Bagài,
quand m’han cùntà su da ca la roba chì ho
sùbit pensà ca l’era na gran cagàda … La solita americanata!
Una
corsa non competitiva di 5km dove ogni km ti spruzzano di colore; minga aqua né! Pulver culurada così che
arrivi al traguardo che te pàret un pirla.
Fabrizio Cosi ed i suoi Podisti da Marte ne
dicevano meraviglie ma
come dargli credito? I Marziani, qualsiasi cosa
facciano, si divertono “a prescindere” … Poi ho sentito il parere di un serio (se fa per dì!) e stimato professionista,
il Dottor Giorgio Villa padre
fondatore e presidente dell’Abbraccio
onlus che ne parlava con entusiasmo e mi è venuto qualche dubbio.
All’edizione
milanese ho deciso di partecipare come volontario con i blù dell’Abbraccio per
rendermi conto di persona del grado di rincoglionimento dei runners; ed ho
avuto la conferma che la Color Run a l’è propi na gran cagàda, con
l’aggravante incredibile, inimmaginabile, inconcepibile che è … DIVERTENTISSIMA!
Bagài a l’è propi vera! Ma è
scritto forse da qualche parte che per divertirci dobbiamo vedere un film di
Nanni Moretti e non uno di Totò, dobbiamo sentire l’Anello del Nibelungo di
Richard Wagner in edizione integrale in tedesco e non qualche pezzo di
Jovanotti ? (sono ammesse anche alcune canzonette di Albano&Romina ma NESSUNA
di Gigi D’Alessio!)
Insomma
nella vita a volte ci si diverte di più facendo cagàte ed è anche salutare
qualche volta ritornare bambini. Di questi tempi così grami poi la gente ha
proprio bisogno di liberarsi dei problemi quotidiani, di scatenarsi e dà foèra de màtt.
La
Color Run è un ottimo Viagra per noi runners stressati dalla vita, dal
cronometro, dalle ripetute, dalle ribollite e dagli infortuni.
Non
pensavo proprio che ci si divertisse così TANTO; io mi sono divertito cume un purscell ed ho visto quasi
10.000 runners passare in mezzo alle forche caudine del punto blù
dell’Abbraccio, tornare indietro e farci un altro giro, rotolarsi nel colore e
correre via; e non erano mica tutti sbarbatelli, c’erano anche adulti (c’era
anche uno stimato CFO del mio gruppo!), vegèt, e pistolini in passeggino; molti
anche i disabili e questo mi ha fatto molto piacere.
La
partenza era alle 16,30 a scaglioni per evitare assembramenti nei 4 punti
colore: arancio di Magica Kleme, blu
dell’Abbraccio, giallo dei Podisti da Marte e rosa di LILT; il ritrovo dei volontari era alle
14,00 sul piazzale di San Siro; lascio l’auto a “rispettosa” distanza perché la
moglie si è raccomandata di non riportarla a casa blù o, peggio, rosa; ci sono
i lavori per il metro ed il quartiere sembra la Sarajevo della guerra Bosniaca:
buche dappertutto; passaggi obbligati e deviazioni; il piazzale di San Siro è
già affollatissimo; gènt dapertùtt in
fila tranquilli come pasque sotto un sole che spacca; fa un càld ca se crèpa.
Sono in
tenuta all inclusive blu: calze e scarpe usa e getta (un para ca gavèvi lì la purtà a la discarica); maglietta
d’ordinanza dell’Abbraccio, ciclistini blu Road, vecchio paio di occhiali
spaiati, buff dell’Abbraccio per salvà
chi quatèr pèj in su la crapa; marsupio in tinta; come da istruzioni mi
ungo ben bene ogni parte scoperta con olio johnson baby profumato al talco,
quello che si mette sul culetto dei bimbini dopo che l’hanno fatta … Mi attacco
sulla parte più morbida del mio corpo un cartello con la scritta “MORBIDI ABBRACCI GRATIS PER TUTTI”
Allo
stand dell’Abbraccio ci sono un sacco di amici; arriva Geo, la mia personal body-guard e Silvia, l’unica in grado di dare abbracci più morbidi dei miei
grazie ad un “importante” paio di porompompero.
Faccio
il giro degli stand che brulicano di attività; tanti gli amici che si stanno
facendo un bel mazzo; Fabrizio mi chiede di dare qualche consiglio agli addetti
al deposito borse, capitanati da Paolo el veterinari di cavaj.
Dopo
avere bighellonato a lungo decido di raggiungere insieme alle sorelle Masha e Natasha il nostro punto colore
che è vicino alla scuola francese; il primo approccio con la polvere “pirica”
blù è abbastanza sgradevole: la se tàca
dapertùtt … prepariamo i bidoni e riempiano i biberon che serviranno per
spruzzare; un attimo di distrazione e le sorelle “monelle” mi hanno già
trasformato in un … grande puffo.
Per una
azzeccatissima scelta di Giorgio decidiamo di lasciare in mano ai bimbi il
maggior numero di biberon; solo in caso di ressa e trambusto gli adulti sono
pronti a subentrare. I nostri bimbi sono uno spettacolo e per loro il gioco
comincia immediatamente.
Mezz’ora
prima della partenza arriva una banda di skater gialli che attraversano
velocissimi la nostra zona; noi adulti non facciamo in tempo ad accorgerci che
sono armati di biberon gialli che loro iniziano a “sparare”; pensavano di
conquistare il nostro vascello del Corsaro Blu senza incontrare resistenza ma
avevano fatto i conti senza l’oste; i bambini hanno tempi di reazione 100 volte
più veloci dei nostri; 3 centesimi di secondo dopo il primo sparo giallo dai biberon dei bimbi è
partita una bordata di 30 colpi che li ha fatti blu. Vinto il primo scontro si
sono subito organizzati mandando piccole vedette lombarde a tutti gli angoli e
così anche i successivi assalti sono stati sventati.
L’atmosfera
si fa calda; accendiamo lo stereo a manetta e già arrivano i primi Color Runner e … si scatena l’inferno;
una nuvola blù si diffonde nell’aria, sembra di essere in mezzo alla nebbia
colorata; i runner ci sfidano a sporcarli; qualcuno fa due giri; qualcuno di
rotola per terra; tutti ballano, cantano, ridono; insomma ci si diverte alla
grande.
Prima
dell’inizio ognuno di noi aveva ricevuto un incarico ben preciso e, come da
copione, a battaglia iniziata, ognùn al
fa quèl casò cal voèr ma tutti fila liscio: classico esempio di caos
ordinato all’italiana!
Al
punto blu però noi offriamo un servizio aggiuntivo: gli abbracci! Siamo o non siamo l’Abbraccio? E’ una cosa fantastica
che personalmente mi ha dato tanta gioia; io naturalmente cercavo di
abbracciare tutte le belle donne che passavano, con particolare preferenza per
quelle più morbide, ma ho scoperto che anche i maschietti gradivano i miei
abbracci!
Allego
una riflessione di Betty Botturi che
condivido in pieno: “La nostra keyword è abbraccio e ieri abbiamo potuto
sperimentarlo sul "campo". Al punto blu abbiamo ballato con le
persone e le abbiamo fermate per abbracciarle. Le mie sensazioni: molti si
stupivano di questa nostra "offerta", un contatto fisico tra persone
che non si conoscono, ad altri si illuminava il volto. Posso dirvi che la
stragrande maggioranza al nostro "un abbraccio gratis!" rispondeva
" ma è stupendo!!!!". Ho ricevuto così tanta energia dagli abbracci
di ieri che oggi sarei in grado di scalare l'Everest! Spero veramente di aver
donato oltre che a un contatto qualcosa di molto più caldo: il nostro
messaggio. Insieme si va lontano!”
L’euforia,
l’energia incontenibile dei bambini, le battaglie preliminari … a tre quarti di
gara abbiamo finito le munizioni; i bidoni del colore erano vuoti, i biberon
scarichi; ma la fantasia non ci manca ed allora giù a raccattare con le mani il
colore da terra e via a colpire i color runner fino all’ultimo passaggio.
Ero
semplicemente esausto; ho seguito la coda degli ultimi fino al punto giallo
dove ho regalato gli ultimi abbracci ai miei amici marziani e poi mi sono
avviato all’auto.
Mi sono
lavato sommariamente mani e braccia; mi sono tolto gli indumenti che sono
finiti in un sacco della monnezza; con altri tre sacchi ho coperto il mio
sedile e poi … via a casa verso una doccia ristoratrice.
Chiamo
l’ascensore ed arriva col tappetino per terra ricoperto da fogli di giornale …
Ciumbia! La Maria Grazia sa difendersi alla grande.
Alla
prossima,
Ettore “ColorMan” Compa
***
ciao, vorrei sapere se ci sono ancora delle pettorine disponibili per 7 persone
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