La mia strada verso…
Ogni
volta che il Capitano parla, il mio cervello inizia a girare, le rotelline
piano piano si mettono in movimento, sempre più rapide. Avevo in mente altro
per la missione di carnevale, avevo in mente ciò che poi ho solo rimandato di
un mese, il 24 marzo farò ciò che ho progettato, qualunque sia il tema della
missione, e lui lo sa già… uomo avvisato…
…Quando
ha detto “musica”, quando ha detto “orchestra”, io l’ho vista! Ho visto
strumenti sorridenti ballare e agitarsi, ho visto graziose fanciulle che si
ornano di violini come fossero cappellini retrò, ho visto simpatiche
percussioni che baldanzose agitano il loro larghi “deretanoni” sonanti,
percuotendoli con mazze colorate… e un ragazzone che finge di essere un fiero pianoforte,
tutto compreso dal suo ruolo… e un violoncello, dolce di sorrisi e d’occhi, la
vedevo già… pur non sapendo chi sarebbe stata…
Insomma,
avevo le idee molto chiare sul cosa, ma fumosissime sul come. Quali materiali?
Quanto tempo dedicare? Quanto dettagliati? Ma soprattutto, come si rende
indossabile uno strumento, perché ci si possa anche correre? Risposta: con la
gomma piuma. Primo passo: dove si compra la gomma piuma? Visto che è il
materiale più leggero e duttile che esista per fare qualcosa che deve “star su
da solo” ma potersi anche piegare senza rompersi… così sono andata dal mio spacciatore
abituale di tessuti e lì, in un grande cesto, ecco la mia felicità… quel giorno
scrissi sul mio diario di FB qualcosa sul mio spacciatore di sogni… avevo
appena comperato la materia prima… per violini e pianoforte e violoncello e
arpa. E poi? Restavano le percussioni…
Mi ci
voleva un’ideona e, una sera a cena, il mio eterno Capitano pronuncia la
parolina magica: hula hop… e così sia…
Dove si
comprano gli hula hop? Facile! Adorato Web che rispondi a tutte le mie domande,
basta chiederti nel modo giusto e offri ventagli di opzioni, chissà se ti
chiedessi di me? Cosa mi risponderesti ;)
Così ho
cercato le immagini degli strumenti, per essere il più possibile fedele alla
realtà, pur conservando il tono di “cartone animato” che curo con attenzione,
perché ogni missione è uno spettacolo che va in scena, ormai, e per me è un
film d’animazione. Santo web mi ha fornito anche questo… stampe, fotocopie
ingrandite a dimensione quasi reale, per i violini, il resto, a mano libera…
Ma i
timpani? Le percussioni? Sapevo già chi poteva farlo con il giusto aplomb:
Ettorone-tamburone-Compareli ha le physique du rôle , ma
in orchestra ci sono almeno tre elementi… certi dettagli vanno accantonati,
finché le risposte non arrivano da sole.
Dieci
giorni prima della missione, avevo quasi tutto ciò che mi serviva, così ho
iniziato con i violini, ero partita dicendo: ”sarà uno solo e sarà perfetto in
ogni dettaglio”, ma poi ho avuto in mano l’elenco dei partecipanti “zoccoli
duri” e dai nomi, ho visto che tante di quelle amiche avrebbero potuto far
brillare l’orchestra dei loro sorrisi, ornati di violini, così, se uno era
promesso per affinità onomastica, di certo ne avevo almeno altri dieci da
offrire ad altrettante violiniste… e così è stato. Uno a uno sono usciti dalla
gomma piuma, e mi son saltati in mano, la forma sensuale, gioiosi di voglia di
farsi notare.
Un’altra
informazione da chiarire: come si incolla la gomma piuma in maniera efficace ed
eterna? E via di web, a’ nata vota… e così, un bel giro di shopping per tre
diversi tipi di colla, ma ce n’è solo una che va benissimo, il Vinavil…
profumato gioco di altri tempi.
Così
ogni violino ha avuto il suo manico, e l’enciclopedia ha acquisito il giusto
“peso” nella bisogna.
È
venuto il momento dell’arpa, la più complessa, perché deve “star su” essere
leggera, sembrare davvero un’arpa, avere le corde, e possibilmente essere
indossabile, ancora incerta su chi sarà l’arpa, la disegno, con una foto sotto
gli occhi, e cerco di mantenere le proporzioni di quel scendere giù e risalire
su vertiginoso. Chiedo a Luca un parere, sembra un’arpa, aggiudicata. Vorrei
darle davvero la forma giusta, l’arpa è larga nel punto che appoggia al
musicista… chissà come farò?
Così
prendono forma piano piano anche il pianoforte: ”Marino mandami la tua
circonferenza toracica” (si perché anche per il pianoforte, avevo già
l’interprete ideale: il grande Marinz), e così anche il piano salta su e mi
sorride, pronto per essere colorato e incollato.
Come si
colora in modo efficace la gomma piuma? Azz! Vernice spray… altro giro di
shopping…
I
giorni passano, le puntate dallo spacciatore di sogni si susseguono, le compere
al reparto bricolage sono appuntamento fisso ormai, ogni giorno un pezzettino,
elastici, fettucce, doppia razione di vernice spray (e meno male perché anche
così, era al limite), doppio giro di gomma piuma, mica che resto senza il
venerdì sera…
Quel
venerdì arriva… anzi già il giovedì, la casa è un disastro inabitabile, io e
Luca siamo confinati a ruoli di comprimari, ove strumenti, tessuti, cerchi,
colle e vernici la fanno da padrone. Un passettino alla volta tutto prende la
sua forma, tutto assume colore, venerdì esco presto dall’ufficio e dopo
l’ennesimo giro di acquisti, mi fiondo a casa, e il mio aiutante nonché figlio
è incaricato di fare le mazze, che fa benissimo direi, grazie Luca (Paolo?).
Ancora ho sul balcone (terrazzino minimo) il cellophane che ha riparato i muri
dallo spruzzo marrone, nero e oro, e non è che sia andato via neppure del tutto
l’odore.
Arrivo a sera e ho dodici violini, uno ha poco colore, come
un soldatino di piombo rimasto con una gamba sola, per mancanza di materia
prima, lui è pallido, ma fiero, e lo indosserà una ragazza bellissima, a
sorpresa, ne ho uno in più, e lei sarà senza strumento.
Il
violoncello languido giace in attesa dei suoi nastrini, l’arpa è indietro, le
manca tutto… ho deciso di prendermi l’incombenza dello strumento che rischia di
essere il più brutto, sarò io l’arpa, lo so da un po’, così se viene male,
saran solo affari miei. La sera prima, giovedì, con il sottofondo del Dottor
Zivago avevo incollato il piano, che ora attende il suo turno di belletto, nero
sarai, la tastiera è lì, che sta su per miracolo… Marino sii gentile con questo
pianoforte, che più che forte è contro ogni legge della fisica, se sta insieme.
Le
borse capienti accolgono tutto, uno pezzo alla volta, i tamburi sono i più
facili, e venerdì notte, con “Il postino” a farmi compagnia, li monto a uno a
uno, sperando che tengano un’ora di corsa, come vorrei che i miei folletti
fossero qui ad aiutarmi, come vorrei che di nuovo il tempo si dilatasse,
stavolta non accade, tiranno mi insegue… mentre gli occhi si fanno pesanti.
Così è
stato, fino alle tre e mezzo del mattino, sapendo che il mio Capitano stava
facendo lo stesso o analogo lavoro, da qualche parte…
Così ho
percorso questo cammino, un passettino dopo l’altro, sulla mia strada verso… un
futuro diverso.
L’ho
fatto per amore, come sempre, e spero si sia visto.
Lamisangeles
***
"simpatiche percussioni che baldanzose agitano il loro larghi “deretanoni” sonanti"
RispondiEliminaimmagine "inquietante che mi ne ha ricordato una analoga dell'inferno dantesco: "ed elli avea del cul fatto trombetta"
lamisangelese SEI UN AMORE !!!