18 gennaio 2013

VORREI – Considerazioni sparse dopo “Polifonia” alla Barona di F. Leonardi

Vorrei  essere in grado di giocare con i bambini come Angie , Francesca o Rossella: ci vuole fantasia e maturità per dimenticarsi di essere adulti . Un dono raro che per fortuna qualcuno in casa ha al posto mio.
Vorrei  saper suonare una strumento come i ragazzi di PEPITA, bravissimi e commoventi. Avrei voluto farlo alla loro età ma un orecchio duro come il marmo - e anche poca applicazione-  me lo ha impedito. Peccato non aver potuto seguire tutto il concerto.
Vorrei poter avere la grazia di Sofia quando balla la Zumba, per poter incantare muovendosi come lei ha fatto con noi.
Vorrei avere la capacità organizzativa e la verve di Fabrizio, grazie al quale
questa “gioiosa macchina da guerra” non avrebbe mai potuto mettersi in moto, e senza il quale non avrei potuto conoscere tante persone stupende.
Vorrei avere gli addominali di Ylenia, che per me sono un ricordo lontano e inarrivabile . Vorrei portarli con la stessa eleganza, ma questo sarebbe comunque impossibile.
Vorrei avere la calligrafia di Claudia Popi; spero che per questa dote non le rimanga appiccicato per sempre il compito di compilare le ricevute di donazione.
Vorrei saper fotografare come Antonio o Giovanna. Perché la tecnica serve ma se non hai sensibilità la luce può essere solo fredda.
Vorrei non dimenticare nessuno scrivendo questa nota, ma so che lo farò, e me ne scuso. Del resto, sono solo considerazioni sparse.
Vorrei soprattutto che certe cose non succedessero. Ma ho vissuto abbastanza per sapere che invece il destino ha in sorte oltre alle cose belle, anche delle prove dure da superare che “non ci scegliamo ma dalle quali non è ammesso ritirarsi”. Per ultimo quindi,  mi lascio il desiderio più grande:  vorrei vederti di nuovo presto con noi, Amico mio Andrea.
Franco Leonardi
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