Ho appena
finito la mia 5a maratona e, steso a terra esausto, ripercorro mentalmente gli
ultimi 500 metri di gara percorsi tra due ali di folla.
No, non sono
arrivato tra i primi ma solo 1314esimo, più o meno a metà classifica, ma il
tifo è stato lo stesso sorprendente.
Se non ci
fosse stato il pubblico a motivarmi e a spingermi fino all'arrivo probabilmente
avrei mollato e non avrei abbassato di due minuti il mio personale, stabilito
un mese fa alla maratona del lago Maggiore. Ero indeciso se partecipare a
questa maratona perché pensavo che non ci sarebbe stato il supporto psicologico
e l'incitamento del pubblico, ma mi sbagliavo. I torinesi sono stati molto
vicini ai concorrenti sia alla partenza, sia durante l'attraversamento dei
paesi della cintura torinese. Non ci hanno abbandonati nemmeno durante il lungo
e massacrante rettilineo finale di corso Francia e all'arrivo c'è stata
un'accoglienza strepitosa e un impatto scenografico incredibile.
Veramente
pochi i punti negativi: il ritiro del pettorale il giorno precedente alla gara,
la mancanza di informazioni riguardo i parcheggi sul sito della manifestazione,
la partenza un po' stretta e pericolosa, gli spogliatoi piccoli, il pasta-party
organizzato la sera invece che subito dopo la gara.
Sono invece
moltissimi gli aspetti positivi: la partecipazione del pubblico, gli spugnaggi
e i ristori perfetti (a livello di qualità, quantità, logistica, dislocazione e
assistenza dei volontari), il percorso interamente chiuso al traffico e con un
altimetria che favorisce il rush finale in progressione, l'organizzazione
efficiente, un arrivo spettacolare, il ristoro finale abbondante, le coperte
tecniche per tutti i finisher all'arrivo, il clima perfetto per correre una
maratona (5/6°C alla partenza con leggera nebbia, 12/14° soleggiato
all'arrivo).
Tornando
alla mia gara che dire... ho rischiato troppo nella prima parte correndo dieci
secondi sotto il ritmo gara preparato in allenamento e puntualmente ne ho
pagato le conseguenze al trentacinquesimo chilometro. D'altronde, avendo già
abbassato il mio personale di 7 minuti nell'ultima maratona, volevo provare a
fare il botto, ma come insegnano tutti gli allenatori, abbassare di 5" il
ritmo gara previsto è già un rischio, di 10" è un suicidio.
Comunque
come sempre devo ringraziare il mio amico e vicino di casa Luca, che oltre ad
avermi iniziato alla corsa mi ha fatto da maestro trasferendomi tutta la sua
esperienza accumulata in 17 maratone in giro per il mondo e che mi ha fatto da
freno fino alla mezza tentando di non farmi andare troppo veloce.
Il percorso
è scorrevole fino al 25° chilometro ed è facile lasciarsi trasportare
dall'entusiasmo e lasciar correre troppo la gamba. Purtroppo poi ci sono due
salite massacranti seguite da una discesa che aiuta a recuperare come fiato ed
energie ma affatica e traumatizza ulteriormente le gambe già provate da 30 km
di corsa. Si arriva così al lunghissimo rettilineo di corso Francia abbastanza
stanchi di gambe, ma per fortuna a questo punto interviene l'incitamento del
pubblico che riesce a farti portare a termine la gara. I riscontri cronometrici
dimostrano la mia tattica avventata: 50'04" al decimo, 1.46' alla mezza, 2.33' ai trenta chilometri e 3.39'26"
all'arrivo. Una condotta di gara più costante mi avrebbe probabilmente permesso
di abbassare di qualche minuto il tempo finale. La maratona è una gara che si
fa con la testa, non solo intesa come forza di volontà, ma soprattutto come
capacità ragionata di gestire lo sforzo fisico. Alla fine comunque io e i miei
compagni di viaggio siamo rimasti tutti
soddisfatti o quasi. Io ho abbassato il personale, Luca ha finito la maratona
in 3.41' nonostante la scarsa preparazione dovuta agli infortuni, Paolo ha
strappato un ottimo 3.31' (lui che ha un PB di 2.55') alla faccia dei suoi
tendini doloranti e Antonio ha fatto delle bellissime foto alla partenza e
all'arrivo. Solo Francesco è rimasto un po' deluso nonostante un bel 3.09' perché
sperava di scendere sotto il muro delle tre ore.... ah, dimenticavo, Massimo ha
fatto il suo personale in 3.51' nonostante una fermata ai "box" di
oltre tre minuti per "alleggerirsi" un po'!!!
Che dire, mi
sa che l'anno prossimo ci torno...
Carlo De Amici
***
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