1 dicembre 2014

30 Nov 2014, Trino - Terre d'Acqua - Acqua e sofferenza, di G. Colombo

[ FOTO ] - Dopo il "non classificato" della Mezza delle Groane, deciso a non far comparire lo zero sotto la casella mezze maratone concluse, decido di iscrivermi alla Mezza Maratona Terre d'Acqua, in quel di Trino Vercellese. Gli allenamenti delle settimane precedenti mi avevano fatto ben sperare, non certo le previsioni meteo. In autostrada piove poco e così arrivo a Trino tranquillo: e la prima faccia amica è quella dell'immancabile Antonio "Poncho" Capasso, già bardato in previsione di un aumento delle precipitazioni.
Ritiro pettorale comodo e veloce, così mi avvio verso la palestra dove mi cambio e lascio la borsa. Inizio il riscaldamento sotto una leggera
e non fastidiosa pioviggine, poi guardo l'arrivo degli handbikers. E infine tocca a me e agli altri 800 circa podisti iscritti a questi 21097 mt.
Partenza con qualche minuto di ritardo. È una mezza fuori regione e quindi i podisti piemontesi la fanno da padrone. Dopo pochi metri un simpatico runner torinese chiede a voce alta (e con spiccato accento della Mole): "Manca molto?", suscitando l'ilarità degli altri podisti che lo circondano.
Usciamo subito dal centro abitato e cominciamo a seguire una strada asfaltata completamente chiusa al traffico, tra campi e fattorie. I primi 10 km li faccio bene, aumentando il ritmo dopo i primi 5 km. Rimonto qualche podista e comincio a pensare positivo.
Ma, ecco che verso il 13-14esimo km ho un rallentamento. Provo a dare la colpa al freddo e cerco di riprendere un passo svelto, ma il responso del passo al 15 km è una mazzata al morale: 5:30/km, più di 20'/ al km sulla tabella di marcia. Comincia la sofferenza e, ovviamente ( all'anima de li mortacci di Giove Pluvio), comincia a piovere più forte. Negli ultimi 5 km il passo diventa più lento, 5'55, anche 6' al km, ma questa volta voglio almeno tagliare il traguardo. Mi rimontano in tanti, mi cade il pettorale, il morale è abbondantemente sotto la suola delle scarpe ma vado avanti, complice anche il fatto che negli ultimi 2 km c'è un po' di discesa. Taglio il traguardo con un tempo intorno all'ora e cinquantacinque minuti; con le energie al lumicino e una gran voglia di mangiare.
Il ristoro al mercato interno è agevole e ben fornito, e mi calma la fame per un po'. Incontro Carlo Bellan, il padre di Valeria, una dei "fenomeni" della San Marco. Mi conforta con parole di incoraggiamento e ne approfitto per ringraziarlo qui.
Rientro in palestra, mi cambio, provo pure la doccia (appena appena tiepida) e torno a casa anche stavolta un po' scornato. Il mio 2014 di podista termina qui, con molti chiaroscuri, ma con 1600 km corsi dall'inizio dell'anno.
Certo che una soddisfazione ogni tanto...
Buone corse a tutti come sempre
Gianni Colombo

2 commenti:

  1. hai avuto un anno fantastico, altro che chiaroscuri !

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  2. Grazie Francesco, ma parlavo di risultati. Comunque hai ragione: il fatto di aver fatto così tanti km senza infortuni è già una bella fortuna. Però mi piacerebbe almeno una volta tagliare il traguardo di una 21097 mt con un sorriso stampato in faccia per la soddisfazione, tutto qui. Non mi capita da troppo tempo, e gli anni passano...

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