9 aprile 2013

7.4.2013 Milano City Marathon - MCM-MM Milano ha vinto! di A. Maltagliati

Staffetta e 2! In ogni senso, è stata la mia seconda staffetta alla MCM ed ero nel team Whirlpool “Amatori Atletica Casorate 2” e direi buonissima la seconda! Dopo il naufragio disastroso dello scorso anno l’organizzazione della Relay Marathon ha optato per una soluzione del tipo “caro staffettista la sacca è tua e te la gestisci tu”, apprezzata l’ammissione di incapacità di poterlo far bene loro stessi, son rimasti in pochi coloro che ammettono le proprie mancanze. Ho apprezzato e sono serissimo, per 2 motivi: 1 la serietà nel dire “di più non riesco aiutami ad aiutarti”, e 2 per aver creato un fantastico movimento nell’underground meneghino! Veniamo alla giornata: bellissima a cominciare dal meteo, non freddo ,  anzi nuvoloso e minaccioso di gocciolare in prima mattina, salvo poi aprirsi e bagnarci anche di un po’ di sole. La città chiusa al traffico e senza rovesci dal cielo la gestione di tutto diventa più semplice e dopo una trafficatissima e bagnatissima StraMilano
Giove pluvio ci ha graziato, thanks God! Temperatura fresca, ottima per correre, abbigliamento primaverile, leggermente coperto. Arrivo a Milano di buon ora anche se sono lo staffettista numero 4 quindi, fatti 4 conti coi 3 soci gialloneri il mio cambio deve arrivare a Pagano tra le 12:40 – 12:45, fatto sta che con sto fatto della sacca da autogestire son già lì che giro in MM alle 09:45: Molino Dorino-Cadorna-CentraleFS-Pagano-Cairoli-Cadorna-Pagano. Figata! La metro era un formicaio di runners, gente che andava e veniva in ogni dove carica di sacche da consegnare, lasciare depositare, leggevi sulle medesima sacche i vari numeri della staffetta: 2-3-4. E’ stato uno spettacolo nello spettacolo e ne do atto all’organizzazione di aver creato oltre al folklore, anche quello che loro stessi han definito sul sito ufficiale il “team building”. Mentre salivo e scendevo dai treni pensavo ai miei “soci” lassù che calcavano l’asfalto sopra la mia testa e che erano pronti di lì a poco a passarmi il testimone. Depositi sacche perfetti: personale italiano, gentile, professionale. Mi augurano anche “buona gara”, Ma siamo a Milano? Ma che bello è!
Insomma che arrivo al mio cambio ed esco a Pagano alle 11:50 e c’è un gran bel sole, ci metto un sacco a raggiungere la mia griglia 301-400, a circa 900m dalla fermata MM, ma che bello è stato vederci lì tutti pronti in attesa del proprio compagno/a, attraverso una marea festante che aspetta solo di essere lanciata verso il traguardo. Nel team Whirlpool c’è anche il mito Baldini, è lì a pochi metri da me l’immenso campione olimpico, non lo “stresso” con richieste di foto e/o autografi (non lo faccio mai con nessuno), il fatto che sia lì mi fa sentire ancora più entusiasta di esserci in mezzo ad una Milano pazzesca. Il suo quartetto è di quelli fortissimi e infatti appena dopo le 12 arriva il suo cambio Goffi, e via…sono quarti in classifica, ma conta niente oggi si corre per beneficenza infatti i 4 poi si aspetteranno a 100 dall’arrivo e insieme taglieranno il traguardo! Che sport la corsa! Grandissimi, campioni oggi più che mai. Torniamo sulla terra parliamo di noi della AAC-2, caccio quattro balle con gli altri Whirlpool, salutiamo e incitiamo i maratoneti delle retrovie e puntuale come da previsione alle 12:42 arriva il mio cambio, metto il chip al polso, start sul Garmin e via. Sono gasatissimo per 2 motivi: 1 ho corso male un 3000 in pista mercoledì e ho voglia di rifarmi e 2 troppo bella la giornata per non entusiasmarsi e avere voglia di correre forte. Parto su un buon ritmo senza riscaldamento, sono dentro un fiume in piena che viaggia a diverse velocità nel cuore di Milano verso il traguardo, maratoneti e staffettisti, non so quanta gente supero, qualcuno lo incito in particolare gli amici dell’Abbraccio. Arrivo sul Sempione (che di solito soffro) che mi sento volare, Linus mi taglia la strada in bici, machissene (come dicono i giovani) io lo saluto, là in fondo l’arco della Pace e dietro vedo la torre del Castello e penso “là davanti l’arrivo”, le gambe giran da sole, arrivo all’ultimo Km e vorrei spingere di più se possibile, ma non è per niente facile e non per la fatica, che anzi non sento per nulla, ma perché incontro un sacco di amici, mi saluta il Michi (presidente Romanini), dopo l curva il Capassoversionemaratona  e poi mi sento chiamare ed incitare, sono i miei soci della AAC-2 gli sorrido batto la mano sul cuore, sto volando, do il 5 agli spettatori, il traguardo! Faccio il segno della croce. Thanks God! Che figata, che corsa, che giornata! C’è pure il thè caldo al ristoro, non ci credo ancora adesso! Recupero la sacca e mi dicono anche “buona giornata”! Tutto perfetto, oggi. Mi cambio e poi vado verso i miei soci, spero di vederli nel casino generale, li trovo e consegno loro le meritate medaglie che mi erano state date all’arrivo, siamo tutti soddisfatti riprendiamo la metro verso il parcheggio auto Cadorna-Lampugnano, li saluto loro scendono lì, io a  Molino Dorino.
Riprendo l’auto e torno a casa pensando alla fortuna che ho, sono un runner e oggi a Milano (la mia grande Milano che amo) è stata festa, è stato correre insieme, tutti: staffettisti, maratoneti: solidarietà, campioni, tapascioni, la città stessa. Parafrasando Massimo il gladiatore oggi di sicuro: Milano ha vinto!
Andrea Maltagliati
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