16 novembre 2011

13 Nov 2011 - TURIN MARATHON di C. De Amici


Ho appena finito la mia 5a maratona e, steso a terra esausto, ripercorro mentalmente gli ultimi 500 metri di gara percorsi tra due ali di folla.
No, non sono arrivato tra i primi ma solo 1314esimo, più o meno a metà classifica, ma il tifo è stato lo stesso sorprendente.
Se non ci fosse stato il pubblico a motivarmi e a spingermi fino all'arrivo probabilmente avrei mollato e non avrei abbassato di due minuti il mio personale, stabilito un mese fa alla maratona del lago Maggiore. Ero indeciso se partecipare a questa maratona perché pensavo che non ci sarebbe stato il supporto psicologico e l'incitamento del pubblico, ma mi sbagliavo. I torinesi sono stati molto vicini ai concorrenti sia alla partenza, sia durante l'attraversamento dei paesi della cintura torinese. Non ci hanno abbandonati nemmeno durante il lungo e massacrante rettilineo finale di corso Francia e all'arrivo c'è stata un'accoglienza strepitosa e un impatto scenografico incredibile.
Veramente pochi i punti negativi: il ritiro del pettorale il giorno precedente alla gara, la mancanza di informazioni riguardo i parcheggi sul sito della manifestazione, la partenza un po' stretta e pericolosa, gli spogliatoi piccoli, il pasta-party organizzato la sera invece che subito dopo la gara.
Sono invece moltissimi gli aspetti positivi: la partecipazione del pubblico, gli spugnaggi e i ristori perfetti (a livello di qualità, quantità, logistica, dislocazione e assistenza dei volontari), il percorso interamente chiuso al traffico e con un altimetria che favorisce il rush finale in progressione, l'organizzazione efficiente, un arrivo spettacolare, il ristoro finale abbondante, le coperte tecniche per tutti i finisher all'arrivo, il clima perfetto per correre una maratona (5/6°C alla partenza con leggera nebbia, 12/14° soleggiato all'arrivo).
Tornando alla mia gara che dire... ho rischiato troppo nella prima parte correndo dieci secondi sotto il ritmo gara preparato in allenamento e puntualmente ne ho pagato le conseguenze al trentacinquesimo chilometro. D'altronde, avendo già abbassato il mio personale di 7 minuti nell'ultima maratona, volevo provare a fare il botto, ma come insegnano tutti gli allenatori, abbassare di 5" il ritmo gara previsto è già un rischio, di 10" è un suicidio.
Comunque come sempre devo ringraziare il mio amico e vicino di casa Luca, che oltre ad avermi iniziato alla corsa mi ha fatto da maestro trasferendomi tutta la sua esperienza accumulata in 17 maratone in giro per il mondo e che mi ha fatto da freno fino alla mezza tentando di non farmi andare troppo veloce.
Il percorso è scorrevole fino al 25° chilometro ed è facile lasciarsi trasportare dall'entusiasmo e lasciar correre troppo la gamba. Purtroppo poi ci sono due salite massacranti seguite da una discesa che aiuta a recuperare come fiato ed energie ma affatica e traumatizza ulteriormente le gambe già provate da 30 km di corsa. Si arriva così al lunghissimo rettilineo di corso Francia abbastanza stanchi di gambe, ma per fortuna a questo punto interviene l'incitamento del pubblico che riesce a farti portare a termine la gara. I riscontri cronometrici dimostrano la mia tattica avventata: 50'04" al decimo, 1.46' alla mezza,  2.33' ai trenta chilometri e 3.39'26" all'arrivo. Una condotta di gara più costante mi avrebbe probabilmente permesso di abbassare di qualche minuto il tempo finale. La maratona è una gara che si fa con la testa, non solo intesa come forza di volontà, ma soprattutto come capacità ragionata di gestire lo sforzo fisico. Alla fine comunque io e i miei compagni di viaggio  siamo rimasti tutti soddisfatti o quasi. Io ho abbassato il personale, Luca ha finito la maratona in 3.41' nonostante la scarsa preparazione dovuta agli infortuni, Paolo ha strappato un ottimo 3.31' (lui che ha un PB di 2.55') alla faccia dei suoi tendini doloranti e Antonio ha fatto delle bellissime foto alla partenza e all'arrivo. Solo Francesco è rimasto un po' deluso nonostante un bel 3.09' perché sperava di scendere sotto il muro delle tre ore.... ah, dimenticavo, Massimo ha fatto il suo personale in 3.51' nonostante una fermata ai "box" di oltre tre minuti per "alleggerirsi" un po'!!!
Che dire, mi sa che l'anno prossimo ci torno...
Carlo De Amici
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