9 settembre 2013

Milano, sabato 7 settembre: THE COLOR RUN, di E. Comparelli

Bagài,
quand m’han cùntà su da ca la roba chì ho sùbit pensà ca l’era na gran cagàda … La solita americanata!
Una corsa non competitiva di 5km dove ogni km ti spruzzano di colore; minga aqua né! Pulver culurada così che arrivi al traguardo che te pàret un pirla.
Fabrizio Cosi ed i suoi Podisti da Marte ne dicevano meraviglie ma
come dargli credito? I Marziani, qualsiasi cosa facciano, si divertono “a prescindere” … Poi ho sentito il parere di un serio (se fa per dì!) e stimato professionista, il Dottor Giorgio Villa padre fondatore e presidente dell’Abbraccio onlus che ne parlava con entusiasmo e mi è venuto qualche dubbio.
All’edizione milanese ho deciso di partecipare come volontario con i blù dell’Abbraccio per rendermi conto di persona del grado di rincoglionimento dei runners; ed ho avuto la conferma che la Color Run a l’è propi na gran cagàda, con l’aggravante incredibile, inimmaginabile, inconcepibile che è … DIVERTENTISSIMA!
Bagài a l’è propi vera! Ma è scritto forse da qualche parte che per divertirci dobbiamo vedere un film di Nanni Moretti e non uno di Totò, dobbiamo sentire l’Anello del Nibelungo di Richard Wagner in edizione integrale in tedesco e non qualche pezzo di Jovanotti ? (sono ammesse anche alcune canzonette di Albano&Romina ma NESSUNA di Gigi D’Alessio!)
Insomma nella vita a volte ci si diverte di più facendo cagàte ed è anche salutare qualche volta ritornare bambini. Di questi tempi così grami poi la gente ha proprio bisogno di liberarsi dei problemi quotidiani, di scatenarsi e dà foèra de màtt.
La Color Run è un ottimo Viagra per noi runners stressati dalla vita, dal cronometro, dalle ripetute, dalle ribollite e dagli infortuni.
Non pensavo proprio che ci si divertisse così TANTO; io mi sono divertito cume un purscell ed ho visto quasi 10.000 runners passare in mezzo alle forche caudine del punto blù dell’Abbraccio, tornare indietro e farci un altro giro, rotolarsi nel colore e correre via; e non erano mica tutti sbarbatelli, c’erano anche adulti (c’era anche uno stimato CFO del mio gruppo!), vegèt, e pistolini in passeggino; molti anche i disabili e questo mi ha fatto molto piacere.
La partenza era alle 16,30 a scaglioni per evitare assembramenti nei 4 punti colore: arancio di Magica Kleme, blu dell’Abbraccio, giallo dei Podisti da Marte e rosa di LILT; il ritrovo dei volontari era alle 14,00 sul piazzale di San Siro; lascio l’auto a “rispettosa” distanza perché la moglie si è raccomandata di non riportarla a casa blù o, peggio, rosa; ci sono i lavori per il metro ed il quartiere sembra la Sarajevo della guerra Bosniaca: buche dappertutto; passaggi obbligati e deviazioni; il piazzale di San Siro è già affollatissimo; gènt dapertùtt in fila tranquilli come pasque sotto un sole che spacca; fa un càld ca se crèpa.
Sono in tenuta all inclusive blu: calze e scarpe usa e getta (un para ca gavèvi lì la purtà a la discarica); maglietta d’ordinanza dell’Abbraccio, ciclistini blu Road, vecchio paio di occhiali spaiati, buff dell’Abbraccio per salvà chi quatèr pèj in su la crapa; marsupio in tinta; come da istruzioni mi ungo ben bene ogni parte scoperta con olio johnson baby profumato al talco, quello che si mette sul culetto dei bimbini dopo che l’hanno fatta … Mi attacco sulla parte più morbida del mio corpo un cartello con la scritta “MORBIDI ABBRACCI GRATIS PER TUTTI”
Allo stand dell’Abbraccio ci sono un sacco di amici; arriva Geo, la mia personal body-guard e Silvia, l’unica in grado di dare abbracci più morbidi dei miei grazie ad un “importante” paio di porompompero.
Faccio il giro degli stand che brulicano di attività; tanti gli amici che si stanno facendo un bel mazzo; Fabrizio mi chiede di dare qualche consiglio agli addetti al deposito borse, capitanati da Paolo el veterinari di cavaj.
Dopo avere bighellonato a lungo decido di raggiungere insieme alle sorelle Masha e Natasha il nostro punto colore che è vicino alla scuola francese; il primo approccio con la polvere “pirica” blù è abbastanza sgradevole: la se tàca dapertùtt … prepariamo i bidoni e riempiano i biberon che serviranno per spruzzare; un attimo di distrazione e le sorelle “monelle” mi hanno già trasformato in un … grande puffo.
Per una azzeccatissima scelta di Giorgio decidiamo di lasciare in mano ai bimbi il maggior numero di biberon; solo in caso di ressa e trambusto gli adulti sono pronti a subentrare. I nostri bimbi sono uno spettacolo e per loro il gioco comincia immediatamente.
Mezz’ora prima della partenza arriva una banda di skater gialli che attraversano velocissimi la nostra zona; noi adulti non facciamo in tempo ad accorgerci che sono armati di biberon gialli che loro iniziano a “sparare”; pensavano di conquistare il nostro vascello del Corsaro Blu senza incontrare resistenza ma avevano fatto i conti senza l’oste; i bambini hanno tempi di reazione 100 volte più veloci dei nostri; 3 centesimi di secondo dopo il  primo sparo giallo dai biberon dei bimbi è partita una bordata di 30 colpi che li ha fatti blu. Vinto il primo scontro si sono subito organizzati mandando piccole vedette lombarde a tutti gli angoli e così anche i successivi assalti sono stati sventati.
L’atmosfera si fa calda; accendiamo lo stereo a manetta e già arrivano i primi Color Runner e … si scatena l’inferno; una nuvola blù si diffonde nell’aria, sembra di essere in mezzo alla nebbia colorata; i runner ci sfidano a sporcarli; qualcuno fa due giri; qualcuno di rotola per terra; tutti ballano, cantano, ridono; insomma ci si diverte alla grande.
Prima dell’inizio ognuno di noi aveva ricevuto un incarico ben preciso e, come da copione, a battaglia iniziata, ognùn al fa quèl casò cal voèr ma tutti fila liscio: classico esempio di caos ordinato all’italiana!
Al punto blu però noi offriamo un servizio aggiuntivo: gli abbracci! Siamo o non siamo l’Abbraccio? E’ una cosa fantastica che personalmente mi ha dato tanta gioia; io naturalmente cercavo di abbracciare tutte le belle donne che passavano, con particolare preferenza per quelle più morbide, ma ho scoperto che anche i maschietti gradivano i miei abbracci!
Allego una riflessione di Betty Botturi che condivido in pieno: “La nostra keyword è abbraccio e ieri abbiamo potuto sperimentarlo sul "campo". Al punto blu abbiamo ballato con le persone e le abbiamo fermate per abbracciarle. Le mie sensazioni: molti si stupivano di questa nostra "offerta", un contatto fisico tra persone che non si conoscono, ad altri si illuminava il volto. Posso dirvi che la stragrande maggioranza al nostro "un abbraccio gratis!" rispondeva " ma è stupendo!!!!". Ho ricevuto così tanta energia dagli abbracci di ieri che oggi sarei in grado di scalare l'Everest! Spero veramente di aver donato oltre che a un contatto qualcosa di molto più caldo: il nostro messaggio. Insieme si va lontano!”
L’euforia, l’energia incontenibile dei bambini, le battaglie preliminari … a tre quarti di gara abbiamo finito le munizioni; i bidoni del colore erano vuoti, i biberon scarichi; ma la fantasia non ci manca ed allora giù a raccattare con le mani il colore da terra e via a colpire i color runner fino all’ultimo passaggio.
Ero semplicemente esausto; ho seguito la coda degli ultimi fino al punto giallo dove ho regalato gli ultimi abbracci ai miei amici marziani e poi mi sono avviato all’auto.
Mi sono lavato sommariamente mani e braccia; mi sono tolto gli indumenti che sono finiti in un sacco della monnezza; con altri tre sacchi ho coperto il mio sedile e poi … via a casa verso una doccia ristoratrice.
Chiamo l’ascensore ed arriva col tappetino per terra ricoperto da fogli di giornale … Ciumbia! La Maria Grazia sa difendersi alla grande.
Alla prossima,
Ettore “ColorMan” Compa
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1 commento:

  1. ciao, vorrei sapere se ci sono ancora delle pettorine disponibili per 7 persone

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