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25 luglio 2015

Busto Arsizio, 25 luglio 2015 - Insieme sotto "L'Albero di Willy"

Busto Arsizio, 25 luglio 2015 - Oggi al parchetto di via dei Sassi abbiano ricordato Gianni Cantù, per gli amici Willy, sotto l'ombra di  un pino da lui piantato qualche anno prima che ci lasciasse per un male incurabile.
E' bella la storia di quel pino: Gianni aveva in casa quel pino da anni ma ormai era cresciuto tanto che la cima toccava  il soffitto così decise che il posto migliore dove collocarlo era il parchetto dove andava ad  allenarsi con gli amici.  Quel giorno  Insieme a Gianni cercammo il posto più adatto dove trapiantarlo ed è lì ancora che cresce alto e rigoglioso; d'allora fu... ed è "L'Albero di Willy". Ad esso abbiamo sempre dedicato un'attenzione particolare, proteggendolo dall'esuberanza dei ragazzini che spesso ci giocavano sotto. Quando Willy morì portammo a conoscenza della sua società podistica, Podismo e Cazzeggio, l'esistenza di quell'albero piantato anni addietro. Oggi in tanti abbiamo ricordato e festeggiato l'amico e socio Gianni Cantù, scoprendo una targa posta dalla sua società sotto  "LAlbero di Willy".

12 novembre 2013

La maratonina di Busto Arsizio vista da un non bustocco, di A. Capasso

[ FOTO ] - Era l’autunno del 2000 quando scoprii che a Busto Arsizio si correva una “maratonina”,  mi ero trasferito, proveniente dalla grande Milano,  in questa cittadina  da qualche mese. Quella  domenica mattina di novembre ero uscito da casa per andar a far chissà cosa quando a pochi metri dalla mia abitazione vidi un affollamento di auto e persone ferme ad un incrocio  stradale. Incuriosito, mi fermai ad osservare la scena: auto strombazzanti (i clacson sembravano aver vita propria) autisti inferociti e sbavanti,  ragazzi in una tuta blu e bandierina rossa in mano che  “cercavano“ con molto coraggio, devo dire, di “tenere” l’incrocio  bloccando la ferraglia rombista. Pioveva, ricordo, anche in quel lontano autunno e quasi disorientato da quella

28 marzo 2011

27.03.2011 - STRAMILANO - MICHELA - GLI AMICI

La casa fatta di acqua
Da ormai più di un anno la fontana di Piazza Castello a Milano è sinonimo di gioia, corse, amici e persino casa.
Quando con i Marziani ci troviamo per le nostre missioni, alla fontana, che ormai è nostra e potrebbero tranquillamente intitolarci (!), è come tornare da ogni luogo, da ogni distanza, al nido. Non so se altri condividono questa sensazione, ma quel luogo, riempito di colorati podisti, equivale al concetto affettivo di casa, di luogo dove tornare dopo viaggi e avventure, per condividere e convivere.
Ieri, in occasione della 40a Stramilano, alcune marziane e molte altre podiste, si sono riunite per ricordare con la loro corsa, indossando una canotta violetta, una ragazza che non c’è più, una podista d’eccellenza, una di noi: Michela Rossi.
Non voglio parlare di lei, voglio solo dire che anche in questa occasione la fontana di piazza Castello è stata di nuovo casa, muri d’acqua si innalzano a racchiudere tutto questo amore, questa gioia, questo vivere positivo, questo condividere, questo essere un gruppo e parte di qualcosa. Ed essere tutte noi, ciascuna a modo suo, quel “qualcosa”.
Michela diceva che correva perché era una podista, e noi ci siamo chieste cosa volesse dire. Per me vuol dire che ciò che lei era dentro, come persona, poteva manifestarsi solo correndo, con uno sport pulito, gioioso, faticoso ma ricco di emozioni positive, uno sport che è introspezione, ricerca di sé, sfida con se stessi, e poi, alla fine della corsa,dopo quel viaggio “dentro” si può offrire al mondo, agli altri, un “noi” più bello, più luminoso. Dopo il lungo cercare, si trova la risposta.
Ieri, di nuovo, noi tutte, insieme, siamo state “casa” siamo state “nido” e sono sicura che lo saremo ancora. Tutto si ferma, per un momento è come se qualcuno trattenesse il respiro, un momento solo, mentre ci riuniamo sorridenti, per una foto, allora il muro sale, si alza intorno a noi, per me si fa silenzio nella mia testa, mentre aspettiamo il magico click, di nuovo, e ogni volta non sono più solo io, noi “siamo” tutti insieme, perché solo così possiamo essere. Anche per me, come per Michela, vale l’adagio: non sono una podista perché corro, corro perché sono una podista, e io aggiungo che vengo da Marte e ho una casa fatta d’acqua e d’amore.
Laura Amisano

17 marzo 2011

17 Marzo 2011 – VA’ PENSIERO… Lettera aperta all’amico AnCap dal suo amico impertinente

10 febbraio 2011 Si ode uno squillo di telefono….
“Pronto”?
“Ciao”!
“Chi sei”? Hai detto.
“Come chi sono”? Sono Ross!
“My God Antonio “! ”Non ti ricordi più del tuo vecchio amico”?
“Ah”!
“No”! Si , è bello risentirti “ hai risposto .
”Ma dove sei stato tutto questo tempo “ ?
“Lontano e lo sono ancora” ho risposto.
“Torni”?
“Si, no più avanti”
“Perché non mi scrivi”? Hai detto.
“Si lo farò” ti ho risposto.
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Eccomi qua. Scriverti attraverso il blog m’imbarazza un po’ perché altri che non mi conoscono di persona e della mia esistenza a lor nulla cale leggeranno di…………….Tant’è!!
Essere lontani dall’Italia, soprattutto, in questo periodo è talvolta motivo di sollievo ma man mano che il profumo delle Jacarande va scemando ritorna alla mente la dolce primavera romana, l’aria di seta di Napoli, l’odore fresco e pungente dei giardini di via Palestro a Milano. Ricordi quella rondine che trovammo nel solaio di quella casa in viale Campania a Milano all’inizio di una primavera di tanti anni fa? Non aveva retto all’inverno la poverina! Ricordi… Emozioni….
A proposito d’emozioni, hai visto il Nabucco diretto dal nostro Muti “sabato 12.03 a Roma?
A me è stato inviato, via internet, da amici, se l’hai perso puoi trovare qualcosa su You Tube. Che emozione amico mio!!
Alla fine del coro del Nabucco : Va’ pensiero ….oh mia patria si’ bella…. il pubblico in piedi gridava” VIVA L’ITALIA “….e dal loggione buttavano migliaia di volantini (non di pubblicità !!) ed orchestrali e coristi piangevano per l’emozione. Mi sono commosso ed anch’io dinanzi alle immagini che scorrevano sul video ho gridato Viva l’Italia. Viva mia dolce Patria tanto vilipesa e maltrattata all’interno quanto amata e rispettata “ancora” (e nonostante……) dal resto del mondo. Stamattina -16 marzo- ho esposto il tricolore al cancello d’ingresso della mia casa (ancora mi brucia l’uso che ne aveva consigliato “quel tal che abita là un po’ fuori di mano”).
Ho sfogliato il tuo blog a lungo e tra le tante novità ho notato che anche il podismo festeggia ampiamente i 150 anni dell’Unità d’Italia e voi podisti correrete (non è una novità) a dritta e a manca, giorno e notte (ma che vi ha fatto la dolce e silente notte?) per la ricorrenza (Ci sono molti bersaglieri o ex bersaglieri tra voi?)
Certo che ripensando allo sport in generale ed al podismo in particolare L’Italia, dalle Alpi alla Sicilia, è ben rappresentata, per restare ai più famosi nel mondo dal 1890 ad oggi 2011 basterà ricordare:
Carlo Airoldi (Origgio) -- Dorando Pietri (Carpi) – Livio Berruti (Torino) – Pietro Mennea (Barletta) – Stefano Baldini (Reggio Emilia) – Gelido Bordin (Vicenza) - Alex Schwarzer (Vipiteno)….
Mio caro amico ritornando alle ”novità” ho rilevato una “internazionalizzazione (!!)”, sei presente in quel di Torino e ai maggiori convegni sul tema; hai migliorato il tuo esprit fotografico ed ampliato notevolmente il parterre digitale (per te vale l’iscrizione virgiliana: Neapolis me genuit, tenet noc facebook!!); hai un nuovo compagno di “click-zoom-vai si gira” un tal Franco di Busto Arsizio dall’aspetto pacioso; il cambio di nome del blog in ”AndòCorri”. Perché Andò e non Antò? Chi Andò? Lui? Lei? Egli? Ella? E dove andò? Perché andò? Con chi andò? E perché Antò andò e non tornò?
Ad maiora, il tuo sempre impertinente amico-Ross.
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