21 maggio 2014

20 maggio 2014: Milano, 59° Missione dei Podisti da Marte. di E. Comparelli

La “Karatè KidMission”
Bàgai,
dopo le staffette della Milano Marathon ieri sera abbiamo corso per “Sport Senza Frontiere onlus” a favore del progetto “Power Zone”, un’esperienza di integrazione sociale che promuove l’utilizzo di un’antica arte da combattimento Thailandese come strumento di aggregazione.ha lanciato su Milano un progetto pilota in collaborazione con Cooperativa Farsi Prossimo. E’ “Power Zone” la prima esperienza di inclusione sociale che promuove l’utilizzo della Muay Thai (antica arte da combattimento Thailandese) come strumento di aggregazione.www.sportsenzafrontiere.itwww.sportsenzafrontiere.it
La missione prevedeva la solita corsa-incursione per le vie del centro di Milano con tre soste per flash mob dove si installava un “ring” e si  inscenavano dei combattimenti.
Ritrovo e partenza in Piazza San Fedele sòta l’umbra del nòster Don Lìsander; eravamo ospiti al coperto del Social Point di Near Grouped il dress code era “arti marziali”.
Eravamo abbastanza numerosi anche se l’ora serale infrasettimanale ha impedito ai molti aficionados di partecipare. Serata calda con un cielo di un azzurro intenso che la mia bèlaMadunìna la brilàvaca l’era un piasè a vardàla la su, in cima al Dòm.
Siamo partiti alla grande in un centro città brulicante di turisti e milanesi in fuga dall’ufficio; prima sosta e primo ring in piazza San Carlo, dove ha avuto modo di esibirsi Emiliano KungFù Panda  che ha corso a piedi nudi per avere vinto la scommessa della sua raccolta fondi per l’Abbraccio onlus.  Eravamo talmente rumorosi che l’abate della chiesa è uscito sul sagrato a controllare con apprensione e timore questo gruppo di esaltati e facinorosi. Dopo avere osservato con sospetto il “Velino Pino” fare il giro del quadrato con in mano il cartello col numero del round è rientrato con un’espressione schifata  “Non c’è più religione! Ai miei tempi quel ruolo lì sul ring era affidato a delle belle gnocche in abiti succinti!”
Altra corsa lungo le vie della moda “allietati” dalle incessanti e rimbombanti megafonate di Beppe Macis; io ho tentato di nascondere le pile del megafono ma lui le aveva portate nuove; dàga in màn al megafono al Macis a l’è cumedàga in màn la càna da l’aqua a un fiulìn. Ne siamo usciti tutti fradici …
Seconda pausa, secondo ring e mi è toccato combattere contro l’avversario più pericoloso che mi potesse capitare: la Donata! Ho cercato di intortarla con inchini e offerte di fiori ma non sono riuscito ad impietosirla e mi ha menato di brutto.
Altro giro, altra corsa, altri passanti stupiti nel ricevere in regalo un fiore, una cartolina, tanti sorrisi.
Terzo ed ultimo ring in Piazza Cordusio dove ho tentato di fare il bandito mascherato e di rapire la mia avversaria Anna caricandomela in spalla ma alla fine mi è sfuggita!
Dulcis in fundo al traguardo il mio figlioccio Vito mi ha fatto una serie di sorrisoni e chiacchieratine (in perfetto dialetto milanese) da fàmdislenguà un po’ de cicia da la cuntentèsa.
Alla prossima,
Ettore “Adrianaaaaaa”Compa

Nessun commento:

Posta un commento

Il vostro commento sarà visibile dopo verifica del moderatore.
Grazie