuiamo a guardarci in giro in attesa delle altre
Happy Amiche che avevano confermato la loro presenza, ma alla fine decidiamo di
avviarci verso la partenza, posizionata all'inizio di Via Pasubio.
Fortunosamente nella folla incontriamo Laura, tutta un fascio di muscoli pronti
a scattare, che immediatamente si accorda con Paolo perché la aiuti a stare
sotto i 45'. Con un personal pacer così.... !!!
Lottiamo per
entrare nel marasma della partenza, saluto a destra a manca tante donne
incontrate grazie alla corsa, mi infastidisco come sempre per la kermesse di
starlettine messe in prima fila per fare immagine.... prima o poi anche noi
donne riusciremo a liberarci di questi maledetti stereotipi!
Allungo il
collo cercando di individuare invece due atlete mitiche come Valeria Straneo e
Anna Incerti e sento dire che c'è anche Maristella Petter, meno conosciuta ma
velocissima e tanto, tanto, carina.
Si avvicina
il momento della partenza, si aggiungono davanti a noi decine di ragazzine che
mi dicono collegate a vari blog e iniziative similari... temo per la loro
incolumità, visto che non hanno certo l'aria di quelle che faranno una partenza
veloce, mentre sento scalpitare le “atlete vere” che sono intorno e dietro di
me.
Azzecco il
pronostico: partenza connotata da spintoni e facce stralunate di chi li riceve,
meno male che nessuno mi sembra sia finito per terra, inclusa me :-)
Da quel
momento in poi inserisco il passo da crociera insistendo con me stessa di non
farmi trascinare ma di godermela proprio... e così faccio.
Difficile
raccontare a parole la suggestione dell'Arena bombardata di musica a palla e
bollone di luci fluo sulle gradinate, i tunnel ricoperti di stelline rosa
shocking; in tante parti del percorso, spalanchi occhi e orecchie dalla
sorpresa e ti senti rimbombare la cassa toracica. Sono certa che verranno pubblicate
immagini a iosa: se vi capita, valgono uno sguardo.
Tutto
questo, abbinato al mio sport preferito, beh, è proprio un'esperienza
divertente.
Scorrono i
km, che non sono segnati ma chi se ne importa, incoraggio un paio di ragazze
ferme con crampi o dolori “alla milza”, saluto qua e là chi riconosco, resto
comunque sempre perplessa per la totale mancanza di partecipazione di chi
assiste, certo, per caso!, trovandosi seduto ai tanti locali all'aperto
costeggiati lungo il percorso: più di una volta non resisto e cerco di far
scattare un incitamento o un applauso.
Rimpiango la
partenza anticipata dell'anno scorso soprattutto nei tanti tratti completamente
bui all'interno dei parchi (in particolare di Porta Venezia) e finalmente
distinguo il bellissimo “ditone” del grattacielo Unicredit che ci aspetta per
l'arrivo.
Mi intossico
in Via Moscova dove corriamo a fianco di tante auto accodate tutte con il
motore regolarmente acceso e di lì a poco mi ritrovo alla partenza, passo il
fittamente popolato (ma sempre impassibile) Corso Como e mi preparo alla
salitazza finale. Ringrazio molto mentalmente e con un po' di fiato rimasto un
gruppo di ragazzi con sirene da stadio e striscioni che danno il cinque a tutte
noi che passiamo (evviva, un po' di tifo!) e avvisto il sempre presente Stefano
HRC tv prima ancora che mi veda lui (davvero indistinguibili, con queste
maglie!) per il mio HIGH FIVE all'arrivo.
Non c'è
niente da fare.... le corse completamente al femminile (anche se da regolamento
era aperta anche agli uomini, che ovviamente però si sono iscritti in
percentuale bassissima) mi esaltano sempre.
Noi che
nelle corse aperte a tutti arriviamo sempre “dietro”, noi che ancora non mi
spiego perché ma in Italia siamo la minoranza del movimento del running, noi
che abbiamo evidentemente ancora bisogno della presenza della valletta di turno
e del marchio di tendenza per venire attirate a fare una cosa così sana e bella
come correre, abbiamo una serata tutta per noi.
E anche se i
fini commerciali sono più che evidenti, ringrazio Nike per questo. E spero
fortemente di ritrovare almeno qualcuna di quelle oltre 7.000 donne di ieri
sera, se non a una prossima gara, in giro per i parchi a correre ancora! …
almeno per prepararsi alla prossima edizione della WOTN ;-)
Roberta Lonati (Happy Runner Club)
Carinissimo il tuo post! Per me era la prima WOTN e anche io sono rimasta un po' delusa dalla poca illuminazione e presenza di staff nei tratti corsi nei parchi e lo zero tifo di passanti e gente lungo il percorso.. in ogni caso bellissima esperienza che spero di ripetere il prossimo anno con accanto magari un bel gruppo come il tuo. Io, nonostante le 7.000, mi sono sentita un po' soletta. Un bacione e in bocca al lupo per tutte le tue prossime gare!
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