La "Corsa della Speranza" è una gara di solidarietà verso i tanti bambini malati di tumore e chiunque partecipa, come oggi, VINCE.
SERVIZIO FOTOGRAFICO 2014
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LE FOTO
Il cattivo tempo non ferma la Speranza
Milano ha risposto come sa alla
mobilitazione in favore dei bambini ammalati di tumore: nonostante i preannunci
di gran pioggia, in 3mila hanno partecipato alla Corsa della Speranza. L’acquazzone appena dopo, ma non ha guastato
lo splendido clima che caratterizza l’evento dal 1999.
Milano, 6
ottobre 2013 - Non la partecipazione dei giorni migliori, che in anni
soleggiati hanno visto anche cinquemila al via della Corsa della Speranza, ma
un’adesione più che convinta, a dispetto delle previsioni meteo decisamente
infauste: tremila entusiasti hanno sfidato Penelope, la perturbazione
annunciata da giorni, aderendo alla non competitiva che dal 1999 a Milano
si
batte in favore dei bambini ammalati di tumore. E molti erano i piccoli che
hanno debuttato nella “loro prima gara della vita” in aiuto dei loro simili che
il destino mette a dura prova.
Ai Giardini
di via Palestro intitolati a Indro Montanelli sono arrivate intere famiglie,
cani inclusi, gruppi societari e nuclei aziendali coordinati. E poi singole persone per stare insieme, con qualche
infiltrato buono, che non aveva “i soldi per iscriversi”, ma voleva esserci comunque.
Hanno tutti
testimoniato la vicinanza al tema e alle possibili soluzioni, ben identificate
dai due progetti che quest’anno accompagnano la Corsa della Speranza: il
Passport of Cure dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che si incarica
di raccogliere dati e informazioni cliniche sui pazienti guariti da tumori
pediatrici e ha dato vita a un ambulatorio pomeridiano riservato a ragazzi,
giovani, adulti guariti che necessitano ancora di assistenza. Il secondo
progetto si lega a Dynamo Camp dove i bambini con patologie tornano a essere
bambini. Un luogo di svago, ricreazione e vacanza, in essere dal 2007, che
quest’anno ha accudito ben 1.200 bambini.
Il via è
stato dato da Ivana Di Martino, mamma di tre figli (hanno corso anche loro e il
papà) grande protagonista nello scorso aprile di “21 volte donna”, il riuscito
progetto di altrettante mezze maratone consecutive in tre settimane. Allora per
manifestare contro l’indifferenza alle violenze al femminile, ora per chiamare
a raccolta la sensibilità di tutti sui bambini colpiti da tumore.
Hand&Made
Comunicazione
Sergio
Meda - Federico Meda
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