14 aprile 2015

Milano Marathon 2015 - Grazie Milano, mille di questi giorni! di M. Oliva

[ FOTO ] - La Maratona è la distanza regina, pretende la maiuscola oltre a rispetto e deferenza;  non si improvvisa, la si prepara! Non perdona, ma se hai dato tanto per lei i mesi precedenti,  ti restituisce tutto con gli interessi a tassi da usura.
La maratona fa piangere lacrime per la fatica e fa piangere lacrime per la gioia; è un imbuto che accetta fatica, impegno, sudore e restituisce felicità.
Se dovessi parlarvi della mia Maratona sarebbe sufficiente andare a pescare un qualsiasi racconto di una qualsiasi maratona di un qualsiasi atleta; tanto bene o male sono tutte uguali!
Se dovessi parlarvi di quanti sacrifici si fanno prima di mettersi al nastro di partenza sarebbe sufficiente fare un copia/incolla di qualsiasi altra narrazione.
Voglio parlarvi della MCM, la maratona di Milano; e se dovessi elencarvi
i difetti, le carenze, le imperfezioni, le inadeguatezze sarebbe sempre sufficiente cercare online già dal pomeriggio della domenica della gara o addirittura dai giorni prima, perché i pessimisti prevenuti e i disfattisti piagnucolosi, si portano avanti e si lamentano del percorso che passa vicino al cimitero o dell’orario della partenza o delle previsioni meteo.
La 12° MCM  si è presentata con un abito nuovo, l’anonima sede della partenza degli ultimi anni è stata sostituita da porta Venezia, una delle sei principale porte storiche di Milano. Questa è stata un scelta davvero vincente: baciati dal sole, l’attesa nei “giardini pubblici” intitolati a Montanelli, ha contribuito a stemperare la tensione pre-gara  rendendola più simile ad una festa di quartiere che all’inizio di una competizione.
Gran parte della gara si è svolta nella parte centrale della città. Come punto più esterno si è raggiunto Parco Trenno e zona Molino Dorino, ma uno spettacolo meraviglioso è stato circumnavigare il Duomo ed essendo ancora un gruppo molto compatto ( a dire il vero non ho corso mai solo) questo ha costituito la felice sorpresa di turisti e curiosi che si sono ritrovati, in una delle Piazze più belle al mondo, con una sfilata di migliaia di atleti dalle canotte sgargianti. Le fotografie scattate da costoro, rappresentano una insolita cartolina della capitale meneghina.
Essendo in zona Piazza Duomo abbiamo deciso di onorare anche Il teatro alla Scala che da oltre duecento anni ospita artisti internazionalmente.
Bagno di folla da queste parti: come per magia la postura migliora, il sorriso nasconde la sofferenza e le gambe volano al ritmo dettato dagli applausi.
Ma il percorso ha toccato altri punti della Milano storica come l’Arco della Pace, dedicato nel 1815, alla pace tra le potenze europee, e come Piazza del Cannone, sotto le mura del Castello Sforzesco e Stazione Centrale.
Il tracciato non è stato solo un tuffo nel passato, ma anche un salto nel futuro: sembravamo tutti più piccoli quando si attraversava la zona di Porta Nuova con i futuristici grattacieli dominati dalla Torre Unicredit.
Gli amanti del calcio avranno sicuramente goduto durante il passaggio di fianco allo Stadio Meazza.
Il percorso, mai cosi bello, fluente e comunque veloce, è stato caratterizzato dalla presenza di molti supporters. Bambini sorridenti chiedevano ”il cinque”, altri armati di macchina fotografica continuavano a scattare foto e ogni tanto partiva l’applauso.
Emozionante e pieno di carica sportiva è stato anche il passaggio ai cambi delle staffetta: qui si veniva letteralmente sommersi dagli atleti in attesa di partire: il passaggio era esattamente in mezzo a due ali di folla, tra applausi, urla e saluti. Era coma fare il pieno di benzina al distributore!
La corsa ha visto l’arrivo nello stesso punto della partenza e questo è stata una scelta logistica davvero interessante e apprezzata.
Tanti i campioni che si potevano riconoscere: io ho avuto la fortuna di incrociare Anna Carmela Incerti, Davide Cassani, Il mitico Stefano Baldini e l’imperatore del fondo e del mezzo fondo Gebrselassie. Quest’ultimo ha corso la prima frazione della staffetta distanziando solo di pochi secondi il nostro  caparbio Salvatore Gambino che tra medaglie e trofei potrà esporre anche foto e filmati che lo ritraggono con Gebrselassie sullo sfondo.
La relay marathon si sta confermando sempre più gara di alto livello ed insieme alla maratona costituiscono un mix  eccezionale e….vincente.
Grazie Milano, mille di questi giorni!
Mauro Oliva

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