6 agosto 2012

5 ago 2012 Pieve Vergonte (VB) – il mio 2° TerraAcquaCielo Wild Trail...di C. Garberi

“... finché questo cuore non creperà 
    di ruggine, di botte o di età...”  (L.Ligabue, Urlando Contro il Cielo)
Ebbene l’ho rifatta! Ma si sa, errare è umano...perseverare è diabolico!
Ed anche quest’anno il Diavolo ha preso le sembianze solo apparentemente miti di Livio Tretto che, con l’A.S.D. Castiglione Ossola, ha chiamato a raccolta il popolo del trail per la IIa edizione della TerraAcquaCielo.
Partenza alle 6 del mattino dal campo sportivo di Pieve Vergonte, alla luce di un bengala sparato al termine della commossa e sentita commemorazione dell’amico “Piazza”, recentemente scomparso e che oggi ci accompagna, correndo sui sentieri del Cielo.
Un’omerica “Aurora dita di Rosa” sembra presagire ad una bella giornata, dopo le piogge delle ore precedenti. La prima parte del percorso ricalca fedelmente quella dell’anno precedente, che la fatica e la pioggia hanno impresso
indelebilmente nella mia memoria; quest’anno però la mulattiera sino a Cimamulera mi sembra meno ripida, così come meno erta è la salita sino a Pizzo Castello; addirittura piacevoli la corsa sul crinale sino all’Alpe Colma di Castiglione e la discesa in pineta sino al “cancello” nella frazione Vigino di Molini, dove il percorso fin lì comune dei due tracciati Short e Wild della gara si separa.
A questo punto una persona saggia...o semplicemente sana di mente...avrebbe accolto il suggerimento del proprio Angelo Custode, apparso sotto le sembianze della fotografa Gilda: “Stai andando bene...perché non fai la corta?”
Ma si sa, il Diavolo è tentatore e la superbia è uno dei 7 vizi capitali che affliggono l’uomo, così decido di proseguire per la “lunga”; attenuante del mio peccato la curiosità di percorrere quella parte del tracciato descritta come più bella e wild, lo scorso anno interdettaci dal maltempo.
Attraverso quindi il ponte sul torrente Anza e mi inerpico nella selvaggia Val Segnara; da qui in avanti il paesaggio, più che un paventato “lasciate ogni speranza o voi che entrate” di dantesca memoria, ricorda le bellezze mozzafiato del capolavoro di Sean Penn Into te Wild (...che forse è stato girato qui, non in Alaska!).
Purtroppo l’idillio con la natura è presto spezzato dal Diavolo, che si prende il mio già malandato ginocchio destro, trafiggendolo col suo forcone infuocato; non pago della sofferenza inflittami, il Demonio scatena un temporale che mi accompagna in quota nella salita sino all’Alpe Pianale, trasformando ogni piccolo rigagnolo da guadare in un tumultuoso torrente.

Per proseguire sono costretto a raccogliere nel bosco due bastoni, rudimentali appoggi che mi consentono però di arrancare in salita ed affrontare le discese con la velocità di un bradipo...zoppo.
Rispunta il sole; mi asciuga ed illumina la vallata che porta all’Alpe Lago: l’abbondanza di piante di mirtilli cariche di frutti, i rododendri e le eriche fiorite lasciano pensare che gli ultimi esseri umani passati di qui siano stati i Partigiani del Comandante Beltrami, quasi 70 anni or sono!
Il cielo si oscura di nuovo; non so come, riesco a raggiungere il Lago di Ravinella che però neppure riesco a vedere, tanto è nascosto dalle nuvole. Proseguo il cammino ed il Sentiero Beltrami si trasforma fino all’Alpe Bongiol in una personale Via Crucis in discesa, costellata di numerose cadute; non bastasse, un altro violento temporale mi accompagna sino all’Alpe Orcocco.
Ancora un po’ di sole e  finalmente arrivo all’Alpe Castello; sono stremato, ma la cordialità e le attenzioni dei volontari, che mi offrono anche un caffè caldo, mi rinfrancano. Vengo raggiunto dal modenese Alfredo, come me “guardiano delle retrovie”; proseguo con lui una discesa fino ad allora solitaria e sofferta; chiacchierando sulle rispettive esperienze nei trail, il tempo e i Km passano (quasi) velocemente.
Siamo a Megolo: la strada è ormai piana e asfaltata fino all’arrivo, sono circa 4 Km;  li corriamo tutti a perdifiato (...o come se ancora ne avessimo!) tagliando il traguardo insieme, non ultimi, in 13.03.25.
Sotto gli sguardi esterrefatti di Gabriella, Gilda, Marco, Livio...e di tutti quelli che hanno avuto la pazienza di attendermi...agito i  miei 2 bastoni, che ho portato fino a valle come ex voto a S. Bernardo da Mentone, patrono degli alpinisti,.
E’ finita anche questa avventura; dopo la TAC 2012 ho maturato 3 buoni propositi per il futuro, all'insegna del "Never a failure. Always a lesson":
1) fare una RMN al ginocchio (...se proprio non mi passa il dolore)                                                  
2) starmene tranquillo x un po' (...già disatteso: il 16.08 risulto iscritto "d'ufficio" alla Baceno-Devero-Crampiolo)                                                                                                                            
3) usare i bastoncini almeno negli ultra-trail (...forse)
Un ultimo pensiero va al Diavolo tentatore Livio Tretto: organizza pure una TAC 2013 e l’anima non te la vendo...te la regalo!
Buone corse a tutti!
Cesare Garberi
>>>il comunicato e le classifiche
***

1 commento:

  1. Grazie!!! regalo molto gradito;-) in bocca al lupo per le tue prossime.
    Livio

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