24 settembre 2010

MILANO RUN 5.30 – Una giornata storica - FOTO

 
Ho immortalato una giornata storica!
[ FOTO ] - Alle 4.00 percorrevo l’autostrada dei Laghi (deserta!) per raggiungere Milano, alle 5.30 rincorrevo nel buio una moltitudine di podisti vocianti e felici che correvano per le vie del centro; Avrei abbandonato volentieri le fotocamere per unirmi a loro! Alle 7.30 ero di nuovo a Busto e poco dopo già alle prese con le mie attività di pensionato impegnato. E’ stata una semi-notte ed una mattinata unica e piacevole, tanto a dormire c’è sempre tempo!
In Piazza Duomo, ho atteso insieme ad un sorridente Vigile della Polizia Locale (che sospirando mi ha guardato e: “fosse sempre così!) il passaggio dei primi ma non sono riuscito a “prenderli”, troppo veloci e man mano di tutti gli altri. Il flash scattava a ripetizione ma chi voleva la certezza del ricordo si fermava! Antonio- Antonio, fammi la foto con il mio papà. Anche a me! Anche a me tanto che fretta c’è! Avevo la coda ………..!
Sorrisi, saluti, volti felici come di chi aveva commesso una “trasgressione” mai pensata prima. Tanti amici milanesi e varesotti e tanti da chissà dove! Tanti volti noti ed altri mai visti, i “caciaroni” di Podisti da Marte non potevi non vederli. Mezz’ora o poco più ed è tutto finito ai banchetti del ristoro. Lì c’era anche la mia socia Mara con il suo enorme pancione: ma tu hai corso? Certo- E non era la sola, più in là spiccava un altro pancione di ugual misura!
Il volti stanchi di Sabrina e Sergio sprizzavano gioia insieme al volto quanto mai  "umano” del "mattatore marziano” Fabrizio.
I milanesi dormienti non si sono accorti di nulla, forse lo leggeranno domani sui giornali (sic) e forse la prossima volta saremo duemila o forse più!
Antonio Capasso
Sei grande Antò, anche alle 5.30!
Siamo dei pazzi. Su questo non ci sono dubbi. Ma non riusciranno a metterci tutti dentro….
Stamattina l’atmosfera milanese era surreale, più di mille magliette arancioni dominavano il centro della città.
Sono uscito dall’ufficio poco dopo l’una di notte, un bel riposino di poco più di un’ora e poi via. Appuntamento con Ivan e Sandro.
Ci eravamo detti, “ragazzi di vediamo in via Dante alle 5.10 circa”…. Sembrava facile, tutti dello stesso colore e tutti assatanati per partire. Un impresa ritrovarci.
Ma qui entra in scena il mitico folletto Antonio, trovato te ho ritrovati i miei due amici di avventura.
Scusami, stamattina ero leggermente ancora di più “ritardato”, quando mi hai detto che ti mancava un trespolo per fotografare dall’alto, che fesso Antò che sono stato, avrei potuto prenderti sulle spalle….
Le sensazioni sulla corsa sono state stupende. Nel deserto di una Milano silenziosa, con l’unico rumore quello del calpestio sull’asfalto come un percussione magica, indescrivibile…
Vorrei ringraziare gli organizzatori che hanno avuto il coraggio di proporre in una città così razionale come la “nostra” un evento del genere, ai vigili che con pazienza ci hanno supportato e a te Antò che ci fai sorridere ogni volta che t’incontriamo.
Volevo, invece, al contrario, consigliare a quei pochi “furbetti” – voglio essere buono… – che hanno avuto il coraggio di tagliare e rubare poche centinaia di metri, anche per una corsa come questa, la prossima volta, statevene a casa. Non mancherete a nessuno di noi.
Nicola Dentice

1 commento:

  1. E perbacco: le cose strane vanno vissute dal di dentro e così all'ultimo momento ho deciso di aggregarmi ai pazzi della mattina presto per andare più che altro a curiosare in cosa consistesse questa Milano 5,30RUN. Inizialmente volevo solo fotografare l'evento e riderci su nel vedere tutti questi sgambettanti corsettari mattutini cimentarsi, ancora nell'ombra della notte, in una gara che va al di fuori delle regole ma ben presto ho capito che anch'io dovevo esserci e meno male che "involontariamente" la borsa degli attrezzi me la sono portata e così mi preparo e via con gli altri. Divertimento assoluto, fascino speciale che credo abbia avvolto tutti e alla fine posso dire che se non partivo di certo me ne sarei pentito. Toccata e fuga iniziata alle 4 e già alle 6,40 ero di nuovo sotto le coperte... quasi fosse un sogno. Al mattino, portando i figli a scuola, ho incontrato una nota collega di tante avventure podistiche anche lei con noi per le vie di Milano: "Come sei mattiniero oggi" mi dice sorridendo. "Beh - rispondo io - sai, stanotte è stata una di quelle nottate un po' insonni e ho deciso di alzarmi un po' prima". Già...
    Ciaociao.
    ...Enrico.

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