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28 dicembre 2013

Pacers si Pacers no - il mio pensiero, di V. Leonardi

Caro Peppino, il mio giudizio sui pacers non dipende in alcun modo dalla mia esperienza alla Maratona di Pisa. Non metto minimamente in discussione che molti pacers siano animati da una sincera passione, né che chi usufruisce di questo servizio lo apprezzi. Mi hanno insegnato sin da ragazzo che l’atletica è uno sport individuale e gli obiettivi che ci si prefigge devono essere perseguiti con le proprie forze e, quando si è in gara, bisogna contare solo sulle proprie energie, senza aiuti esterni. Soprattutto in gare su lunghe distanze come una maratona, le energie mentali, fra le quali lo sforzo di correre sin dall’inizio ad un ritmo regolare ha un ruolo determinante, contano almeno quanto quelle fisiche. Come sono sempre stato contrario alle lepri ingaggiate per favorire i top runners, allo stesso modo sono e sarò sempre contrario alla presenza dei pacers per i meno competitivi. Questa è solo la mia modesta opinione.
Colgo l’occasione per ringraziare l’amico Antonio per lo spazio concesso e per augurare a tutti i podisti un felice 2014, sia sportivo che nella vita di tutti i giorni.
Valerio Leonardi

26 dicembre 2013

Scusa Valerio… - Un pacer risentito risponde, di G. Pittalà

Scusa Valerio:  Sono Giuseppe Pittalà  detto Peppino, (Antonio mi conosce bene) nel  leggere il tuo racconto sulla maratona di Pisa http://andocorri.blogspot.it/2013/12/15-dic-2013-pisa-pisa-marathon.html mi sono sentito chiamato in causa, forse sei stato sfortunato, io posso assicurarti che non tutti pacers sono come tu li hai descritti, io ho alle spalle una trentina di maratone più alcune ultra tra cui due passatori e tre Pistoia-Abetone, ho fatto il pacer nelle più famose maratone d’Italia, come Roma, Venezia, Firenze e altre, e per la mia esperienza posso dirti che il nostro aiuto è molto apprezzato da tantissimi runners, certo tu sei libero di non essere d’accordo ma non per questo “…è una pratica diseducativa e antisportiva” come tu dici.
Giuseppe Pittalà
  • Colgo l’occasione di questo appunto inviatomi dall’amico, e pacer di lungo corso, Peppino per conoscere il vostro pensiero in merito all’utilizzo dei pacer nelle maratone e mezze maratone.
Per quel che riguarda me l’unico tentativo di usufruire di un pacer fu alla maratona di Barcellona del 2010. Purtroppo il tentativo abortì dopo poche centinaia di metri: nella caotica  partenza  il palloncino delle 4:30 di Pedro scoppiò e lo persi di vista definitivamente.  Forse se fossi riuscito a seguirlo avrei terminato la maratona nei tempi stabiliti invece finì la mia gara con un ritardo di 10/15’.

16 dicembre 2013

15 dic 2013, Pisa - Pisa Marathon - Un’esperienza unica (in tutti i sensi), di V. Leonardi

Mai contraddire i proverbi, nella fattispecie “ofelé, fa el tò mesté”, però dopo 33 anni di atletica volevo correre una maratona almeno una volta nella vita. Già a marzo, mentre ero in piena preparazione per Cracovia, un brutto infortunio poteva essere letto come un segno del destino, ma decisi di voler ritentare, questa volta a Pisa, per la gioia di mia figlia, felice di poter vedere da vicino la Torre Pendente. 
Anche questa volta non tutto è filato liscio, visto che, a sole sei settimane dall’evento, un brutto mal di gola mi ha obbligato ad uno stop agli allenamenti per una decina di giorni.
Decido di provarci comunque, stravolgendo un po’ la tabella